(F) Anche le colline hanno gli occhi

Gli svaghi delle Noimamme
SimoneB

Messaggio da SimoneB » gio mag 29, 2008 7:17 pm

Cara Barbara,
ti ringrazio perché mi fai fare mente locale.
Allora, proviamoci: la ragazza cieca è incaricata dal capo-villaggio, proprio perché non vedente, di inoltrarsi oltre il confine del villaggio in cerca di quei medicinali che salverebbero la vita al suo sposo.
Varca il muro della riserva in cui il villaggio si nasconde e si trova di fronte, del tutto casualmente, la camionetta del ranger, che, rischiando di farsi sorprendere dal suo superiore, l'aiuterà in un secondo momento a reperire i medicinali.
Poi il ranger riaccompagna al muro la ragazza e le permette di tornarsene da dove è venuta, immagino intuendo tutto.
Ricordo che, in queste scene finali, si capisce chi sono gli abitanti del villaggio e cioè persone a noi contemporanee che, avendo subito nelle città in cui vivevano traumi pesantissimi (sorelle uccise e stuprate e via dicendo), si rintanano in un villaggio costruito ex novo per vivere insieme una vita comunitaria d'altri tempi.
Affinché ciò sia possibile devono perrò crearsi un nemico temibilissimo, che scoraggi la curiosità degli abitanti del villaggio: in una parola, la paura legata a un nemico che non c'è li vincola entro il confine immaginario che delimita il villaggio. Naturalmente, i grandi vecchi sono a conoscenza del trucco, le nuove generazioni no.
Questo è ciò che io ho capito, poi se vuoi possiamo cercare di capire se c'è un significato recondito nel fim.
Attuale situazione statunitense, ad esempio?


b71
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Messaggio da b71 » gio mag 29, 2008 7:34 pm

SimoneB ha scritto: poi se vuoi possiamo cercare di capire se c'è un significato recondito nel fim.
Attuale situazione statunitense, ad esempio?
Direi che siamo sulla stessa linea interpretativa.
Se non sbaglio il film è figlio dell'11 settembre, in questo senso.
E figlio di quell'effetto "sorpresa" che il regista non rinuncia
mai a proporre nel finale.
Non nego che quando si capisce che i temibili "mostri rossi" altro
non sono che il povero Adrien Brody la delusione ha fatto capolino.
Mi dicevo: "Eh no, se la sorpresa è questa, gli sceneggiatori mi
hanno NETTAMENTE sottovalutata". E invece la sopresa ancora
non era arrivata. Mi resta quel dubbio su quello scambio di battute
nella caserma dei poliziotti, quel mentirsi a vicenda, che secondo
me nascondeva qualcosa ancora, che io non ho colto.

A Simo', ce tocca rinolegga er film n'artra volta.
ahahahahah
SimoneB

Messaggio da SimoneB » gio mag 29, 2008 8:57 pm

Lo spaventoso nemico immaginario inventato a tavolino per indurre un intero paese ad ancorarsi al modus vivendi e ai valori della tradizione.
Questa, dunque, la lettura "profonda" del film, che rimanda naturalmente agli scenari post-11 settembre e agli spauracchi che gli statunitensi (ma diciamo pure, più genericamente, gli occidentali) sarebbero stati indotti a crearsi per fare quadrato intorno alla propria identità.

Se però ora mi butti dentro la tua lettura, ben più sottile, dei due guardiani della riserva che tutto sanno, ma fingono di non sapere, il quadro si complica - o, meglio, si chiarisce - ulteriormente.
Perché, a questo punto, i due ranger potrebbero metaforicamente rappresentare il potere con la P maiuscola, il potere che tratta appunto come animali in una riserva i suoi sudditi, permettendosi qualsiasi sperimentazione.
Jana

Messaggio da Jana » ven mag 30, 2008 6:24 pm

b71 ha scritto:
SimoneB ha scritto: Cara Barbara,
premettendoti che ti rivolgi a uno che qualche volta fatica a comprendere le pubblicità, ti chiedo: non hai capito il finale del film o c'è una scena finale particolare - che ho rimosso -, in cui la scala che la ragazza cieca utilizza per procacciarsi le medicine assume un significato metaforico? Perché, se così fosse, apriresti un nuovo fronte della ricerca nella mia mente.
Ciao
Simone
Ricordo la rivelazione quando la ragazza varca il muro.
Ricordo però una scena, quella proprio finale, in cui il
guardiaboschi/ranger/poliziotto nasconde a sua volta
il fatto al suo capo, tornato in ufficio.
E ricordo che questo fantomatico "capo" altri non è che
lo stesso regista, come si vede per una frazione di secondo
riflesso in uno specchio (o finestra non ricordo).

