Una notizia che continua a farmi pensare
Re: Una notizia che continua a farmi pensare
Anche io la penso come Tati e Lella, se un figlio arrivasse a tanto darei le colpe a me per non averlo correttamente seguito e non aver valutato con attenzione le amicizie.
Conoscere i ragazzi che frequentano i nostri figli lo trovo fondamentale, è per questo che da sempre si cerca in famiglia mia, di conoscere di persona i genitori e i ragazzini che frequentano a scuola o in attività sportive.
Una scuola che forma e cresce, che segue, che promuove lo sport e la musica è stata la nostra scelta, proprio per dare un imprintig di cosa deve essere la vita, l'impegno, la famiglia, gli amici, lo sport, il vivere sani.
Conoscere i ragazzi che frequentano i nostri figli lo trovo fondamentale, è per questo che da sempre si cerca in famiglia mia, di conoscere di persona i genitori e i ragazzini che frequentano a scuola o in attività sportive.
Una scuola che forma e cresce, che segue, che promuove lo sport e la musica è stata la nostra scelta, proprio per dare un imprintig di cosa deve essere la vita, l'impegno, la famiglia, gli amici, lo sport, il vivere sani.
Re: Una notizia che continua a farmi pensare
Io però rimando al mittente la responsabilità che mi viene addossata come educatore. Se vedo un ragazzino per 2-4 ore a settimana è ben difficile che io possa incidere sulla sua educazione quando la famiglia rema in tutt'altra direzione. E se ci provo, rischio anche di essere criticata perché è la famiglia che decide come educare i figli...
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Re: Una notizia che continua a farmi pensare
Certo Trilli, ma solitamente il professore tenta quantomeno di far capire alla famiglia che un problema forse c'è.
Poi non viene ascoltato, ed ha comunque fatto la sua parte perché in poche ore a settimana e con più alunni non può certo fare il miracolo.
Ma spero si renda conto se ci sono problemi e ne parli con i genitori.
Elisa in classe ha una ragazzina problematica, i professori ci hanno provato. ma dalla parte famiglia non c'è nessun interessato.
So benissimo che tra qualche anno sarà anche peggio per lei, ma lì di chi è la colpa è ben chiaro ahimè.
Poi non viene ascoltato, ed ha comunque fatto la sua parte perché in poche ore a settimana e con più alunni non può certo fare il miracolo.
Ma spero si renda conto se ci sono problemi e ne parli con i genitori.
Elisa in classe ha una ragazzina problematica, i professori ci hanno provato. ma dalla parte famiglia non c'è nessun interessato.
So benissimo che tra qualche anno sarà anche peggio per lei, ma lì di chi è la colpa è ben chiaro ahimè.
Re: Una notizia che continua a farmi pensare
Tati ma spesso capita che le famiglie oltre a non interessarsi si incazzano proprio col professore che solleva il problema
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Re: Una notizia che continua a farmi pensare
Io invece, anche se lo so che la gran parte nella crescita la fanno la famiglia e gli amici,
non posso fare a meno di sentirmi tanto responsabile di quello che succede ai miei alunni,
penso sempre che forse non sono stata abbastanza incisiva o non ho saputo trasmettere certi valori.
Me ne faccio un problema.
non posso fare a meno di sentirmi tanto responsabile di quello che succede ai miei alunni,
penso sempre che forse non sono stata abbastanza incisiva o non ho saputo trasmettere certi valori.
Me ne faccio un problema.
Re: RE: Re: Una notizia che continua a farmi pensare
Io ci sono passata pesantemente, anni fa. Un gruppo di ragazzine di 13-14 anni, tutte alunne nostre, si è scoperto che faceva sesso orale in cambio di ricariche telefoniche. Loro hanno negato, la stampa ha enfatizzato, quindi abbiamo fatto quadrato minimizzando gli episodi per dare alle ragazze la possibilità di rifarsi una vita e una reputazione. Ma purtroppo era quasi tutto vero.Laura ha scritto:Io invece, anche se lo so che la gran parte nella crescita la fanno la famiglia e gli amici,
non posso fare a meno di sentirmi tanto responsabile di quello che succede ai miei alunni,
penso sempre che forse non sono stata abbastanza incisiva o non ho saputo trasmettere certi valori.
Me ne faccio un problema.
Queste ragazze avevano fruito per tre anni di un progetto di educazione all'affettività, eh. Quindi la scuola ci aveva messo del suo. Ma io, come docente di un laboratorio di giornalismo, MAI avrei pensato di dover puntualizzare a delle 13enni che non si fa sesso orale a pagamento (e vi risparmio i dettagli disgustosi dell'"arcobaleno"), perché è degradante e pure pericoloso per la propria e altrui salute. Non mi sento responsabile, ecco. Mi dispiace per loro, ma so bene chi e come sono i loro genitori.
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Re: RE: Re: Una notizia che continua a farmi pensare
Sicuramente la responsabilità primaria e determinante è quella dei genitori, ma sono convinta che un contributo come ruolo formativo lo danno anche gli insegnanti, gli istruttori, gli educatori in genere e a volte possono colmare qualche vuoto.Trilli ha scritto: Io ci sono passata pesantemente, anni fa. Un gruppo di ragazzine di 13-14 anni, tutte alunne nostre, si è scoperto che faceva sesso orale in cambio di ricariche telefoniche. Loro hanno negato, la stampa ha enfatizzato, quindi abbiamo fatto quadrato minimizzando gli episodi per dare alle ragazze la possibilità di rifarsi una vita e una reputazione. Ma purtroppo era quasi tutto vero.
Queste ragazze avevano fruito per tre anni di un progetto di educazione all'affettività, eh. Quindi la scuola ci aveva messo del suo. Ma io, come docente di un laboratorio di giornalismo, MAI avrei pensato di dover puntualizzare a delle 13enni che non si fa sesso orale a pagamento (e vi risparmio i dettagli disgustosi dell'"arcobaleno"), perché è degradante e pure pericoloso per la propria e altrui salute. Non mi sento responsabile, ecco. Mi dispiace per loro, ma so bene chi e come sono i loro genitori.
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Certo che se all'origine (famiglia) il vuoto è totale è forse impossibile.
Re: RE: Re: Una notizia che continua a farmi pensare
quoto Lella se la famiglia non c'è gli insegnanti possono fare ben poco ahimèLella ha scritto:Sicuramente la responsabilità primaria e determinante è quella dei genitori, ma sono convinta che un contributo come ruolo formativo lo danno anche gli insegnanti, gli istruttori, gli educatori in genere e a volte possono colmare qualche vuoto.Trilli ha scritto: Io ci sono passata pesantemente, anni fa. Un gruppo di ragazzine di 13-14 anni, tutte alunne nostre, si è scoperto che faceva sesso orale in cambio di ricariche telefoniche. Loro hanno negato, la stampa ha enfatizzato, quindi abbiamo fatto quadrato minimizzando gli episodi per dare alle ragazze la possibilità di rifarsi una vita e una reputazione. Ma purtroppo era quasi tutto vero.
Queste ragazze avevano fruito per tre anni di un progetto di educazione all'affettività, eh. Quindi la scuola ci aveva messo del suo. Ma io, come docente di un laboratorio di giornalismo, MAI avrei pensato di dover puntualizzare a delle 13enni che non si fa sesso orale a pagamento (e vi risparmio i dettagli disgustosi dell'"arcobaleno"), perché è degradante e pure pericoloso per la propria e altrui salute. Non mi sento responsabile, ecco. Mi dispiace per loro, ma so bene chi e come sono i loro genitori.
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Certo che se all'origine (famiglia) il vuoto è totale è forse impossibile.