Referendum del 4 dicembre

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Lella
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Re: Referendum del 4 dicembre

Messaggio da Lella » lun ott 24, 2016 12:05 pm

Babina ha scritto:[

L’articolo 70, reso contorto e prolisso e rinvia ad altre disposizioni per ben 11 volte, riconosce al Senato, popolato da 100 senatori nominati e senza vincolo di mandato, il privilegio e l’onere di revisionare la Costituzione.
Questo potrà essere un modo per stravolgere la costituzione ogni volta che i senatori, non eletti dal popolo, ma dai consigli regionali ( e quindi rispondenti al partito di appartenenza al potere al consiglio regionale di turno), lo riterranno opportuno.
mmm preoccupante in effetti

però mi chiedo
se adesso dobbiamo fare un referendum per andare a modificare qualcosa della costituzione non stiamo già saltando l'art.70?
o ho capito male?


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Babbi
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Re: Referendum del 4 dicembre

Messaggio da Babbi » lun ott 24, 2016 1:16 pm

Babina ha scritto:

L’articolo 70, reso contorto e prolisso e rinvia ad altre disposizioni per ben 11 volte, riconosce al Senato, popolato da 100 senatori nominati e senza vincolo di mandato, il privilegio e l’onere di revisionare la Costituzione.
Questo potrà essere un modo per stravolgere la costituzione ogni volta che i senatori, non eletti dal popolo, ma dai consigli regionali ( e quindi rispondenti al partito di appartenenza al potere al consiglio regionale di turno), lo riterranno opportuno.

Sul testo della legge però c'è questo:

"«Art. 70. -- La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all'articolo 71, per le leggi che determinano l'ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di senatore di cui all'articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma.

Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati.

Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all'esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata.

L'esame del Senato della Repubblica per le leggi che danno attuazione all'articolo 117, quarto comma, è disposto nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi disegni di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti, solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri componenti.

I disegni di legge di cui all'articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica, che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione.

I Presidenti delle Camere decidono, d'intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti.

Il Senato della Repubblica può, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonché formulare osservazioni su atti o documenti all'esame della Camera dei deputati»."

Io ne leggo che le leggi che riguardano la Costituzione sono approvate come ora dalle due camere, non che i Senatori hanno il potere di stravolgere la costituzione quando vogliono..
Se poi ho interpretato male, visto che qui l'interpretazione è l'unica cosa da fare, cambio idea.
C'è un link con altri riferimenti che si può leggere?
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Re: Referendum del 4 dicembre

Messaggio da Lella » mar ott 25, 2016 9:48 am

Babbi ha scritto:[

Io ne leggo che le leggi che riguardano la Costituzione sono approvate come ora dalle due camere, non che i Senatori hanno il potere di stravolgere la costituzione quando vogliono..
Se poi ho interpretato male, visto che qui l'interpretazione è l'unica cosa da fare, cambio idea.
si infatti nemmeno io leggo quello che si paventa....
se il testo è questo c'è poco da interpretare


"«Art. 70. -- La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all'articolo 71, per le leggi che determinano l'ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di senatore di cui all'articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma.

Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati.""
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Re: Referendum del 4 dicembre

Messaggio da Babina » mar ott 25, 2016 11:36 am

Ci sarà forse poco da interpretare, ma per capire bene per quali tipo di leggi rimarrà il bicameralismo (cioè quali tipi di leggi dovranno essere votate ancora da entrambe le camere) bisogna andarsi a rileggere almeno dieci richiami ad altre leggi.
io non ho mica capito in quali casi sarà solo la camera a legiferare ed in quali invece ci vorrà ancora il voto anche del senato.
voi lo capite da questo articolo?
E voi votate si ad una cosa che non capite?

L'art. 70 regola quello che adesso è chiamato il bicameralismo perfetto che si vuole, con questa riforma, superare perchè ritenuto troppo farraginoso e rallenta la burocrazia.
E qui potrei anche essere d'accordo.
Ma a me pare che con questo art. 70 così riscritto il bicameralismo non sarà affatto superato: il Senato potrà continuare a votare su tante leggi (quali, competenti a cosa?) complicando il bicameralismo perchè, proseguendo nella lettura del nuovo art. 70, l'iter di approvazione delle leggi a me non sembra tanto semplificato...

