Facciamo finta che non sia successo niente
Facciamo finta che non sia successo niente
Maddie Dawson
E' un libro allegro, facile, simpatico, fidatevi.
Avrete un mezzo sorriso sulla faccia per tutto il tempo.
Parla di una coppia in crisi.
Di una donna, di mezza età, in crisi.
Sposata con un uomo noioso fino alla morte, abitudinario, innamorato.
Un noioso professore universitario.
Parla della loro vita, rimbalzandoci dal 2006 al 1977, anno del loro velocissimo matrimonio.
Tra la sua famiglia attuale, e quella passata.
Mi sta piacendo tanto, è il suo primo libro, ma sa davvero catturare l'attenzione del lettore.
E' di una simpatia disarmante.
Vi copio l'incipit del libro.
Ho iniziato a piangere ieri da Crisenti, nel reparto surgelati. Non era uno di quei pianti teatrali. Era un pianto vero, con il naso che colava e gli occhi gonfi. Ho dovuto spingere il carrello da una parte, verso il reparto macelleria, mentre cercavo un fazzoletto nella tasca del cappotto. Non so dirvi perché sia successo proprio ora, forse perché è febbraio nel New Hampshire, che già di per sé può essere un’ottima ragione per crollare. Sono passati sei mesi da quando Nicky è andato all’università e Sophie si è sposata, e così, un normalissimo lunedì al supermercato, mi sono sentita travolgere. Avevo passato più o meno indenne il Natale, il primo anniversario della morte di mia madre e perfino le prime diciotto nevicate della stagione – e poi all’improvviso ecco che mi ritrovavo a piangere per tutte queste cose messe insieme: perché la vita non sarebbe più stata come quando i ragazzi erano a casa, perché Grant non mi aveva ancora perdonato per ciò che era successo ventisei anni prima e perché mi avvicinavo ai cinquant’anni e tutto quello che avevo era una manciata di libri illustrati.
Ho iniziato a piangere ieri da Crisenti, nel reparto surgelati. Non era uno di quei pianti teatrali. Era un pianto vero, con il naso che colava e gli occhi gonfi. Ho dovuto spingere il carrello da una parte, verso il reparto macelleria, mentre cercavo un fazzoletto nella tasca del cappotto. Non so dirvi perché sia successo proprio ora, forse perché è febbraio nel New Hampshire, che già di per sé può essere un’ottima ragione per crollare. Sono passati sei mesi da quando Nicky è andato all’università e Sophie si è sposata, e così, un normalissimo lunedì al supermercato, mi sono sentita travolgere. Avevo passato più o meno indenne il Natale, il primo anniversario della morte di mia madre e perfino le prime diciotto nevicate della stagione – e poi all’improvviso ecco che mi ritrovavo a piangere per tutte queste cose messe insieme: perché la vita non sarebbe più stata come quando i ragazzi erano a casa, perché Grant non mi aveva ancora perdonato per ciò che era successo ventisei anni prima e perché mi avvicinavo ai cinquant’anni e tutto quello che avevo era una manciata di libri illustrati.
Mi sono accorta che ho un modo un pò particolare di recensire.
Forse non rendo benissimo l'idea della trama.
Ma vi racconto le mie sensazioni.
Comunque mi mancano pochissime pagine.
Io mi rivedo molto in questa donna.
E anche nel figlio maschio, Nick.
Nella storia anche tradimenti, tanto sesso, amore, lacrime, paura.
Insomma, non è una commedia alla Kinsella, per intenderci.
E' un romanzo.
Ma scritto con così tanta leggerezza, così tanto amore, che fa venire voglia di conoscerla, questa famiglia.
Fa venire voglia di farsi abbracciare.
Di farsi dire che andrà tutto bene.
Sono folle?
Può essere.
Forse non rendo benissimo l'idea della trama.
Ma vi racconto le mie sensazioni.
Comunque mi mancano pochissime pagine.
Io mi rivedo molto in questa donna.
E anche nel figlio maschio, Nick.
Nella storia anche tradimenti, tanto sesso, amore, lacrime, paura.
Insomma, non è una commedia alla Kinsella, per intenderci.
E' un romanzo.
Ma scritto con così tanta leggerezza, così tanto amore, che fa venire voglia di conoscerla, questa famiglia.
Fa venire voglia di farsi abbracciare.
Di farsi dire che andrà tutto bene.
Sono folle?
Può essere.
Sarà il tuo modo particolare di recensire ma a me è venuta voglia di leggerlo!!!caterina ha scritto:Mi sono accorta che ho un modo un pò particolare di recensire.
Forse non rendo benissimo l'idea della trama.
Ma vi racconto le mie sensazioni.
Comunque mi mancano pochissime pagine.
Io mi rivedo molto in questa donna.
E anche nel figlio maschio, Nick.
Nella storia anche tradimenti, tanto sesso, amore, lacrime, paura.
Insomma, non è una commedia alla Kinsella, per intenderci.
E' un romanzo.
Ma scritto con così tanta leggerezza, così tanto amore, che fa venire voglia di conoscerla, questa famiglia.
Fa venire voglia di farsi abbracciare.
Di farsi dire che andrà tutto bene.
Sono folle?
Può essere.