Anche io uso la parola capriccio parlando colloquialmente.troppi_gatti ha scritto:si onestamente dopo un periodo di fondamentalismo sull'uso delle parole, mi ritrovo più rilassata a riguardo.
e uso termini come "capriccio", "vizio", o "terrible two".
perchè, santo cielo, in qualche modo dovremmo pur capirci, no?
e se voglio indicare il comportamento che viene chiamato capriccio, che devo fare, tutte le volte scrivere
"stava cercando di imporre la propria personalità, come è giusto e normale in questa fase dello sviluppo, e si è lanciato a terra battendo i piedi e strillando come un'acquila. quando ho provato a stringerlo a me, mi ha dato due pizze in faccia".
ma no, che cavolo, io sto tempo tutte le volte non ce l'ho.
e allora dico "ha fatto un capriccio".
e amen.
tanto lo sappiamo tutte cosa sta ad indicare.
se poi vogliamo fermarci e riflettere su questo comportamento, valutare se è o meno normale, se è giusto, se è da contenere e come, questo è un altro paio di maniche.
idem sui TT.
è BELLISSIMO vedere mio figlio che cresce.
quando fa i capricci prima di reagire resto qualche istante a fissarlo affascinata, lo giuro.
e sono FELICE che faccia i capricci, perchè significa che è un bambino sano, non represso, e in linea con lo sviluppo normale della sua età.
ma è TERRIBILE, pure.
doverlo inseguire, osservare costantemente, sopportare gli strilli, le pizze in faccia che mi tira, avere costantemente paura che si faccia male perchè non ascolta i miei no.
In altri contesti preferisco non usarla però.
Cerco che è "terribile" e difficile a volte aver a che fare con un bimbo che afferma la sua indipenzenda.
Ma di qua a definire Terribile tutto il periodo ne passa no?