Questa è l'opinione che mi sono fatta io con i pochi strumenti che ho (per questo sto continuando a leggere il più possibile, mi sono scaricata il testo della riforma costituzionale) ma non è semplice capire tutti i cambiamenti che vengono proposti.

Trovo poi assurdo riunire più argomenti così diversi nello stesso quesito; posso anche essere d'accordo sulla riduzione dei senatori a 100, mo non posso assolutamente esserlo sull'aumento delle firme da 50.000 a 150.000 per le leggi di iniziativa popolare.
Quindi vorrei votare si per il primo problema e no per il secondo....

Per non parlare poi dell'abolizione dell'eleggibilità dei senatori, che non saranno più eletti da noi ma saranno presi da sindaci e consiglieri regionali.

Nel complesso vedo questa riforma come una grande limitazione alla libertà degli italiani.
Per contro dicono che ci saranno riduzioni della spesa della politica perchè i senatori, oltre ad essere molti di meno, non riceveranno più l'indennità ma solamente il compenso da sindaco/consigliere + l indennità di trasferte. (spero di aver riportato correttamente la cosa perchè l'ho letta qualche giorno fa e non vorrei essere stata inesatta)
Anche qui potrei essere d'accordo, è da anni che auspichiamo una forte riduzione dei costi della politica, ma le cifre che si trovano molto discordanti; c'è chi dice che il risparmio è minimo, c'è chi dice che si arriva ad un miliardo di euro risparmiati...
Io non ho gli strumenti per fare conteggi di questo tipo e come me tanti semplici cittadini, quindi dobbiamo fare una scelta, in questo quesito, che anteponga ciò che noi reputiamo più importante: chi mette al primo posto un taglio dei costi della politica (anche se non sa monetizzarlo e quindi bisogna fidarsi di quello che dicono) è portato a scegliere SI, chi reputa più importante preservare la libertà e la sovranità del popolo, consapevole che comunque si perde un'occasione per un cambiamento, è portato a scegliere il NO
Ecco, l'ho messa giù un po' troppo semplice forse :) però riflettendo sono giunta un po' a questa conclusione.
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Re: Referendum del 4 dicembre

Messaggio da Babina » mar ott 25, 2016 11:45 am

Vorrei inserire un pdf, che riporta il testo vigente della costituzione affiancato da quello riportante le modifiche previste dalla riforma costituzionale.
Sto "studiando" su questo perchè è molto immediato nella lettura ma non riesco ad inserire il pdf.
c'è qualche buonanima che mi dice come si fa'? :G
Grazie!
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Re: Referendum del 4 dicembre

Messaggio da Lella » mar ott 25, 2016 11:47 am

Babina ha scritto:Ci sarà forse poco da interpretare, ma per capire bene per quali tipo di leggi rimarrà il bicameralismo (cioè quali tipi di leggi dovranno essere votate ancora da entrambe le camere) bisogna andarsi a rileggere almeno dieci richiami ad altre leggi.
io non ho mica capito in quali casi sarà solo la camera a legiferare ed in quali invece ci vorrà ancora il voto anche del senato.
voi lo capite da questo articolo?
E voi votate si ad una cosa che non capite?

.
io non ho ancora deciso cosa votare :-)

dicevo che c'è poco da interpretare su questa definizione relativa alla costituzione(visto che si teme uno stravolgimento della costituzione con il "nuovo" Senato) :
" La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione"

per il resto nebbia :G
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Re: Referendum del 4 dicembre

Messaggio da maxxime » mar ott 25, 2016 11:48 am

@Babina. Io invece ti «quotissimo» tutto l’intervento e ti Ringrazio per essere riuscita ad esprimere in poche righe quello che forse io non sono riuscito a dire con un lungo e ampolloso discorso.

