L'ultima favola russa

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Azur
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L'ultima favola russa

Messaggio da Azur » mar nov 04, 2014 9:43 am

[center]Immagine

di Francis Spufford (ottima traduzione di Carlo Prosperi)[/center]

Preso per caso in biblioteca, perché il titolo dice "russo" e perché ha una bella foto in copertina.
Un libro fortemente originale -un po' romanzo, un po' saggio e un po' altro indefinito- che racconta la storia economico-politica dell’Unione Sovietica tra gli anni Cinquanta e Sessanta seguendo le vite diversi personaggi -perfettamemente definiti "inventati ma veri", le cui diverse storie personali e quotidiane, intrecciandosi, vanno a delineare un quadro molto vivo della vita nell'Unione Sovietica di quei tempi.

Se siete a qualche titolo interessati al mistero che resterà per sempre per noi occidentali la vita in un mondo parallelo, vale sicuramente la pena di leggere il libro di Spufford.


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Recensione completa da http://www.sololibri.net/L-ultima-favol ... ancis.html (Mario Bonanno):
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento in Russia credevano ancora nelle favole. La più diffusa di queste favole raccontava di un avvenire radioso, di un futuro in cui Mosca sarebbe stata una città splendente più ancora che New York, di un domani in cui gli Sputnik avrebbero prevalso sugli “Apollo” nella corsa per la conquista dello spazio e persino le Lada sarebbero risultate alla lunga automobili più affidabili delle Ford. Adesso non so dirvi se con la pancia vuota si sogna meglio o peggio che col pancione enfio di hamburger, fatto è che il popolo russo sognava in grande a quell’epoca là, l’epoca della guerra fredda e della fede laica nel progresso socialista.

Fine dell’inciso, vengo al dunque, ma è proprio l’adesione fideistica al mito della Grande Madre Russia l’aspetto che più colpisce di questo libro-capolavoro firmato da Francis Spufford sulla vita quotidiana in Unione Sovietica nel secondo dopoguerra (“L’ultima favola russa”, Bollati Boringhieri, 2013). Per dirla con altre parole: i personaggi de “L’ultima favola…”, in un modo o nell’altro, hanno puntato tutto sul sol dell’avvenire, non tanto per pedissequa sottomissione alle ragioni di Stato quanto perché ci credono. Si tratti degli anonimi Fyodor, Emil, Galina, o del nobel per l’economia Leonid Kantorovic, il sogno è la stesso, come lo stesso è l’atteggiamento mentale nei confronti del destino (fulgido) della Nazione.

Un romanzo apologetico? Affatto: il poderoso volume di Spufford non manca e non lesina ironia, alterna epica quotidiana a toni lievi, la fiction alla storia, declinazioni di una scrittura sapiente e variegata, capace di padroneggiare diversissime sfumature narrative. Perché “L’ultima favola russa” è qualcosa di più di un libro di racconti sovietici, data l’unitarietà del contesto di sfondo può essere assunto anche come romanzo collettivo, e – perché no – come un saggio in forma narrativa, in quest’ultimo caso per l’assoluta aderenza a fatti e personaggi realmente esistiti, di fianco ad altri di pura fantasia che potrebbero benissimo essere esistiti. Come spiega lo stesso autore nell’introduzione al volume:

“Questo libro non è un romanzo. Ha troppe cose da spiegare per essere definito tale. Ma non è nemmeno un saggio storico, perché le spiega in forma narrativa, di racconto, un racconto però che è anzitutto il racconto di un’idea, e solo dopo quello delle persone coinvolte, sbirciato attraverso gli spiragli dell’infelice destino dell’idea stessa”.

A questo punto dovrebbe risultare sufficientemente chiara la “materia” di cui si compone questa "...Favola russa", un romanzo coeso in tutte le sue parti, coraggioso per mole e trattazione, perfettamente riuscito a partire dall’eccellente scrittura, accurato nella ricostruzione storica come nella capacità (nella forza) narrativa. Un imperdibile affresco generazionale sull’ex Unione Sovietica e i suoi eroi di tutti i giorni, la cui lettura (raccomandata) serve se non altro a ricordarsi di ricordare.


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Re: L'ultima favola russa

Messaggio da Rie » mar nov 04, 2014 3:43 pm

Grazie lela, l'ho appena prenotato in biblioteca... In mezzo a qualche lettura più leggera che sto facendo altrimenti immagino di finire ko :)
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Re: L'ultima favola russa

Messaggio da Rie » mer nov 19, 2014 6:59 pm

Mi è appena arrivato dalla biblioteca. ho letto i primi tre capitoli, mi ha sorpresa! Forse temevo il mattone ahah, ma non lo è.
Mai visto saggio e romanzo mescolarsi a quel modo. Le note relative ad ogni capitolo fanno capire, anche a chi come me non è un fine conoscitore della russia comunista, quanto lavoro ci sia dietro.
Grazie dello "strano" consiglio, lela! ;)
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Re: L'ultima favola russa

Messaggio da Rie » sab dic 06, 2014 6:20 pm

Lela l'ho quasi finito. Sui capitoli per lo più economici ogni tanto arranco :lool:
Però vale la pena.
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Re: L'ultima favola russa

Messaggio da Azur » mar dic 09, 2014 9:29 am

eheh, io pure certi pezzi troppo pesi li ho un po' leggucchiati in rapidità, però nel complesso mi è piaciuto,
anche proprio per il suo essere un libro particolare...
contenta che non ti sia dispiaciuto ;)
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Re: L'ultima favola russa

Messaggio da Rie » mar dic 09, 2014 8:51 pm

Finito, ed è proprio bello (nonostante i capitoli-mattone ahaha!).
Bello perché mescola romanzo e saggio in maniera molto originale, e perché rende davvero l'idea della vita quotidiana in unione sovietica... almeno per chi non la conosce. Ma se ha interessato anche te che la conosci eccome, significa che Spufford è stato bravo ;)
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