American sniper

[Julia]

Al mondo c'è bisogno anche di gente così. Di gente che rischia il sedere e non si lascia demoralizzare dal fatto di avere famiglia.
Sono capitani d'industria, combattenti, uomini di scienza.
Non importa quello che fanno. Importa che sono lì e sacrificano TUTTO.
Per il bene anche (anche) degli altri.
Poi sicuramente c'è una componente di egocentrismo e "malattia".

Se sei così, puoi anche decidere di non avere famiglia, invece è proprio questo il prototipo di uomo americano del sud: famiglia e patria, non in quest'ordine, o almeno non sempre. Naturalmente è poi un'opinione mia personale che preferisco altri sacrifici e altri tipi di uomini. Ma anche io mi sono commossa eh, però non ho provato una totale compassione per lui, tutto qui.

[Ospite]

[spoiler]La vita di Chris Kyle, il militare protagonista nel film in oggetto, dimostra quanto sia beffardo il destino: quattro missioni in Iraq e sopravvissuto a diverse imboscate, è stato ucciso presso un poligono di tiro da un suo commilitone marine durante una normale esercitazione[/spoiler]

[caterina]

Proprio beffardo non saprei.
Siamo sicuri che mandare un reduce di guerra ad aiutare altri reduci schizzati sia stata una buona idea?
Fossi stata sua moglie forse due chiacchiere col medico le avrei fatte, forse.

[Ospite]

[spoiler]beh, a prescindere dall'osservazione che hai fatto lo trovo comunque un destino beffardo: dubito che al medico, moglie o qualsiasi amico sia passato per la testa che potesse venire ucciso ad un poligono[/spoiler]

[caterina]

Mi pare che la storia recente ci racconti molto bene come escono queste persone da questo tipo di battaglie.
Quanti reduci del Vietnam si sono suicidati?
E' gente che non sta granché bene.
Che poi sia uno strano destino ok, che fosse ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE che potesse accadere qualcosa anche solo di spiacevole... nahhhhh...

[Ospite]

[spoiler]Caterina, io non ho affermato che fosse impossibile prevedere che piega avrebbe preso il suo commilitone affetto da disturbo post traumatico da stress, ma siamo sinceri: nessuno avrebbe immaginato che potesse essere ucciso da fuoco amico ed in territorio amico.
E, comunque, io alludevo esclusivamente al'ironia della sorte (e non la si può negare), se poi vuoi deviare il discorso sull'impruenza da parte delle persone preposte nel mandare un reduce ad un poligono, quella è un'altra storia[/spoiler]

[caterina]

Sicuramente non volevo farti innervosire ahahahahahahaha!
Vai trà, ho capito benissimo il tuo pensiero.

[ottobre_rosso]

innervosito io? ma va la :happy: