mah non saprei trovando così assurdo che un ragazzo di quell'età faccia quella scelta trovo meno incomprensibile una madre che cerca una giustificazione...Nat ha scritto:di questo sono convinta anch'ioPaola ha scritto:Credo anche vi sia un abisso tra il PENSARLA COSì ed essere terroristi.
Sarebbe come pensare che tutti i leghisti veramente vogliano imbracciare le armi per attuare la secessione.
( e non ditemi che sono pochi perché i terroristi baschi o quelli dell'IRA hanno tenuto in mano due nazioni per anni spargendo terrore e morte).
però credo che sono in tanti a pensarla così
così come da noi sono in tanti a pensarla come salvini
invece sono rimasta completamente scioccata dalle parole della mamma del terrorista ancora in fuga:
cioè si cercano giustificazioni e innocenza anche qua
pazzsco, capisco che è la mamma eh però mi sembra fuori da mondo
LA MAMMA DEL KAMIKAZE: NON ERA UN CATTIVO RAGAZZO – I fratelli Abdelslam sono tre: Ibrahim, morto durante gli attentati parigini, Salah, in fuga, e Mohamed che è stato arrestato il 14 novembre a Molenbeek, Belgio. Ed è proprio fuori dalla propria abitazione a Molenbeek che parla la madre di Ibrahim Abdelslam. In un’intervista rilasciata al giornale locale Het Laatste Nieuws la donna ha detto di essere a conoscenza della progressiva radicalizzazione del figlio ma di non credere alla tesi che volesse uccidere qualcuno. Secondo la madre di Ibrahim il ragazzo (che indossava una cintura esplosiva) si sarebbe fatto esplodere per il troppo stress. La prova del fatto che non volesse uccidere nessuno è che l’esplosione di Ibrahim – avvenuta di fronte al caffè Comptoir Voltaire a poche centinaia di metri dal Bataclan – non ha causato vittime. Un terrorista gentile e un po’ nervoso insomma. In fondo era il suo primo giorno da kamikaze. Ma quello del terrorista suicida è un mestiere che non ammette errori. Secondo la madre non era nei piani del figlio uccidere qualcuno “forse – ha aggiunto – il congegno è esploso prima del previsto“. Per fortuna.
Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Lella ha scritto:mah non saprei trovando così assurdo che un ragazzo di quell'età faccia quella scelta trovo meno incomprensibile una madre che cerca una giustificazione...Nat ha scritto:di questo sono convinta anch'ioPaola ha scritto:Credo anche vi sia un abisso tra il PENSARLA COSì ed essere terroristi.
Sarebbe come pensare che tutti i leghisti veramente vogliano imbracciare le armi per attuare la secessione.
( e non ditemi che sono pochi perché i terroristi baschi o quelli dell'IRA hanno tenuto in mano due nazioni per anni spargendo terrore e morte).
però credo che sono in tanti a pensarla così
così come da noi sono in tanti a pensarla come salvini
invece sono rimasta completamente scioccata dalle parole della mamma del terrorista ancora in fuga:
cioè si cercano giustificazioni e innocenza anche qua
pazzsco, capisco che è la mamma eh però mi sembra fuori da mondo
LA MAMMA DEL KAMIKAZE: NON ERA UN CATTIVO RAGAZZO – I fratelli Abdelslam sono tre: Ibrahim, morto durante gli attentati parigini, Salah, in fuga, e Mohamed che è stato arrestato il 14 novembre a Molenbeek, Belgio. Ed è proprio fuori dalla propria abitazione a Molenbeek che parla la madre di Ibrahim Abdelslam. In un’intervista rilasciata al giornale locale Het Laatste Nieuws la donna ha detto di essere a conoscenza della progressiva radicalizzazione del figlio ma di non credere alla tesi che volesse uccidere qualcuno. Secondo la madre di Ibrahim il ragazzo (che indossava una cintura esplosiva) si sarebbe fatto esplodere per il troppo stress. La prova del fatto che non volesse uccidere nessuno è che l’esplosione di Ibrahim – avvenuta di fronte al caffè Comptoir Voltaire a poche centinaia di metri dal Bataclan – non ha causato vittime. Un terrorista gentile e un po’ nervoso insomma. In fondo era il suo primo giorno da kamikaze. Ma quello del terrorista suicida è un mestiere che non ammette errori. Secondo la madre non era nei piani del figlio uccidere qualcuno “forse – ha aggiunto – il congegno è esploso prima del previsto“. Per fortuna.
capirei se avesse detto non stava tanto bene, aveva cattivi amici ...
ma questa ha detto "non credo alla tesi che volesse uccidere qualcuno"
è tipico fare la vittima e dare la colpa agli altri insinuando responsabilità altrui
basta con questo atteggiamento
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
No vabbè hai tre figli terroristi aspiranti suicidi assassini e non ti accorgi di niente ? Ma dai lo sapeva sicuramente , e magari ti risponde " eh ma in Palestina la nostra gente soffre ! "
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
quoto assolutamentePaola ha scritto:Io andrei giù pensante anche con mamma ì, fratello, nonno, zio, cugino e parente alla lunga.