Questa Riforma Costituzione è l’ennesima bufala, e distoglie l’attenzione dai veri problemi del paese: un’economia al collasso, un conflitto distributivo e civile alla radice di una emergenza sociale con un governo in piena continuità con il passato che tira a campare…

La contropartita della crescita del debito pubblico è stata la crescita di patrimoni privati da evasione, elusione, e favore fiscale, derivante dalla cattura dei governi da parte di corpose lobby finanziarie che non hanno nulla a che vedere con chi crea ricchezza nel paese, quali le piccole imprese e i lavoratori…

Dunque a fronte di un debito crescente, il patrimonio netto di una piccolissima parte di privati che possiedono la grandissima parte della ricchezza di questo paese, è salito vertiginosamente…fra i più alti del mondo. Ci sono stime di una ricchezza privata in Italia maggiore della Germania e degli USA.

A ben intenderci, non parliamo di possidenti di seconde , terze o quarte case, bensì di stime patrimoniali individuali di miliardi di euro.. Orbene, l’unica alternativa al default, è innanzitutto un’ imposta patrimoniale che intercetti questi Signori …come pur bene si potrebbe prevedere regimi diversi per chi può dimostrare l’origine del patrimonio. L’imposta di successione e sulle donazioni a sua volta dovrebbe avere aliquota elevata (come in passato) al di sopra di una data soglia esente.

Tenuto conto della distribuzione molto diseguale dei patrimoni all’interno di un paese come l’Italia, la grande maggioranza dei contribuenti sarebbe esente dall’imposta patrimoniale e di successione. Il gettito nel giro di pochi anni si porterebbe il rapporto debito/pil al di sotto della soglia psicologica del 100%, senza ridurre la spesa pubblica ed invece avendo margini per ridurre la tassazione del lavoro e sostenere gli investimenti pubblici.

Contestualmente si potrebbe iniziare una caccia vera e propria (ma sul serio) e non ha parole contro l’evasione fiscale, e così otterremmo altri 200 Mld di euro di evasione fiscale per prendere subito capitali mafiosi ..discreta iniezione di denaro nelle casse dello Stato.

Certo, non è questa la sede per entrare in dettagli tecnici, ma quello che mi preme ribadire con forza è quello che giustamente scrivi…ovvero che questo non interessa a nessuno, si ragiona nell’ottica del «tirare a campare» in un’ottica di breve termine (due o tre anni al massimo).

Serve una presa di coscienza, si dovrebbe indicare con sincerità e con estrema verità agli italiani la situazione, senza il momento delle false speranze, come non è il momento delle illusioni, e mobilitare le proprie risorse soprattutto le risorse morali, per un futuro migliore per tutti e non per i soliti noti.
Lella ha scritto:
Babbi ha scritto:[

Io ne leggo che le leggi che riguardano la Costituzione sono approvate come ora dalle due camere, non che i Senatori hanno il potere di stravolgere la costituzione quando vogliono..
Se poi ho interpretato male, visto che qui l'interpretazione è l'unica cosa da fare, cambio idea.
si infatti nemmeno io leggo quello che si paventa....
se il testo è questo c'è poco da interpretare

"«Art. 70. -- La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all'articolo 71, per le leggi che determinano l'ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l'ufficio di senatore di cui all'articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma.

Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati.""
@Lella e @Babbi

In primis, in merito al quorum , ovvero alla maggior partecipazione democratica e diretta dei cittadini alla vita politica, v'è da rilevare un’altra corposa «balla». E comunque penso tu faccia riferimento alla riduzione del quorum abrogativo, visto che in Italia non esiste un referendum propositivo.

Se si vuole ridurre il quorum (dal 50% più uno degli aventi diritto alla maggioranza dei votanti delle ultime elezioni per la camera) le firme salgono da 500 mila a 800 mila. A ciò si aggiunge che per le leggi di iniziativa popolare, il numero di firme è addirittura triplicato da 50 mila a 150 mila. Quanto poi l’obbligo per il parlamento di discuterle , la nuova costituzione rinvia ad una riforma del regolamento parlamentare che dovrebbe garantire forme e tempi certi di discussione, peccato che non sono previsti tempi altrettanto certi per la sua approvazione, che potrebbe non arrivare mai.

Tuttavia, mette conto osservare che, anche se la norma arrivasse, le leggi popolari potranno essere regolarmente bocciate dalle maggioranze parlamentari compiutamente blindate del nuovo governo onnipotente (in altri ordinamenti, se la legge di iniziativa popolare viene bocciata dal parlamento , i cittadini possono approvarla per via referendaria, ma questo la riforma si guarda bene dal prevederlo).

