Rileggere
Rileggere
Spesso penso che per me il mondo dei lettori si divide in due: quelli che rileggono e quelli che non rileggono. Voi rileggete?
Io adoro rileggere. Ci sono libri che ho letto decine di volte, li apro a caso e rileggo da quel punto. Ci sono libri che rileggo in determinati momenti perché mi danno serenità, o grinta, o mi fanno ridere. Ci sono libri intimamente legati a persone o fasi della mia vita, e riprenderli in mano è un po' come ritrovare un vecchio amico.
Ma sento tanti lettori che trovano la rilettura uno spreco di tempo e preferiscono leggere sempre libri nuovi.
Voi che fate? Rileggete? O preferite dedicarvi sempre a nuove letture?
Io adoro rileggere. Ci sono libri che ho letto decine di volte, li apro a caso e rileggo da quel punto. Ci sono libri che rileggo in determinati momenti perché mi danno serenità, o grinta, o mi fanno ridere. Ci sono libri intimamente legati a persone o fasi della mia vita, e riprenderli in mano è un po' come ritrovare un vecchio amico.
Ma sento tanti lettori che trovano la rilettura uno spreco di tempo e preferiscono leggere sempre libri nuovi.
Voi che fate? Rileggete? O preferite dedicarvi sempre a nuove letture?
No, io tendenzialmente sono un NON-rilettore.
Ci sono così tante emozioni e conoscenze nuove che mi aspettano, che ho una fame insaziabile di quello.
Il tempo è poco e preferisco correre incontro all'ignoto che mi aspetta.
Anche per i saggi da consultazione, seleziono se mai i passi che mi servono senza rileggere tutto.
Tornare ad assaporare il noto è una cosa che faccio solo per i libri che ho amato alla follia, e solo a distanza di molti anni, perché a quel punto sei una persona diversa, con un altro approccio, inoltre la memoria ti avrà già tradito abbastanza da restituire almeno in parte il batticuore della prima volta.
Quando ci penso, e mi confronto con i rilettori, quasi mi opprime il senso di colpa.
Mi sento superficiale, una bulimica da biblioteca, una poligama che svolazza di fiore in fiore ahaha!
Ma credo che mi tocchi accettarlo, perché, come Pennac insegna, la letteratura dev'essere un piacere.
E se nella vita di coppia sono una moglie tranquilla, come lettrice mi rassegno a prediligere la... relazione occasionale e il brivido dell'innamoramento alle profondità del vero amore
Ci sono così tante emozioni e conoscenze nuove che mi aspettano, che ho una fame insaziabile di quello.
Il tempo è poco e preferisco correre incontro all'ignoto che mi aspetta.
Anche per i saggi da consultazione, seleziono se mai i passi che mi servono senza rileggere tutto.
Tornare ad assaporare il noto è una cosa che faccio solo per i libri che ho amato alla follia, e solo a distanza di molti anni, perché a quel punto sei una persona diversa, con un altro approccio, inoltre la memoria ti avrà già tradito abbastanza da restituire almeno in parte il batticuore della prima volta.
Quando ci penso, e mi confronto con i rilettori, quasi mi opprime il senso di colpa.
Mi sento superficiale, una bulimica da biblioteca, una poligama che svolazza di fiore in fiore ahaha!
Ma credo che mi tocchi accettarlo, perché, come Pennac insegna, la letteratura dev'essere un piacere.
E se nella vita di coppia sono una moglie tranquilla, come lettrice mi rassegno a prediligere la... relazione occasionale e il brivido dell'innamoramento alle profondità del vero amore
Ahahah Madda, pensa che io a volte mi sento in colpa perché rileggo! :cisssss:
A volte vivo la mia passione per la rilettura come una forma di pigrizia e di chiusura verso nuovi libri, ma poi anch'io penso a Pennac e ai diritti del lettore e mi tranquillizzo per fortuna.
Cmq non penso assolutamente che non rileggere sia segno di superficialità, sono proprio due modi diversi di vivere la lettura e il rapporto con i libri, ma non credo che uno dei due sia migliore dell'altro.
A volte vivo la mia passione per la rilettura come una forma di pigrizia e di chiusura verso nuovi libri, ma poi anch'io penso a Pennac e ai diritti del lettore e mi tranquillizzo per fortuna.
Cmq non penso assolutamente che non rileggere sia segno di superficialità, sono proprio due modi diversi di vivere la lettura e il rapporto con i libri, ma non credo che uno dei due sia migliore dell'altro.