La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

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Re: RE: Re: RE: Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Messaggio da Tropical » mar feb 02, 2016 1:04 pm

renocchia ha scritto:
Tropical ha scritto:Mio marito passa l'aspirapolvere e lo straccio. Guarda un po'.
Preciso che non sono io che glielo chiedo.

Ah, se glielo chiedo, stende anche il bucato.

Ricordiamoci che ci sono già donne camioniste, scaricatrici di porto e piloti. Senza dimenticare che i migliori chef sono uomini, mentre chi occupa la cucina di solito è donna.
Tropical ma che centra?
Io parlo di appiattimento non di uomini che sanno cucinare.
Mica penso che un maschio tipo debba essere padre padrone e la donna muta a pulire?
Credo solo che ci siano comunque delle categorie a priori come diceva il buon Kant e che volerle eliminare per sembrare più moderni a me sa di perdita più che conquista

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Questa è una deduzione tua. Non penso mica che tu pretenda la donna in cucina e l'uomo a lavorare.

Però è inutile tornare sulla faccenda uguaglianza dei lavori perché ne è stata ampiamente dibattuta in periodo gender.


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Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Messaggio da Trilli » mar feb 02, 2016 1:14 pm

Tropical ha scritto:
renocchia ha scritto:
Tropical ha scritto:Mio marito passa l'aspirapolvere e lo straccio. Guarda un po'.
Preciso che non sono io che glielo chiedo.

Ah, se glielo chiedo, stende anche il bucato.

Ricordiamoci che ci sono già donne camioniste, scaricatrici di porto e piloti. Senza dimenticare che i migliori chef sono uomini, mentre chi occupa la cucina di solito è donna.
Tropical ma che centra?
Io parlo di appiattimento non di uomini che sanno cucinare.
Mica penso che un maschio tipo debba essere padre padrone e la donna muta a pulire?
Credo solo che ci siano comunque delle categorie a priori come diceva il buon Kant e che volerle eliminare per sembrare più moderni a me sa di perdita più che conquista

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Questa è una deduzione tua. Non penso mica che tu pretenda la donna in cucina e l'uomo a lavorare.

Però è inutile tornare sulla faccenda uguaglianza dei lavori perché ne è stata ampiamente dibattuta in periodo gender.
A giudicare dalle affermazioni che si sentono in giro, forse riparlarne non è inutile. La questione gender (travisata e interpretata con una buona dose di malafede) sta sotto a molti atteggiamenti di chiusura.

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Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Messaggio da Tropical » mar feb 02, 2016 1:27 pm

Credo che tu abbia ragione.
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Chiara
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Re: RE: Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Messaggio da Chiara » mar feb 02, 2016 1:35 pm

Trilli ha scritto:
Chiara ha scritto:
Cosetta ha scritto:Non so, le sensazioni sono completamente diverse compresi i suoni. Non credo ad ogni modo che sia vitale riconoscere qualcosa, soprattutto se hai comunque contatto e affetto, no? A quello ti abitui subito: al calore dell'abbraccio e a quello che i tuoi sensi sentono una volta che sono liberi dal liquido amniotico
o beh ovvio che ci sono bambini "buttati via" che poi nella vita in qualche modo se la cavano, come ad esempio (racconto di mia comare che sta facendo il percorso di adozione) bambini che passano i primi anni di vita sedati a letto e che a fatica puoi recuperare, certo ci sono mille mila possibilità!

però il legame della gravidanza e del parto penso sia unico e irripetibile proprio a livello chimico, ormonale, oltre che psicologico. (tra un mese lo saprò dire meglio!)

la tizia che faceva da madre surrogata e diceva di avere ben chiaro che non fosse figlio suo e che poi non lo teneva e non lo accudiva... io dico boh... è totalmente contro le basi della biologia ecco.
Io credo che il legame sia personale, soggettivo.
Ci sono donne che dopo il parto non riescono più a separarsi fisicamente dal neonato neppure per pochi minuti
Donne che chiedono espressamente che il neonato sia allontanato, per stare sole (ex moglie di mio marito)
Donne che buttano il neonato nel cassonetto.
Fosse solo questione di biologia, non ci comporteremmo tutte allo stesso modo?

