mi sa 90! ahahahRie ha scritto:Ma quanti anni ha ormai la protagonista, lei e le sue variazioni hard tardive, 70??
Mo Yan
mi pareva strano che un post su un autore quasi sconosciuto cinese avesse ben 8 commenti.....state parlando di trombare!!!
In realtà secondo me ce lo aspettiamo perchè siamo plagiate da quel cavolo di film cinese con quella Lolita che si fa il riccone....dai dai mi sfugge il nome, come si chiama????? :tettonaesaurita:
In realtà secondo me ce lo aspettiamo perchè siamo plagiate da quel cavolo di film cinese con quella Lolita che si fa il riccone....dai dai mi sfugge il nome, come si chiama????? :tettonaesaurita:
Nooo, gwen, noi ci siamo plagiate con ben più bassa letteratura vampiresca!
Traumatizzate da 2000 pagine di meyer in cui NON si tromba, da allora ci poniamo sempre la fatidica domanda!
Scherzi a parte, appena trovo il tempo di darmi all'autore sconosciuto di questo post (che per altro tende al romanzone ponderoso) vi dirò se vale la pena di conoscerlo!
Traumatizzate da 2000 pagine di meyer in cui NON si tromba, da allora ci poniamo sempre la fatidica domanda!
Scherzi a parte, appena trovo il tempo di darmi all'autore sconosciuto di questo post (che per altro tende al romanzone ponderoso) vi dirò se vale la pena di conoscerlo!
Nat, alla fine ho preso proprio "grande seno fianchi larghi".
Per ora sto arrancando.
Innanzitutto farei una pernacchia all'esimio critico letterario radiofonico che mi aveva tentata accostando questo autore al realismo magico.
Direi, invece: realismo. Punto.
Quel che c'è di magico sembra realista pure quello ahaha!
Nel senso che se penso al realismo magico sudamericano, è la magia che ammanta e rende affascinante il dato realistico.
Qui invece, per la poca magia che c'è, è il dato realistico che la fa impallidire, fino a renderla superflua, disomogenea al contesto.
La cosa che somiglia di più a Mo Yan, o meglio, a questo libro di Mo Yan perché gli altri non li ho letti e non so se mai li leggerò (sempre che arrivi alla fine di questo, senza farmi tentare dai diritti enunciati da Pennac), è... "Il mulino del Po" di Bacchelli, una storia rurale che attraversa più generazioni.
E se ne immagino le atmosfere, mi viene in mente il taglio cinematografico de "L'albero degli zoccoli".
Insomma... per ora questo viaggio sperimentale a oriente non mi ha esaltata!
Persevero un altro po', vediamo se ne cavo qualcosa di buono lo stesso.
Per ora sto arrancando.
Innanzitutto farei una pernacchia all'esimio critico letterario radiofonico che mi aveva tentata accostando questo autore al realismo magico.
Direi, invece: realismo. Punto.
Quel che c'è di magico sembra realista pure quello ahaha!
Nel senso che se penso al realismo magico sudamericano, è la magia che ammanta e rende affascinante il dato realistico.
Qui invece, per la poca magia che c'è, è il dato realistico che la fa impallidire, fino a renderla superflua, disomogenea al contesto.
La cosa che somiglia di più a Mo Yan, o meglio, a questo libro di Mo Yan perché gli altri non li ho letti e non so se mai li leggerò (sempre che arrivi alla fine di questo, senza farmi tentare dai diritti enunciati da Pennac), è... "Il mulino del Po" di Bacchelli, una storia rurale che attraversa più generazioni.
E se ne immagino le atmosfere, mi viene in mente il taglio cinematografico de "L'albero degli zoccoli".
Insomma... per ora questo viaggio sperimentale a oriente non mi ha esaltata!
Persevero un altro po', vediamo se ne cavo qualcosa di buono lo stesso.
insomma giudizio critico: dù palle!! ahahahaRie ha scritto:Nat, alla fine ho preso proprio "grande seno fianchi larghi".
Per ora sto arrancando.
Innanzitutto farei una pernacchia all'esimio critico letterario radiofonico che mi aveva tentata accostando questo autore al realismo magico.
Direi, invece: realismo. Punto.
Quel che c'è di magico sembra realista pure quello ahaha!
Nel senso che se penso al realismo magico sudamericano, è la magia che ammanta e rende affascinante il dato realistico.
Qui invece, per la poca magia che c'è, è il dato realistico che la fa impallidire, fino a renderla superflua, disomogenea al contesto.
La cosa che somiglia di più a Mo Yan, o meglio, a questo libro di Mo Yan perché gli altri non li ho letti e non so se mai li leggerò (sempre che arrivi alla fine di questo, senza farmi tentare dai diritti enunciati da Pennac), è... "Il mulino del Po" di Bacchelli, una storia rurale che attraversa più generazioni.
E se ne immagino le atmosfere, mi viene in mente il taglio cinematografico de "L'albero degli zoccoli".
Insomma... per ora questo viaggio sperimentale a oriente non mi ha esaltata!
Persevero un altro po', vediamo se ne cavo qualcosa di buono lo stesso.