O si dissociano e collborano e aiutano o rischiano l'espulsione.
Non deve esserci margine di PENSIERO che possano anche solo lontanamente pronunciarle certe cose.
Poi io farei chiudere anche LIBERO e arresterei Bossi, per capirci.
Ogni attacco alla democrazia, anche verbale, va assolutamente condannato, senza SE e senza MA.
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Finchè il contesto nel quale viviamo sarà quello in cui durante un minuto di silenzio pre partita (Grecia-Turchia), i tifosi turchi fischiano e gridano Allah è grande...e nessuno si dissocia (nessuna autorità, nessuna tifoseria, allenatore, giocatori..), rimarrà la percezione che il mondo mussulmano non vuole dissociarsi completamente...la percezione generale, non di noi singoli che riconosciamo che non è così.
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Riprendo questo perchè anch'io ripongo fiducia nella generazione dei nostri figli e dobbiamo prenderci la responsabilità di una generazione, la nostra, che si è un pò svuotata di idelogia e anche e soprattutto di solidarietà.Paola ha scritto:[
Il futuro è nelle loro menti.
Riporto qui sotto l'iniziativa che fanno al liceo dove va Andrea:
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PARIGI: La Scuola è "presente" - IL PROGETTO PER GLI STUDENTI
Quanto accade a Parigi non può lasciarci indifferenti e il Majorana vuole, anche in questo difficile momento, svolgere il proprio ruolo educativo e far capire agli studenti che “ci siamo”.
Abbiamo deciso quindi osservare il “minuto di silenzio” e di organizzare una una serie di incontri sul tema - della durata di un’ora - rivolti alle classi, riunite in assemblea Lunedì 16 e Martedì 17 novembre. Gli incontri sono stati tenuti dai nostri Docenti di Storia e Filosofia che hanon risposto alle numerose domande, profonde riflessioni degli studenti . E adesso continuiamo: glii studenti saranno invitati a elaborare in forma anonima propri pensieri, riflessioni, scrivere emozioni e sentimenti. Tutti gli elaborati saranno raccolti e analizzati da un gruppo di studenti e dal sociologo Carlo Antonio Barberini, del Centro Studi Buonarroti, al fine di effetuare una ricerca sociologica che porti a individuare il punto di vista di un gruppo così numeroso di studenti. Gli esiti saranno oi presentati nel corso di un'assemblea studentesca cui parteciperà lo stesso sociologo.
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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
ma il contesto lo facciamo pure noiJulia ha scritto:Finchè il contesto nel quale viviamo sarà quello in cui durante un minuto di silenzio pre partita (Grecia-Turchia), i tifosi turchi fischiano e gridano Allah è grande...e nessuno si dissocia (nessuna autorità, nessuna tifoseria, allenatore, giocatori..), rimarrà la percezione che il mondo mussulmano non vuole dissociarsi completamente...la percezione generale, non di noi singoli che riconosciamo che non è così.
e lasciamo perdere cosa urlano i tifosi in Italia....
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Anch'io non vedo altra strada.Lella ha scritto:Riprendo questo perchè anch'io ripongo fiducia nella generazione dei nostri figliPaola ha scritto:[
Il futuro è nelle loro menti.
L'iniziativa del liceo di Andrea mi sembra molto intelligente, e l'unica cosa da fare per il futuro.
Istruzione, comprensione, intelligenza.
Solo così si può salvare la società.
Poi per certo servono misure serie di altro livello.
E non lasciar passare i messaggi di odio in nessuna forma.
Ad esempio allo stadio che dice Julia, l'obbligo di società gocatori e di tutte le figure ufficiali di condannare apertamente i "tifosi", pena l'escusione dal campionato o quel che è (ma questo lo sostengo da oltre 15, da ben prima dei cori razzisti contro Balotelli...)
E così via, ai diversi livelli della società e della vita comune.