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eh diciamo che il successo riproduttivo lo si ha solo nel primo caso, a livello teorico.
Poi la nostra evoluzione ha portato a far sì che la prole sopravviva anche in condizioni non biologicamente ideali (dal cassonetto molte volte qualcuno lo tira fuori quel bimbo).
E che ciò non lasci strascichi e conseguenze è pura utopia, dai. Che poi la mamma inadeguata ce l'ho avuta io per prima. E in qualche modo (con tanta fatica) eccomi qua :mrgreen: non è la stessa cosa, non è indifferente, no no.
E non è solo questione di biologia perchè siamo passati dalle foreste all'ufficio.
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Re: RE: Re: RE: Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Messaggio da Lella » mar feb 02, 2016 1:43 pm

Trilli ha scritto:
Chiara ha scritto:
Cosetta ha scritto:Non so, le sensazioni sono completamente diverse compresi i suoni. Non credo ad ogni modo che sia vitale riconoscere qualcosa, soprattutto se hai comunque contatto e affetto, no? A quello ti abitui subito: al calore dell'abbraccio e a quello che i tuoi sensi sentono una volta che sono liberi dal liquido amniotico
o beh ovvio che ci sono bambini "buttati via" che poi nella vita in qualche modo se la cavano, come ad esempio (racconto di mia comare che sta facendo il percorso di adozione) bambini che passano i primi anni di vita sedati a letto e che a fatica puoi recuperare, certo ci sono mille mila possibilità!

però il legame della gravidanza e del parto penso sia unico e irripetibile proprio a livello chimico, ormonale, oltre che psicologico. (tra un mese lo saprò dire meglio!)

la tizia che faceva da madre surrogata e diceva di avere ben chiaro che non fosse figlio suo e che poi non lo teneva e non lo accudiva... io dico boh... è totalmente contro le basi della biologia ecco.
Io credo che il legame sia personale, soggettivo.
Ci sono donne che dopo il parto non riescono più a separarsi fisicamente dal neonato neppure per pochi minuti
Donne che chiedono espressamente che il neonato sia allontanato, per stare sole (ex moglie di mio marito)
Donne che buttano il neonato nel cassonetto.
Fosse solo questione di biologia, non ci comporteremmo tutte allo stesso modo?

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Ma è il legame che percepisce il neonato da tenere in considerazione prioritariamente.
Ovvio che c'è chi se ne disfa e chi pure lo vende ...

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Re: RE: Re: RE: Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Messaggio da Trilli » mar feb 02, 2016 1:46 pm

Chiara ha scritto:
Trilli ha scritto:
Chiara ha scritto: o beh ovvio che ci sono bambini "buttati via" che poi nella vita in qualche modo se la cavano, come ad esempio (racconto di mia comare che sta facendo il percorso di adozione) bambini che passano i primi anni di vita sedati a letto e che a fatica puoi recuperare, certo ci sono mille mila possibilità!

però il legame della gravidanza e del parto penso sia unico e irripetibile proprio a livello chimico, ormonale, oltre che psicologico. (tra un mese lo saprò dire meglio!)

la tizia che faceva da madre surrogata e diceva di avere ben chiaro che non fosse figlio suo e che poi non lo teneva e non lo accudiva... io dico boh... è totalmente contro le basi della biologia ecco.
Io credo che il legame sia personale, soggettivo.
Ci sono donne che dopo il parto non riescono più a separarsi fisicamente dal neonato neppure per pochi minuti
Donne che chiedono espressamente che il neonato sia allontanato, per stare sole (ex moglie di mio marito)
Donne che buttano il neonato nel cassonetto.
Fosse solo questione di biologia, non ci comporteremmo tutte allo stesso modo?

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eh diciamo che il successo riproduttivo lo si ha solo nel primo caso, a livello teorico.
Poi la nostra evoluzione ha portato a far sì che la prole sopravviva anche in condizioni non biologicamente ideali (dal cassonetto molte volte qualcuno lo tira fuori quel bimbo).
E che ciò non lasci strascichi e conseguenze è pura utopia, dai. Che poi la mamma inadeguata ce l'ho avuta io per prima. E in qualche modo (con tanta fatica) eccomi qua :mrgreen: non è la stessa cosa, non è indifferente, no no.
E non è solo questione di biologia perchè siamo passati dalle foreste all'ufficio.
Non sono d'accordo.
La figlia di mio marito è viva e molto attaccata alla madre, e le sue difficoltà sono da ascriversi a due genitori che non si amavano, non dal fatto di essere stata allontanata dalla madre per qualche ora alla nascita.