Sullo stesso disegno , la legge costituzionale che dovrebbe regolare nuovi - sulla carta apprezzabilissimi- referendum propositivi e di indirizzo. Solo fumo negli occhi, non si sa se è quando la legge verrà scritta e approvata .

Se il governo avesse avuto intenzioni serie, l’avrebbe inserita direttamente nella riforma costituzionale. Senza poi contare che il Parlamento ridotto a zerbino del premierato forte , tranquillamente boccerà tutte le proposte che non gli garbano.

Per il resto sono certo che le teorie complottistiche non piacciono a nessuno, tanto meno quelle di una cabina di regia dei poteri forti, visto che non ce ne sarebbe nemmeno bisogno , tant'è che i rapporti delle più grandi banche d’affari sono di dominio pubblico.

La Jp Morgan in un documento che merita davvero di essere letto , troviamo scritto alle pagg. 12 e 13 che rinviano espressamente alla Costituzione dei paesi europei «…. I sistemi politici dei Paesi del Sud, e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell’area europea».E ancora: «I problemi economici dell’Europa sono dovuti al fatto che i sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell’esperienza. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo».

Per concludere: «I sistemi politici e costituzionali del Sud presentano le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti, governi centrali deboli nei confronti delle regioni, tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori, tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo, il diritto di protestare se i cambiamenti sono sgraditi. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I Paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia)».

Le Carte costituzionali sono senza dubbio un impaccio per il sistema finanziario che infatti mira alla “governabilità” e non alla democrazia e alla garanzia di diritti sociali.

Secondo la banca d’affari le Costituzioni nascono dalla fine dei fascismi, tutelano i diritti dei lavoratori, evitano “riforme” economiche.

Addirittura le costituzioni garantiscono quella cosa orribile, obsoleta e – direbbe una nostra conoscenza – da «rottamare» al più presto che è «il diritto alla dignità e di protestare se i cambiamenti sono sgraditi».

A titolo esemplificativo e non esaustivo, ti rinvio alla lettura di documenti emessi dalle più importanti banca d’affari :

(


Insomma, spero di essere stato abbastanza chiaro e di non aver dato nulla per scontato, e che non vi siano dubbi residui: questa riforma è voluta dal capitale finanziario ed è l’ennesimo attentato al mondo del lavoro e dei diritti, alla democrazia e al sistema parlamentare.

Proprio il fatto che il sistema elettorale è a capilista bloccati, la Camera ridotta ad un parco di valletti del governo. Particolarmente quando, a capo di questo, è il segretario del partito dominante, che richiama alla «fedeltà» i parlamentari da lui stesso nominati; una esondazione del potere partitico, ridurre il Parlamento ad una sola Camera, significa mettere a grave rischio l'indipendenza del potere legislativo, con accentramento dei poteri decisionali nelle mani del solo governo, cancellando autonomie, controlli reciproci e delicati equilibri.

Come tengo a ribadire il risparmio del Senato è irrisorio e non giustifica minimamente la riscrittura di 47 articoli su 139. Per risparmiare la stessa cifra , sarebbe bastato decurtare solo del 5-10% lo stipendio complessivo di deputati e senatori, senza toccare la Costituzione.

E invece se avessero davvero voluto tagliare i costi della politica, avrebbero davvero potuto abolire il Senato che costa oltre 540 milioni all'anno e dimezzare il numero dei deputati e i loro emolumenti, in alternativa mantenere il Senato con poteri differenti e dimezzare sia il numero dei deputati e dei senatori e sia i loro emolumenti.

Il nuovo Parlamento sarà formato da membri in gran parte non eletti dai cittadini, ma nominati dalla casta (2/3 della camera con i capilista bloccati e tutti i senatori scelti dai Consigli regionali e dal capo dello Stato). A sfregio dell'art. 1 della nostra Carta Costituzionale che impone l'elezione diretta di chi esercita il potere legislativo.

Basterebbe già tanto affinché ogni cittadini possa eccepire l'illegittimità sia dell'italicum che del Senato per palese incostituzionalità.

