Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Mah io invece capisco
Non per forza uno deve sentire casa propria un posto in cui si è trasferito, spesso la "casa" rimane il posto di origine, mi pare normale
Rimanere legati ai sapori, odori ecc.. dell'infanzia
Questo non impedisce l'integrazione
Non per forza uno deve sentire casa propria un posto in cui si è trasferito, spesso la "casa" rimane il posto di origine, mi pare normale
Rimanere legati ai sapori, odori ecc.. dell'infanzia
Questo non impedisce l'integrazione
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
niente da fare, LORO sono avanti. W la France
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/11/ ... ti/439588/
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Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
ma infatti, integrarsi non vuole dire dimenticare le proprie origini o il senso di appartenenza a una terraNat ha scritto:Mah io invece capisco
Non per forza uno deve sentire casa propria un posto in cui si è trasferito, spesso la "casa" rimane il posto di origine, mi pare normale
Rimanere legati ai sapori, odori ecc.. dell'infanzia
Questo non impedisce l'integrazione
Re: RE: Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Loro li arrestano, noi li eleggiamo.micmar ha scritto:niente da fare, LORO sono avanti. W la France
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/11/ ... ti/439588/
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Arrivo adesso e ho letto con interesse tutta la discussione.
Io non ho ancora capito i motivi dell'attacco alla Francia (ammesso che abbia senso cercare una logica): ho letto che il califfato ha dichiarato di aver voluto colpire il teatro come "luogo di perdizione" allora viene da pensare che si sia voluta colpire la Francia illuminata, laica, libera.
Altri, come Gino Strada la vede come una conseguenza del comportamento dell'Occidente, tipo i bombardamenti di Hollande. Forse i motivi sono entrambi, mescolati con il fanatismo, l'ignoranza, l'odio.
Io sono ignorante in politica internazionale e non ho mai capito fino in fondo chi finanzia e arma questi pazzi, qui è accennato, non so se è veritiero o no....
http://m.famigliacristiana.it/articolo/ ... chiere.htm
Anzi, se qualcuno ha qualche articolo che spieghi questo in modo comprensibile me lo linki, please
Io non ho ancora capito i motivi dell'attacco alla Francia (ammesso che abbia senso cercare una logica): ho letto che il califfato ha dichiarato di aver voluto colpire il teatro come "luogo di perdizione" allora viene da pensare che si sia voluta colpire la Francia illuminata, laica, libera.
Altri, come Gino Strada la vede come una conseguenza del comportamento dell'Occidente, tipo i bombardamenti di Hollande. Forse i motivi sono entrambi, mescolati con il fanatismo, l'ignoranza, l'odio.
Io sono ignorante in politica internazionale e non ho mai capito fino in fondo chi finanzia e arma questi pazzi, qui è accennato, non so se è veritiero o no....
http://m.famigliacristiana.it/articolo/ ... chiere.htm
Anzi, se qualcuno ha qualche articolo che spieghi questo in modo comprensibile me lo linki, please
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Vi ho letto, ma non riesco a dare un senso a quanto accaduto.
Forse un misto delle cose che avete scritto, non so.
Non siamo al sicuro, perché possono esserci anche mille militari in più, ma questa gente riesce a colpire comunque.
E colpisce, colpisce dove più fa male.
Magari ora è passata, per il momento.
Magari la Francia riesce anche a rialzarsi, ma non è finita.
E non ho idea di come si potrebbe farla finire.
Paura ce ne è... nel nostro piccolo Elisa doveva andare a Roma con l' oratorio e le abbiamo detto di no.
Mi spiace, ha anche pianto perché è una cosa a cui tiene molto, e che so che la potrebbe far crescere davvero tanto.
Ma ad oggi, con l' ansia di quanto sta accadendo e potrebbe accadere, io non ce la faccio a dire di si.
Non sono in grado di poter affrontare una paura tanto grande.
Forse un misto delle cose che avete scritto, non so.
Non siamo al sicuro, perché possono esserci anche mille militari in più, ma questa gente riesce a colpire comunque.
E colpisce, colpisce dove più fa male.
Magari ora è passata, per il momento.
Magari la Francia riesce anche a rialzarsi, ma non è finita.
E non ho idea di come si potrebbe farla finire.
Paura ce ne è... nel nostro piccolo Elisa doveva andare a Roma con l' oratorio e le abbiamo detto di no.
Mi spiace, ha anche pianto perché è una cosa a cui tiene molto, e che so che la potrebbe far crescere davvero tanto.
