SINOSSI
Dopo cinque anni di amore travolgente, Adam e Louise si lasciano. È una separazione dolorosa e straziante che porta Louise a trasferirsi a Montreal, in Canada, mentre Adam rimane a Parigi. Lontani migliaia di chilometri, e separati da un oceano, i due cominciano una corrispondenza volenterosamente improntata all'amicizia in quanto logica e saggia fine di un grande amore. Così si raccontano la nuova vita che stanno facendo, le nuove amicizie e soprattutto i nuovi amori, con quella confidenza intima e speciale che cinque anni di appassionata convivenza hanno conferito loro. Ma il gioco nasconde una trappola. È davvero possibile diventare amici di una persona con cui si è condivisa l'esperienza di un amore profondo, oppure passione e amicizia sono condannati a restare due mondi incompatibili?
COMMENTO
Questo è un romanzo breve, che si legge in poco meno di 60 minuti. Il tempo di una lavatrice (come nel mio caso) o di una pausa tra una corsa e l'altra.
Io e Schmitt ci siamo lasciati alcuni anni fa, dopo che lessi (con immensa soddisfazione) il suo famoso Piccoli crimini coniugali, che andrò subito a rileggere.
Schmitt è prima di tutto un autore di piece teatrali, e si vede eccome. Anche senza saperlo.
Piccoli crimini coniugali, tra l'altro, si presenta proprio come una piece, con tanto di battute ed entrate in scena. Vi assicuro che vi divertirete moltissimo, fidatevi!
In quanto a questo piccolo libricino, cosa dire?
I due erano, e adesso non sono più. Erano amanti, erano una coppia, adesso non sono più niente.
Ex.
Lui traditore, lei che scappa da Parigi e se ne va a lavorare altrove.
Lontani.
Lui ha una spocchia incredibile, le propone di rimanere amici, di diventare altro da amanti.
Lei accetta, infine.
Comincia un interessante e morboso scambio epistolare tra la Francia e Montreal fatto di riflessioni sull'amore, sul modo di amare, sulle modalità dell'amore. Questo Schmitt sa fare. Parlare dell'amore.
Questi due protagonisti risultano... come posso dire? Pruriginosi. Non c'è niente di simpatico, in loro. Niente che attragga. Niente che spinga il lettore da una parte o dall'altra della barricata.
Lui è pieno di sé e a tratti offensivo.
Lei chiaramente in malafede.
Verrebbe da mandare al diavolo entrambi.
Però... però santa pazienza, dicono cose interessanti! Le riflessioni sono bellissime! E Schmitt... Dio, come scrive!
Mail dopo mail, riflessione dopo riflessione, litigio dopo litigio in un crescendo che trascina il lettore verso una chiusa stupefacente.
Vi chiederete a lungo cos'è, dunque, l'amore. Io ci penso da ore. Questo libro fa nascere parecchie domande. Dona anche alcune risposte, però. Ma non posso dirvele, perché temo che ognuno abbia le sue.