Il premier avrà nelle sue mani uno strapotere praticamente incontrastato diventando padrone assoluto del governo e del Parlamento, potrà scegliersi il presidente della Repubblica, i membri della Consulta , gli amministratori delegati e il Cda della Rai, il Csm di nomina parlamentare...

Viene regalata l'immunità parlamentare a sindaci, consiglieri regionali , rappresentanti dei Quirinale , il che è prevedibile che si candideranno al Senato proprio quelli che ne hanno "bisogno" . Sbarcheranno a Palazzo Madama orde di consiglieri regionali e sindaci inquisiti e/o imputati a caccia di immunità e/o impunità parlamentare, dicasi invulnerabili agli arresti, alle intercettazione e alle perquisizioni.

Sindaci e consiglieri regionali, promossi senatori part-time , conserveranno la funzione legislativa e addirittura quella di revisione costituzionale, per le quali nessuno li ha eletti, in barba al principio di sovranità popolare.

Per di più mi pregio farvi notare che è stato anche abrogato l'art. 138 e le ivi garanzie che il testo prevedeva per le leggi di revisione della Costituzione.

Per dirla in altri termini il referendum oppositivo, riservato dalla Costituzione alle opposizioni nel caso in cui la riforma costituzionale non venga approvata dai 2/3 del Parlamento, e che oggi il Renzi ha spacciato per una gentile concessione del governo alle minoranze e ai cittadini e poco dopo lo ha trasformato in un plebiscito pro e contro se stesso. Un giudizio di Dio sconosciuto a qualsiasi Costituzione democratica e repubblicana dello Stato moderno.

E se non bastasse la funzione legislativa verrà esercitata in una sproporzione abissale fra i Senatori di 100 membri e la Camera di 630. Si pensi ad esempio alle riunioni in Parlamento in seduta comune per l'elezione del presidente della Repubblica e dei membri laici del Csm , il senato sarà pressoché ininfluente il che viola l'art. 3, ed ivi il principio espresso di eguaglianza e ragionevolezza.

E vi dirò di più. Un Senato così ridotto e per giunta non eletto, dovrà nominare 2 dei 5 giudici costituzionali di spettanza parlamentare, lascio a voi immaginare quell'accozzaglia di sindaci e consiglieri regionali come obbedirà ancora più facilmente dei senatori attuali agli ordini delle segreterie nazionali dei partiti; pe gli altri 3 c'è sempre la Camera di nominati.

Vi sono state offerte tutte le coordinate per un voto consapevole , un NO firmato da tutti i più noti e autorevoli costituzionalisti italiani, dei più diversi orientali culturali e politici, fra i quali ben 10 presidenti emeriti e 10 vice-presidenti emeriti della Corte costituzionale.

Se NESSUN giurista di quel livello è presente nei comitati del SI sostanzialmente infarciti di carneadi e da consulenti del governo e dei partiti della maggioranza, nonché di esponenti politici, un motivo ci sarà , faccio fede sulla vostra buona fede e indiscussa intelligenza nel trovarlo.

Con i miei migliori Auguri e saluti
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Re: Referendum del 4 dicembre

Messaggio da Babina » mar ott 25, 2016 11:54 am

Lella ha scritto:
Babina ha scritto:Ci sarà forse poco da interpretare, ma per capire bene per quali tipo di leggi rimarrà il bicameralismo (cioè quali tipi di leggi dovranno essere votate ancora da entrambe le camere) bisogna andarsi a rileggere almeno dieci richiami ad altre leggi.
io non ho mica capito in quali casi sarà solo la camera a legiferare ed in quali invece ci vorrà ancora il voto anche del senato.
voi lo capite da questo articolo?
E voi votate si ad una cosa che non capite?

.
io non ho ancora deciso cosa votare :-)

dicevo che c'è poco da interpretare su questa definizione relativa alla costituzione(visto che si teme uno stravolgimento della costituzione con il "nuovo" Senato) :
" La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione"

per il resto nebbia :G
Io sono quasi decisa per il no.
Diciamo al 90%.
Ma ho ancora tanti dubbi e, come dici tu, taaaanta nebbia!
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