Sono graditi visi sorridenti

[Anto 59]

Anche Nicoletti nel suo libro scrive di essere andato a vivere in un nuovo appartamento con il figlio per lasciare la moglie,che non riesce da sola a gestirlo e l'altro figlio,forse come dici tu si tratta di approccio di carattere ma leggere che la madre di questo rgazza non esce pià da sola con lui perchè teme per la sua incolumità fisica o leggere che lo scrittore ha messo delle sbarre alle finestre nella casa nuova mi ha fatto stringere il cuore e guarda che avendo un figlio con la Sindrome di Down ho provato ,certamente in miima parte,alcune difficotà legate alla disabilità di mio figlio.
E' come dico io vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto che forse fa la differenza.

[caterina]

No aspetta. Prima lui ha lasciato tutti ed è andato via, da solo.
Grazie al cavolo. Ci riesco anche io.
Poi vabbhè, se lo è preso in casa dopo un pò.

[Anto 59]

Forse mi sono persa il passaggio,ma lo scriveva nel libro?Così per curiosità mia,certo è che avere un figlio autistico o con un qualsivoglia problema di disabilità psichica grave ti cambia la vita e la sua prospettiva.
Quando mio figlio era piccolo speravo molto che lui riuscisse a comunicare verbalmente o con segni poichè non avere la possibilità di sapere cosa sente,prova,i suoi bisogni,i suoi pensieri sarebbe stato per me terribilmente pesante da sopportare,certo poi all'interno della situazione avrei fatto di tutto ma avrebbe avuto grosse ripercussioni sul mio vissuto di madre.

[caterina]

Sì, lo dice nel libro.
Che lui non ce la faceva, e di fatto tutt'ora loro separati, sono in due case diverse e conducono vite separate pur volendosi molto bene è passando alcuni momenti insieme.