Partiamo da qui?
forse il regista ha la sindrome di hitchcock, visto che era apparso anche nel sesto senso....
tento di ricordare la scena....ricordo che il parco era controllato da un ente governativo di cui faceva parte il capo del villaggio....e che il capo ranger sembrava che sapesse...infatti esortava il giovane ranger a fare il suo lavoro e basta...cioè controllare la zona....il fatto che the village sia legato all'11 settembre, l'ho letto anche io in una recensione...di come sia impossibile tenere lontano l'odio e la violenza dalla nostra vita, sebbene protetta o comunque sebbene la consideriamo protetta e come sia impossibile il volersi chiudere dentro una campana di vetro per sfuggire...un po' come fecero gli stati uniti nel dopo 11 settembre...
the village mi è piaciuto ma non quanto sesto senso...
SimoneB

Messaggio da SimoneB » ven mag 30, 2008 10:50 pm

GaniXedda ha scritto: forse il regista ha la sindrome di hitchcock, visto che era apparso anche nel sesto senso....
tento di ricordare la scena....ricordo che il parco era controllato da un ente governativo di cui faceva parte il capo del villaggio....e che il capo ranger sembrava che sapesse...infatti esortava il giovane ranger a fare il suo lavoro e basta...cioè controllare la zona....il fatto che the village sia legato all'11 settembre, l'ho letto anche io in una recensione...di come sia impossibile tenere lontano l'odio e la violenza dalla nostra vita, sebbene protetta o comunque sebbene la consideriamo protetta e come sia impossibile il volersi chiudere dentro una campana di vetro per sfuggire...un po' come fecero gli stati uniti nel dopo 11 settembre...
the village mi è piaciuto ma non quanto sesto senso...
Molti, troppi registi - da Truffaut a scendere (fino a Brass) - hanno quella sindrome.

Oddio, "un ente governativo di cui faceva parte il capo del villaggio"!?! Ma io che film ho visto? Non ricordo proprio questo passaggio. Già il gioco di sguardi tra ranger mi ha messo in crisi, ma ora sono proprio distrutto.
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Messaggio da tati » sab mag 31, 2008 2:10 pm

che bei titoli che avete detto, davvero.
l ultimo che ho guardato,anche se centra relativamente poco, è saw 4.

le colline hanno gli occhi si, bellissimo, ma il secondo forse un attimo più deludente
Jana

Messaggio da Jana » sab mag 31, 2008 2:32 pm

SimoneB ha scritto:
GaniXedda ha scritto: forse il regista ha la sindrome di hitchcock, visto che era apparso anche nel sesto senso....
tento di ricordare la scena....ricordo che il parco era controllato da un ente governativo di cui faceva parte il capo del villaggio....e che il capo ranger sembrava che sapesse...infatti esortava il giovane ranger a fare il suo lavoro e basta...cioè controllare la zona....il fatto che the village sia legato all'11 settembre, l'ho letto anche io in una recensione...di come sia impossibile tenere lontano l'odio e la violenza dalla nostra vita, sebbene protetta o comunque sebbene la consideriamo protetta e come sia impossibile il volersi chiudere dentro una campana di vetro per sfuggire...un po' come fecero gli stati uniti nel dopo 11 settembre...
the village mi è piaciuto ma non quanto sesto senso...
Molti, troppi registi - da Truffaut a scendere (fino a Brass) - hanno quella sindrome.

Oddio, "un ente governativo di cui faceva parte il capo del villaggio"!?! Ma io che film ho visto? Non ricordo proprio questo passaggio. Già il gioco di sguardi tra ranger mi ha messo in crisi, ma ora sono proprio distrutto.
non per niente truffaut era un amante e fan di hitchcock....quindi anche brass appare nei film? non ne ho visto manco uno dei suoi film....mi pare una sorta di porcone maschilista e non mi attrae...magari sbaglio :D
SimoneB

Messaggio da SimoneB » sab mag 31, 2008 10:49 pm

Anche Godard, il quale, insieme a Truffaut, è stato il rivalutature-rilanciatore di Hitchcock.

Su Brass non ti sbagli (non saprei dirti però se è così maschilista come vorrebbe la vulgata; sul primo epiteto invece ti sbagli solo per difetto), anche se tutti o quasi sono concordi nel considerare i suoi primi film (sto parlando degli anni Sessanta) molto decenti.

Sono però preso dalla discussione su "The village", che a questo punto devo assolutamente noleggiare, per vedere ciò che non ho visto in quei 5 minuti finali.
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