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Re: RE: Re: RE: Re: RE: Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Messaggio da Trilli » mar feb 02, 2016 1:48 pm

Lella ha scritto:
Trilli ha scritto:
Chiara ha scritto: o beh ovvio che ci sono bambini "buttati via" che poi nella vita in qualche modo se la cavano, come ad esempio (racconto di mia comare che sta facendo il percorso di adozione) bambini che passano i primi anni di vita sedati a letto e che a fatica puoi recuperare, certo ci sono mille mila possibilità!

però il legame della gravidanza e del parto penso sia unico e irripetibile proprio a livello chimico, ormonale, oltre che psicologico. (tra un mese lo saprò dire meglio!)

la tizia che faceva da madre surrogata e diceva di avere ben chiaro che non fosse figlio suo e che poi non lo teneva e non lo accudiva... io dico boh... è totalmente contro le basi della biologia ecco.
Io credo che il legame sia personale, soggettivo.
Ci sono donne che dopo il parto non riescono più a separarsi fisicamente dal neonato neppure per pochi minuti
Donne che chiedono espressamente che il neonato sia allontanato, per stare sole (ex moglie di mio marito)
Donne che buttano il neonato nel cassonetto.
Fosse solo questione di biologia, non ci comporteremmo tutte allo stesso modo?

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Ma è il legame che percepisce il neonato da tenere in considerazione prioritariamente.
Ovvio che c'è chi se ne disfa e chi pure lo vende ...

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Chiara sostiene che la madre surrogata è contro la biologia. Non il figlio surrogato.
I neonati scambiati in culla non si accorgono di essere con una donna diversa da colei che li ha portati in grembo; dunque che cos'è che costruisce il legame?

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Re: RE: Re: RE: Re: La famiglia tradizionale e quella meno tradizionale

Messaggio da Chiara » mar feb 02, 2016 2:02 pm

Trilli ha scritto:
Chiara ha scritto:
Trilli ha scritto: Io credo che il legame sia personale, soggettivo.
Ci sono donne che dopo il parto non riescono più a separarsi fisicamente dal neonato neppure per pochi minuti
Donne che chiedono espressamente che il neonato sia allontanato, per stare sole (ex moglie di mio marito)
Donne che buttano il neonato nel cassonetto.
Fosse solo questione di biologia, non ci comporteremmo tutte allo stesso modo?

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eh diciamo che il successo riproduttivo lo si ha solo nel primo caso, a livello teorico.
Poi la nostra evoluzione ha portato a far sì che la prole sopravviva anche in condizioni non biologicamente ideali (dal cassonetto molte volte qualcuno lo tira fuori quel bimbo).
E che ciò non lasci strascichi e conseguenze è pura utopia, dai. Che poi la mamma inadeguata ce l'ho avuta io per prima. E in qualche modo (con tanta fatica) eccomi qua :mrgreen: non è la stessa cosa, non è indifferente, no no.
E non è solo questione di biologia perchè siamo passati dalle foreste all'ufficio.
Non sono d'accordo.
La figlia di mio marito è viva e molto attaccata alla madre, e le sue difficoltà sono da ascriversi a due genitori che non si amavano, non dal fatto di essere stata allontanata dalla madre per qualche ora alla nascita.


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eh ma la nostra mente lavora su tanti piani... mi sa che non ho le competenze per sostenere questa discussione come vorrei, perchè io per prima ho appena iniziato a informarmi. Ma credo che conti moltissimo la "prima impressione" perchè sono schemi mentali che si fissano in testa e che condizionano poi tutta l'elaborazione delle informazioni successive. Per cui se questa signora ha avuto come primo desiderio quello di allontanarsi da sua figlia, tutto il rapporto poi (secondo me) è stato condizionato da questo pensiero. E i malesseri che proviamo sono spessissimo legati a situazioni di quando eravamo piccoli! (anche lì, parlo per la mia esperienza, per quello che mi hanno detto, poi ci sono tante interpretazioni).
Diciamo che io ritengo che ci sia un modo "ideale" di fare le cose (soggettivo per ognuno, probabilmente, condizionato anche dal contesto e da mille cose) e poi tante possibilità che producono più o meno conseguenze sfavorevoli.
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