Giornata "tranquilla"!

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Rie
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Re: Giornata

Messaggio da Rie » lun dic 07, 2015 5:51 pm

Non avevo pensato a questo ruolo dell'elettronica... piuttosto, mi è sempre parso che con il suo estremo fascino abbia fatto perdere il gusto della conquista graduale, dell'applicazione lenta, della riflessione. Per la serie: tutto, subito, veloce e bellissimo da vedere... perché fare fatica per ottenere magari un piacere minore?

Certo, ora che mi ci fate pensare, è possibile che abbia anche questa valenza: alienazione dalla realtà dove non si è supereroi.


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tati
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Re: RE: Re: Giornata

Messaggio da tati » lun dic 07, 2015 6:06 pm

Azur ha scritto:
Trilli ha scritto:Si è iperprotetti a casa.
A scuola, chi più chi meno, gli insegnanti hanno delle "pretese". Delle regole, con relative sanzioni.
Anche secondo me il meccanismo principale è questo.
Ultimamente poi sono diventata intollerante con gli adulti "bambinocentrici" (la nonna che insegue il nipote al parco giochi implorandolo di prendere un gelato, una focaccia, una brioshe, almeno una caramella! :-/ )

E sicuramente anche tutto il mix di elettronica (dai videogiochi ai social) contribuisce da una parte a ridurre l'aderenza alla realtà (sono il supereroe che distrugge tutti i mostri),
dall'altra ad aumentare la sensazione di onnipotenza (ho mille-diecimila amici su FB)
che anche in questo caso si scontra poi con la "realtà vera".
Questo lo penso anche io ( soprattutto i social)
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CisePunk
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Re: Giornata

Messaggio da CisePunk » lun dic 07, 2015 7:40 pm

Rie ha scritto:Non avevo pensato a questo ruolo dell'elettronica... piuttosto, mi è sempre parso che con il suo estremo fascino abbia fatto perdere il gusto della conquista graduale, dell'applicazione lenta, della riflessione. Per la serie: tutto, subito, veloce e bellissimo da vedere... perché fare fatica per ottenere magari un piacere minore?

Certo, ora che mi ci fate pensare, è possibile che abbia anche questa valenza: alienazione dalla realtà dove non si è supereroi.
Vengo dalla generazione di commodore 64, intellevision e vic20. Abbiamo giocato per anni a pacman, ma non c'era modo di identificarsi col personaggio perché erano o rane che attraversavano la strada o partite di tennis, calcio, corse di cavalli, omini strani che scappavano dalle guardie, una palla che mangia palline piccole fuggendo ai fantasmi. Nella migliore delle ipotesi, col passare degli anni, siamo arrivati a Zelda e Guybrush Treepwood: storie che comunque ti spingono a riflettere e a pensare a cosa fare con gli oggetti e non soltanto combattere o che so io.
Oggi i giochi sono molto più realistici. E' normale identificarsi col personaggio e "vivere" la storia.
Questo porta necessariamente a estraniarsi, a non comprendere più il tempo che passa e come passa.
Ma chiaramente quello che vivi coi giochi non corrisponde alla realtà che ti circonda.
Il confine tra realtà e fantasia diventa molto sottile e poco comprensibile, secondo me, per ragazzi o bambini sotto una certa età.
E il mondo dei videogames è decisamente più affascinante della realtà stessa.
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Re: Giornata

Messaggio da Azur » lun dic 07, 2015 9:42 pm

Rie ha scritto:Certo, ora che mi ci fate pensare, è possibile che abbia anche questa valenza: alienazione dalla realtà dove non si è supereroi.
Ovviamente non è così per tutti, ma per molti soggetti -forse più fragili, non so- lo è sicuramente (lo era fortemente per mio nipote "grande"...)
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Re: Giornata

Messaggio da Lella » mer dic 09, 2015 11:14 am

Azur ha scritto:
Rie ha scritto:Certo, ora che mi ci fate pensare, è possibile che abbia anche questa valenza: alienazione dalla realtà dove non si è supereroi.
Ovviamente non è così per tutti, ma per molti soggetti -forse più fragili, non so- lo è sicuramente (lo era fortemente per mio nipote "grande"...)
boh no so quanto possa influire la realtà virtuale
a mio parere è più ansia da prestazione e anche o soprattutto sentirsi inappropriati o impreparati a gestire difficoltà/ostacoli
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Re: Giornata

Messaggio da Laura » mer dic 09, 2015 7:52 pm

Onestamente io con gli alunni lavoro tantissimo all'inizio, per fargli capire che il voto non è un giudizio dato alla persona:
non è lui/lei che vale 5, ma il suo livello di conoscenza/competenza.
Ovviamente è più facile con verifiche oggettive, mentre è più difficile con i temi, in cui mettono tanto di loro stessi.
Anche come genitore cerco di far passare questo.
Se una mamma mi dice "Ma studia tanto!", cerco di elaborare con l'alunna un altro metodo di studio,
non è possibile stare tante ore a studiare e ottenere risultati così scarsi, c'è qualcosa che non va!
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Re: RE: Re: Giornata

Messaggio da Trilli » gio dic 10, 2015 1:36 pm

Laura ha scritto:Onestamente io con gli alunni lavoro tantissimo all'inizio, per fargli capire che il voto non è un giudizio dato alla persona:
non è lui/lei che vale 5, ma il suo livello di conoscenza/competenza.
Ovviamente è più facile con verifiche oggettive, mentre è più difficile con i temi, in cui mettono tanto di loro stessi.
Anche come genitore cerco di far passare questo.
Se una mamma mi dice "Ma studia tanto!", cerco di elaborare con l'alunna un altro metodo di studio,
non è possibile stare tante ore a studiare e ottenere risultati così scarsi, c'è qualcosa che non va!
Non ho capito a che ti riferisci.
L'interrogazione fallimentare (non mia, di altra materia) da parte di un'alunna solitamente da 9 è stata causata dal poco studio.
La madre, quando dice che è poco gratificata dai voti, sostiene che invece che 9 dovremmo darle 10.
Ma perché?
Mica tutti quelli che studiano tanto possono avere 10... O nelle tue classi non c'è neppure un 6, un 7, un 8?
Il discorso della valutazione della prestazione e non della persona lo facciamo anche noi, ovvio.

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Laura
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Re: Giornata

Messaggio da Laura » gio dic 10, 2015 6:38 pm

Vale, guarda che non mi riferivo al primo post,
ho continuato il discorso in generale sui voti e le aspettative che si faceva nel thread.
Poi, i miei 10 sono rari soprattutto all'orale, perchè non raggiungono una capacità espositiva adeguata,
quindi il mio problema è inverso...magari avere tutti 7, 8 e 9! Mi accontento ahahaha!

Dicevo però che, esclusi disturbi d'apprendimento, se un alunno studia tanto e prende insufficienze, c'è qualcosa che non va.
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