Però mi viene da pensare alla TV degli esordi, che esercitava una funzione di educazione e istruzione. E penso anche che la gente guardi schifezze perché la TV le trasmette, e non solo viceversa.MatifraSo ha scritto:La tv ha bisogno di ascolti. E fa più ascolti un gruppo di persone che litiga su un argomento qualsiasi piuttosto che una spiegazione su qualcosa magari di un po di difficile comprensione.Talita ha scritto:E vogliamo parlare dei mezzi di informazione tradizionali?
La divulgazione scientifica in italia fa vomitare. Pensate a focus, voyager, mistero, le iene, virus che invita la brigliadori e red ronnie a parlare dei vaccini, ma anche i giornali di cronaca scrivono tante baggianate per due click in più.
Il livello medio di istruzione è sceso, nonostante l'istruzione obbligatoria abbia tenuto sui banchi di scuola gli italiani per molto più tempo. A rischio di essere considerata di parte, non credo vero che gli insegnanti di oggi siano meno preparati di quelli che avevo io 30 anni fa. È però cambiata la considerazione che si ha del sapere: una volta era considerato non solo un modo per affrancarsi dalla povertà, ma anche il mezzo per essere considerati maggiormente nella società. Forse perché era più netta la cesura fra ricchi e istruiti da un lato e poveri e analfabeti dall'altro. Ora, invece, pare che tutto ciò che non dà un guadagno immediato sia considerato inutile. La storia, la filosofia certo, ma anche la scienza in generale. A che servono? Ti permettono di comprare l'iPhone? No? Allora sono superflue.
Anche il ruolo del docente è cambiato. Una volta era il depositario del sapere. Ora, che i contenuti sono disponibili online, il docente diventa la guida, l'interprete. Ma il guaio è che molti pensano di non averne bisogno.