Grazie piccolo mio
Ti capisco benissimo, abbiamo perso mia mamma il 15/03 non perchè sia morta, ma perchè uan amlattia neurogloguica le ha portato via il senno ed oggi è in clinica psichiatrica credo a tempo indeterminato... Chiara ha colto tutto, ma a sol1 26 mesi si sta comportando come una donnina, accettando tutti gli orari strani, le mie possibile assenze, le mie magari mancanze... Grazie ai nostri piccoli riusciamo sempre ad andare avanti vero?
Grazie per il vostro sostegno.
Per Barbara:
siamo io e mia sorella minore ad alternarci in ospedale con mamma. E lei che non ha ancora figli nè un lavoro fisso è quella che si smazza il lavoro maggiore proprio per consentire a me di lavorare e soprattutto di dedicarmi un pò a Sami.
Papà, che non sapeva neanche accendere un fornello, ha dovuto imparare a fare a meno di mamma (che dopo 40 anni di matrimonio ancora gli prepara il ricambio sul letto quando lui fa la doccia altrimenti non troverebbe le sue mutande), si cucina da sè, riordina casa e fa da autista a mia sorella su e giù dall'ospedale.
L'altra mia sorella vive lontano ed ha due bimbi piccoli. Mai me la sentirei di chiederle di venire e lasciare i suoi piccoli a 800 km di distanza da lei (io non credo lo farei), nè avrebbe senso che venisse con loro perchè a quel punto poco potrebbe aiutarci in termini pratici.
Altri parenti su cui poter contare fattivamente, al di là della visita sporadica, non ce ne sono.
Di ricorrere ad una badante a pagamento, finchè riusciremo ad avitarlo, non ce la sentiamo perchè sembrerebbe di "abbandonare" mamma a se stessa.
Di certo però con questi ritmi reggeremo ancora per poco...
Per Barbara:
siamo io e mia sorella minore ad alternarci in ospedale con mamma. E lei che non ha ancora figli nè un lavoro fisso è quella che si smazza il lavoro maggiore proprio per consentire a me di lavorare e soprattutto di dedicarmi un pò a Sami.
Papà, che non sapeva neanche accendere un fornello, ha dovuto imparare a fare a meno di mamma (che dopo 40 anni di matrimonio ancora gli prepara il ricambio sul letto quando lui fa la doccia altrimenti non troverebbe le sue mutande), si cucina da sè, riordina casa e fa da autista a mia sorella su e giù dall'ospedale.
L'altra mia sorella vive lontano ed ha due bimbi piccoli. Mai me la sentirei di chiederle di venire e lasciare i suoi piccoli a 800 km di distanza da lei (io non credo lo farei), nè avrebbe senso che venisse con loro perchè a quel punto poco potrebbe aiutarci in termini pratici.
Altri parenti su cui poter contare fattivamente, al di là della visita sporadica, non ce ne sono.
Di ricorrere ad una badante a pagamento, finchè riusciremo ad avitarlo, non ce la sentiamo perchè sembrerebbe di "abbandonare" mamma a se stessa.
Di certo però con questi ritmi reggeremo ancora per poco...
Abbiamo sospeso l'assistenza notturna da quando le hanno tolto il drenaggio alla testa e le hanno permesso di rialzarsi dal letto.Mukki78 ha scritto:Lo so che è brutto...
Ma neanche solo per le notti???
Ci fermiamo con lei fin dopo cena, la aiutiamo a prepararsi per la notte (che all'ospedale inizia alle 21 o giù di lì) e poi torniamo su al mattino verso le 8.
Ora come ora mamma sta benino ma la sua è di per sè una situazione rischiosa visti i suoi precedenti.
La nostra paura è possa succederle qualcosa proprio quando non c'è con lei nessuno di noi.
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- Iscritto il: mar dic 08, 2009 4:59 pm
lo so e ti capisco benissimo nel 2004 mio padre all'età di 62 anni ha avuto un ictus 48 ore di prognosi riservata e 3 mesi di ospedale, io avevo 26 anni e mia sorella 24, ringrazio ancora il signore che non avevo ancora figli, i cambi in ospedale li facevamo solo io e mia mamma mia sorella non riusciva a entrare in stanza con mio papà, dopo questo episodio e la mia maternità mi hanno lasciata a casa dal lavoro e ringrazio il cielo che mio marito ha capito la situazione e l'ha accettata, mio cognato ( mia sorella non era ancora sposata) ha quasi mollato mia sorella perchè non accettava che lei si dedicasse completamente alla sua famiglia e l'avesse messo da parte, è per quello che mi sono permessa di dirti di cercare un aiuto, lo sò che è bruttissimo, ma io con il senno di poi forse lo farei. stai tranquilla che i parenti sono i primi che se la danno a gambe levate quando c'è una malattia, l'ho provato sulla mia pelle di persona. intanto ti mando un abbraccio.Palli ha scritto:Grazie per il vostro sostegno.
Per Barbara:
siamo io e mia sorella minore ad alternarci in ospedale con mamma. E lei che non ha ancora figli nè un lavoro fisso è quella che si smazza il lavoro maggiore proprio per consentire a me di lavorare e soprattutto di dedicarmi un pò a Sami.
Papà, che non sapeva neanche accendere un fornello, ha dovuto imparare a fare a meno di mamma (che dopo 40 anni di matrimonio ancora gli prepara il ricambio sul letto quando lui fa la doccia altrimenti non troverebbe le sue mutande), si cucina da sè, riordina casa e fa da autista a mia sorella su e giù dall'ospedale.
L'altra mia sorella vive lontano ed ha due bimbi piccoli. Mai me la sentirei di chiederle di venire e lasciare i suoi piccoli a 800 km di distanza da lei (io non credo lo farei), nè avrebbe senso che venisse con loro perchè a quel punto poco potrebbe aiutarci in termini pratici.
Altri parenti su cui poter contare fattivamente, al di là della visita sporadica, non ce ne sono.
Di ricorrere ad una badante a pagamento, finchè riusciremo ad avitarlo, non ce la sentiamo perchè sembrerebbe di "abbandonare" mamma a se stessa.
Di certo però con questi ritmi reggeremo ancora per poco...