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Gli svaghi delle Noimamme
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Julia
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Messaggio da Julia » dom nov 03, 2013 7:48 pm

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Zona Uno
Colson Withhead
Einaudi[/center]

Siamo a Manhattan, denominata zona Uno, un luogo dal quale ripartire dopo lo scoppio di un'epidemia che ha trasformato quasi tutti in schel (ovvero zombie). C'è un governo provvisorio a Buffalo che sta portando avanti un progetto di ricostruzione della società, organizzando campi di raccolta intorno ad industrie e campi coltivabili e sistemando proprio l'isola di Manhattan, ora protetta da una barriera, per poter in un futuro prossimo trasferire la popolazione e ricominciare. Fuori regna ancora il caos (che però si sta risolvendo, a detta dei governativi) ma questa è un'isola felice, un futuro, il futuro. Mark Spitz, non è il suo vero nome ma ormai tutti lo chiamano così, lavora nelle squadre che devono battere palazzo per palazzo per fare fuori i Ritardatari, ovvero schel che al momento del contagio sono rimasti come cristallizzati nell'attimo, nell'azione che stavano compiendo, in un momento, in un ricordo. Non mordono, sono innocui (o forse no, ma lo sembrano). Mark Spitz ha compiuto un viaggio della sopravvivenza del quale emergono ricordi, spezzoni, emozioni durante il romanzo che copre un arco temporale di pochissimi giorni, ma che è lo spunto per un'analisi della società americana e non, considerazioni del protagonista, le storie che si intrecciano lette alla luce di quel momento di speranza, di tranquillità, offrono uno spunto di riflessione non indifferente.
Il finale è amaro, molto amaro...ma vale la pena di leggere questo romanzo, che sarebbe riduttivo e superficiale catalogare come romanzo zombie.


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