Ma ad oggi, con l' ansia di quanto sta accadendo e potrebbe accadere, io non ce la faccio a dire di si.
Non sono in grado di poter affrontare una paura tanto grande.
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
Io ascoltando i tanti interventi radiofonici di giornalisti, scrittori, esperti della questione mediorientale mi sono convinta che la spiegazione sia al punto 3.Paola ha scritto:Detto tutto ciò volevo ringraziare tutti per la pacatezza di questa discussione che rimane umana anche su posizioni contrastanti.
Riporto un pezzo di approfondimento del fatto quotidiano perché se in una redazione giornalistica, ove stanno affrontando la questione Parigi, si arriva alle nostre stesse riflessioni, credo che vi sia davvero, in questo momento, un percorso di riflessione importante.
Io, delle tre opzioni sotto, farei un po' è un po' senza escluderne nessuna...
Si discute parecchio, anche tra noi, nelle redazioni, di cosa sta succedendo. Di come dobbiamo inquadrare e raccontare i fatti di Parigi. Le opzioni sono molte:
1) terrorismo simile a quello degli anni Settanta in Italia, ci sono pochi fanatici islamisti circondati da un brodo di coltura di rabbia e frustrazione che garantisce ai violenti protezione e consenso.
2) E’ lo scontro di civiltà iniziato l’11 settembre, Islam contro Occidente, e l’Occidente sta perdendo perché mentre i terroristi possono farlo soffrire, il nemico è impalpabile, privo di regole e morale, spietato.
3) La religione, l’Islam e la mitologia del Califfato sono tutte sovrastrutture, addobbi di una questione geopolitica molto precisa, cioè il caos in cui è sprofondato (con l’aiuto degli Stati Uniti e di tutti noi) il Medio Oriente
Il resto dell'articolo qui
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... e/2220367/
Le motivazioni religiose e ideologiche sono usate dal califfato per imbottire i terroristi di idee e esplosivi e per convincere altri fanatici tipo il ragazzino citato da Antonella.
Resta un mistero capire come riescano. Perché l'amore e la pace predicati dal cattolicesimo non hanno così presa? Domanda retorica, naturalmente.
Re: Parigi, oltre al dolore, proviamo a riflettere insieme su cosa sta succedendo?
perchè tra il cattlicesimo e l'islam ci sono 600 anni di differenza, non c'è stato ancora un fenomeno simile alla nostra rivoluzione francese e il concetto di laicità nei paesi arabi è praticamente inesistenteMilena ha scritto:Io ascoltando i tanti interventi radiofonici di giornalisti, scrittori, esperti della questione mediorientale mi sono convinta che la spiegazione sia al punto 3.Paola ha scritto:Detto tutto ciò volevo ringraziare tutti per la pacatezza di questa discussione che rimane umana anche su posizioni contrastanti.
Riporto un pezzo di approfondimento del fatto quotidiano perché se in una redazione giornalistica, ove stanno affrontando la questione Parigi, si arriva alle nostre stesse riflessioni, credo che vi sia davvero, in questo momento, un percorso di riflessione importante.
Io, delle tre opzioni sotto, farei un po' è un po' senza escluderne nessuna...
Si discute parecchio, anche tra noi, nelle redazioni, di cosa sta succedendo. Di come dobbiamo inquadrare e raccontare i fatti di Parigi. Le opzioni sono molte:
1) terrorismo simile a quello degli anni Settanta in Italia, ci sono pochi fanatici islamisti circondati da un brodo di coltura di rabbia e frustrazione che garantisce ai violenti protezione e consenso.
2) E’ lo scontro di civiltà iniziato l’11 settembre, Islam contro Occidente, e l’Occidente sta perdendo perché mentre i terroristi possono farlo soffrire, il nemico è impalpabile, privo di regole e morale, spietato.
3) La religione, l’Islam e la mitologia del Califfato sono tutte sovrastrutture, addobbi di una questione geopolitica molto precisa, cioè il caos in cui è sprofondato (con l’aiuto degli Stati Uniti e di tutti noi) il Medio Oriente
Il resto dell'articolo qui
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/11 ... e/2220367/
Le motivazioni religiose e ideologiche sono usate dal califfato per imbottire i terroristi di idee e esplosivi e per convincere altri fanatici tipo il ragazzino citato da Antonella.
Resta un mistero capire come riescano. Perché l'amore e la pace predicati dal cattolicesimo non hanno così presa? Domanda retorica, naturalmente.