[/center][center]Di Susan Elizabeth Phillips[/center]
SINOSSI
Rachel Stone è appena arrivata a Salvation, una città che non ama e da cui è ricambiata con altrettanta cordiale ostilità. Ha la macchina in panne, il portafoglio vuoto e suo figlio di cinque anni che dorme sul sedile tra gli scatoloni del trasloco. Ma Rachel è una giovane vedova molto determinata, pronta a fare qualsiasi cosa pur di lasciarsi alle spalle un passato scandaloso. Qualsiasi cosa, tranne innamorarsi di nuovo. Eppure quando la sua vitalità invade i confini dello schivo Gabe Bonner, un uomo ostaggio dei suoi ricordi, la passione tra i due si accende contro ogni previsione, attirando le critiche dei soliti benpensanti. Benvenuti a Salvation, in Carolina del Nord, dove un uomo che ha smarrito la propria tenerezza incontra una donna con niente da perdere. Un luogo in cui i sogni potrebbero anche avverarsi.
COMMENTO
Lo recensisco perchè l'ho letto e odio non recensire tutto.
Questo è un harmony bello e buono, e pare che questa Phillips sia la regina del romance...
A me... a me non ha convinto affatto. La protagonista femminile è la moglie di un - ormai defunto - telepredicatore americano che ha truffato centinaia di persone. Dopo la morte del marito (una merda fatta e finita) lei torna al paese nel quale aveva vissuto in mezzo a ricchezza e sfarzo.
Ma ora è povera, non ha un soldo, è tutto stato sequestrato per pagare i debiti del marito nei confronti della società.
Rachel Stone dovrebbe essere la persona più umile di questa terra e anche molto provata e comunque dovrebbe stare molto molto cagata. Invece ha un atteggiamento orribile con tutti, è strafottente, maleducata e cattiva.
Questo - il lettore lo capisce - è il suo personale modo per andare avanti, si è creata una corazza.
Ma questo espediente narrativo non fa altro che allontanare il lettore della protagonista, togliendole ogni simpatia ed empatia. L'unico desiderio che il lettore ha è quella di vedere rachel stone in fondo ad una scarpata.
Sul finale, ovviamente, Rachel acquista punti, ma il lettore dovrà sudarsi ogni pagina per avere un briciolo di simpatia nei suoi confronti.
la fine ovviamente è un happy end e tutti vissero felici e contenti, chevvelodicoaffà.
