Bambino n. 30529
Bambino n. 30529
SINOSSI
Una storia vera
Deportato a soli 12 anni e sopravvissuto a cinque campi di concentramento
Felix aveva tutto nel suo paese natio, la Cecoslovacchia: una famiglia felice e abbiente, un'infanzia serena, l'affetto dei suoi genitori.
A dodici anni, però, il suo mondo va in pezzi: a causa delle persecuzioni naziste, il padre fugge in Inghilterra, nella speranza di potersi rifare lì una vita con i suoi cari. Ma il piccolo Weinberg, i fratelli e la madre non fanno in tempo a raggiungerlo: saranno catturati dai tedeschi e inizierà il loro drammatico calvario nei campi di concentramento. Felix sopravvivrà miracolosamente a cinque lager – tra cui Theresienstadt, Auschwitz e Birkenau – e persino alla terribile “Marcia della Morte” per essere trasferito da un campo all’altro. Dopo aver perso sua madre e suo fratello ed essere stato deportato per l’ultima volta a Buchenwald, riuscirà finalmente a tornare in libertà e a riabbracciare suo padre, dopo cinque anni di orrore. Quella di Felix Weinberg è una storia incredibile: il racconto duro e senza censure della spietatezza dell’Olocausto e dell’orrore che non ha risparmiato neppure i più piccoli e puri.
COMMENTO
Di romanzi sull'Olocausto ne abbiamo a svagonate.
Io da sola credo di aver acquistato il 60% del disponibile.
Di romanzi scritti da sopravvissuti, forse ne abbiamo ancora di più.
C'è chi ha fatto storia (Anna Frank) e chi, pur non arrivando ai banchi di scuola, contribuisce o ha contribuito alla causa.
Quale?
Ricordare.
Tenere vivo il ricordo sempre. Ogni giorno. Anche quando non è il Giorno della Memoria. Anche quando non si è ebrei. Anche quando sono passati tanti anni.
Poi, chiaramente, ognuno ricorda a suo modo. C'è chi ha uno stile di scrittura, chi un altro.
C'è chi ha paura, chi è arrabbiato, chi tenta un approccio freddo e storico.
I libri quindi sono tanti, ma sono anche tante le modalità.
Felix mette le mani avanti in più punti del romanzo: non gli piace ricordare e non vuole farlo.
Il lettore è avvisato.
La repulsione si legge, però. I suoi commenti sono superflui. Lo schifo e la voglia di rimuovere sono lì, sulla pagina, nero su bianco.
Però ci prova.
Il risultato è che il 40% del libro è dedicato alla sua infanzia.
Il 30% ai campi.
Il 30% al ritorno.
E' assolutamente non equilibrato.
Ma lui aveva avvertito.
Il linguaggio è molto semplice (ma a tratti anche ironico e scanzonato), come se davvero fosse raccontato da quel bambino che, a 12 anni, è stato deportato.
Quest'uomo era davvero una mente brillante, un uomo di immensa cultura che ha poi dedicato la sua vita alla cattedra universitaria di fisica dell'Imperial College di Londra, ha curato volumi, scritto articoli scientifici e chissà quanto altro.
A suo modo, nonostante tutto, ce l'ha fatta.
La chiusa del libro mi ha fatto tanto commuovere.
Felix è morto nel 2012.
Lo consiglio ma solo a chi ha letto anche altre testimonianze. Questa è parziale.
Re: Bambino n. 30529
Io l'ho letto la scorsa estate.
E ho intenzione di leggerlo insieme ai ragazzi.
E ho intenzione di leggerlo insieme ai ragazzi.
Re: Bambino n. 30529
Dani ma tu ne hai letti altri?
Ce ne sono di molto migliori, secondo me. Ovviamente è solo il mio parere, ma libri come Ho sognato la cioccolata per anni o I ponti di Budapest o tanti altri che ti posso segnalare sono sicuramente più pregnanti, a mio giudizio.
Ce ne sono di molto migliori, secondo me. Ovviamente è solo il mio parere, ma libri come Ho sognato la cioccolata per anni o I ponti di Budapest o tanti altri che ti posso segnalare sono sicuramente più pregnanti, a mio giudizio.
Re: Bambino n. 30529
Lo so. PEr me sicuramente. Ho sognato la cioccolata mi aveva colpito tantissimo.Caterina ha scritto:Dani ma tu ne hai letti altri?
Ce ne sono di molto migliori, secondo me. Ovviamente è solo il mio parere, ma libri come Ho sognato la cioccolata per anni o I ponti di Budapest o tanti altri che ti posso segnalare sono sicuramente più pregnanti, a mio giudizio.
MA per i ragazzi mi sembra un'iniziale lettura che non "pesi" troppo.
Re: Bambino n. 30529
Credo di sì, tutto sommato. Anche perché non racconta pressoché nulla O.o
Re: Bambino n. 30529
Trovo non racconti i "fatti" ma piuttosto le sue sensazioni.Caterina ha scritto:Credo di sì, tutto sommato. Anche perché non racconta pressoché nulla O.o
E questo lo rende più avvicinabile per i miei due figli iper emotivi e super empatici che con qualcosa di più pesante potrebbero non dormirci per giorni.
Re: Bambino n. 30529
A me è riuscito a mettere ansia ugualmente proprio perché ha così terrore dei suoi ricordi che ogni pagina è pregna di paura.
Re: Bambino n. 30529
Sono OT ma non troppo ,ho letto da poco''Volevo solo averti accanto'' mi è piaciuto molto qualcuno di voi lo ha letto?Volevo se vostre opinioni.