poesia
Cara Teresa,
negli anni del totalitarismo contiano di cui raccontavo sopra, ho inflitto anche io questa terribile pena automobilistica a diversi conoscenti, ingerendo in loro il più profondo odio nei confronti del grande cantautore di Asti.
Leggendo quanto mi racconti, mi compiaccio del fatto - e mi consola il fatto - che queste forme di sadismo non riguardino soltanto il sottoscritto. Ora so, dunque, che posso condividere questa mia vecchia perversione con un tuo stretto familiare e la cosa mi rende naturalmente orgoglioso.
Ti ringrazio per avere postato quel sublime passaggio di "Sant'America".
Devo informarmi meglio anche io su questa "chicca" del repertorio contiano.
Ciao
Simone
negli anni del totalitarismo contiano di cui raccontavo sopra, ho inflitto anche io questa terribile pena automobilistica a diversi conoscenti, ingerendo in loro il più profondo odio nei confronti del grande cantautore di Asti.
Leggendo quanto mi racconti, mi compiaccio del fatto - e mi consola il fatto - che queste forme di sadismo non riguardino soltanto il sottoscritto. Ora so, dunque, che posso condividere questa mia vecchia perversione con un tuo stretto familiare e la cosa mi rende naturalmente orgoglioso.
Ti ringrazio per avere postato quel sublime passaggio di "Sant'America".
Devo informarmi meglio anche io su questa "chicca" del repertorio contiano.
Ciao
Simone
Cara Barbara,b71 ha scritto:Il mio concerto di Paolo Conte è stato a Piacenza,
inizio anni '90. Accompagnata da quel mio zio (astigiano
come lui) che mi ha fatto un po' da padre. Un ricordo bellissimo.
Anche se ho sempre apprezzato più la sua musica e la fantastica band
che non i testi in senso stretto.
credo che, all'inizio degli anni Novanta, Conte abbia dato il meglio di sé dal vivo, perciò l'hai visto quando era da vedere (il tuo episodio mi rimanda peraltro a "Una faccia in prestito", canzone in cui Conte si ricorda da ragazzino accompagnato dallo zio al concerto di un grande jazzista di cui non si fa il nome, un concerto cui lui assiste "ingolfato di lacrime").
In quegli anni magici Conte si appoggiava a una big band, con tanto di coriste, davvero formidabile, con un batterista/vibrafonista etc. etc. (cose molto lorenziane, per intenderci) di rara classe.
Ciao
Simone
Simone,SimoneB ha scritto:Cara Teresa,
Leggendo quanto mi racconti, mi compiaccio del fatto - e mi consola il fatto - che queste forme di sadismo non riguardino soltanto il sottoscritto. Ora so, dunque, che posso condividere questa mia vecchia perversione con un tuo stretto familiare e la cosa mi rende naturalmente orgoglioso.
Ti ringrazio per avere postato quel sublime passaggio di "Sant'America".
Devo informarmi meglio anche io su questa "chicca" del repertorio contiano.
Ciao
Simone
fossi in te, girerei alla larga dall'accostarmi al pesantume di quel mio familiare, considerando, giusto per fare un esempio, che sta leggendo (non so che volta e') un libro leggerissimo e ogni santissima sera mi dice "ascolta ascolta, senti qua'...troppo bello" e mi legge un pezzettino del suo libretto: I PROMESSI SPOSI DI ALESSANDRO MANZONI
Signore, pieta', al confronto mi sembra leggero pure Paolo Conte - una volta, giuro, e' stato capace di mettere per tre volte consecutive "azzurro", quella di Celentano, arrangiata e intepretata da Conte.
Non so che forma abbia l'inferno, ma credo susciti in me quelle sensazioni!
Cioe' CELENTANO cantato da Conte, per vendicarmi, di pari livello di sofferenza, avrei dovuto infliggergli Ramazzotti interpretato da Baglioni, ma non esiste!
ahhaha
detto questo, ho trovato Sant'America e devo dire che forse e' quell'anello di congiunzione tra me, Gianni e Conte che puo' unirci.
E' troppo bella, e' bellissima
La dove o’ rraggiunamente nun se quaglia, nun sape arrivà,
(è) mmanduline co’ grazia e turmiento
chelli, si, chelli sanne parlà...
Dove il "ragionamento" nun se quaglia, cioe' non prende sostanza, non arriva, non persuade, i mandolini, con la loro grazia e i loro tormenti,
si, quelli, si, possono arrivare.
Guarda che e' davvero un cameo.
GRazie
Buona domenica.
rufy ha scritto:
Simone,
fossi in te, girerei alla larga dall'accostarmi al pesantume di quel mio familiare, considerando, giusto per fare un esempio, che sta leggendo (non so che volta e') un libro leggerissimo e ogni santissima sera mi dice "ascolta ascolta, senti qua'...troppo bello" e mi legge un pezzettino del suo libretto: I PROMESSI SPOSI DI ALESSANDRO MANZONI
Signore, pieta', al confronto mi sembra leggero pure Paolo Conte - una volta, giuro, e' stato capace di mettere per tre volte consecutive "azzurro", quella di Celentano, arrangiata e intepretata da Conte.
Non so che forma abbia l'inferno, ma credo susciti in me quelle sensazioni!
Cioe' CELENTANO cantato da Conte, per vendicarmi, di pari livello di sofferenza, avrei dovuto infliggergli Ramazzotti interpretato da Baglioni, ma non esiste!
ahhaha
detto questo, ho trovato Sant'America e devo dire che forse e' quell'anello di congiunzione tra me, Gianni e Conte che puo' unirci.
E' troppo bella, e' bellissima
La dove o’ rraggiunamente nun se quaglia, nun sape arrivà,
(è) mmanduline co’ grazia e turmiento
chelli, si, chelli sanne parlà...
Dove il "ragionamento" nun se quaglia, cioe' non prende sostanza, non arriva, non persuade, i mandolini, con la loro grazia e i loro tormenti,
si, quelli, si, possono arrivare.
Guarda che e' davvero un cameo.
GRazie
Buona domenica.
Carissima,
mi fai morire dal ridere. Ma sei impossessata dallo spirito di Totò?
Nei momenti di incomunicabilità melodica, Gianni sa benissimo che può sempre confidare sulla mia ospitalità. Un pasto caldo e un cd di Conte non si rifiutano a nessuno. Sono anche in possesso di una copia dei "Promessi sposi".
Quanto a "Sant'America", grazie per le dritte linguistiche: ora devo assolutamente ascoltare questo gioiello di saggezza partenopeosabauda.
Ciao