in realtà seppi che un ragazzo della nostra ex-compagnia, figlio di un artigiano, quindi non un poveretto e non omosessuale, proprio prostituendosi si infettò e morì di aids giovanissimo...(lo faceva proprio solo per avere più soldi per abiti firmati e belle macchine)CisePunk ha scritto:E qui mi torna in mente "i ragazzi dello zoo di Berlino". Consideriamo anche questo aspetto.Lella ha scritto:anche questo può essereCisePunk ha scritto: Potrebbe anche essere che il problema fosse diffuso anche prima ma non reso pubblico per tante ragioni (vedi problemi di tipo culturale, sociale, non si denunciavano questi fatti, risultava scandaloso ed era tabù, ecc.).
Io ricordo che quando ero ventenne rimasi sbalordita nel vedere quanti ragazzi si prostituivano la sera in una particolare zona di Milano....
per cui si il fenomeno c'era già più di vent'anni fà anche per quanto riguarda i ragazzi
Probabilmente il problema era diffuso anche prima ma riguardava certe categorie sociali. Oggi si sviluppa trasversalmente attraverso tutte le categorie sociali, quindi ci tocca più direttamente.
Avrebbe fatto notizia, negli anni 70/80, che un tossico si prostituiva per denaro (anche se a 13 anni)? Non credo. Avrebbe solo confermato quello che era: un tossico.
Ci avrebbe scandalizzato più di tanto leggere che un gay si prostituiva? No, c'eravamo abituati. Diciamolo.
Oggi è diverso da questo punto di vista. Ci scandalizziamo e preoccupiamo perché non riguarda solo quel ceto, quel gruppo, ma può riguardare chiunque e spesso pure con un'alta cultura e di buona estrazione sociale.
Una notizia che continua a farmi pensare
Re: Una notizia che continua a farmi pensare
Re: Una notizia che continua a farmi pensare
ma la notizia non è spiccata a caratteri cubitali sui giornali, no?
Allora il fenomeno già esisteva e non era reso noto se non "sotto banco".
Allora il fenomeno già esisteva e non era reso noto se non "sotto banco".
Re: Una notizia che continua a farmi pensare
no no niente giornali però si sapeva , almeno lo sapevamo noi ragazzi, chi andava, o era andato...(età 17-18 anni)CisePunk ha scritto:ma la notizia non è spiccata a caratteri cubitali sui giornali, no?
Allora il fenomeno già esisteva e non era reso noto se non "sotto banco".
Ciò non toglie però Cinzia che a parte la risonanza giornalistica, oggi ci sono ancora più mezzi sia per adescare che per accettare gli adescamenti.
Re: Una notizia che continua a farmi pensare
Ci sto pensando. Dammi tempo.Lella ha scritto:no no niente giornali però si sapeva , almeno lo sapevamo noi ragazzi, chi andava, o era andato...(età 17-18 anni)CisePunk ha scritto:ma la notizia non è spiccata a caratteri cubitali sui giornali, no?
Allora il fenomeno già esisteva e non era reso noto se non "sotto banco".
Ciò non toglie però Cinzia che a parte la risonanza giornalistica, oggi ci sono ancora più mezzi sia per adescare che per accettare gli adescamenti.