che io condivido in pieno, questa bambina passa i pomeriggi soprattutto quando è a casa con il padre al nintendo o davanti alla tv, gioca molto poco fuori casa, anche quando è dalla nonna fa molta fatica a stare all'aperto, e cosa agghiacciante a casa ha pochissimi giochi perchè altrimenti c'è disordine, infatti quando la nonna viene a casa mia ( dove il caos di giochi regna sovrano) mi dice sempre che ho tutto in disordine, io adoro i giochi sparsi per la casa, vuol dire che è vissuta i miei figli possono urlare, scatenarsi , a lei è già chiesto di comportarsi come una signorina, noi giochiamo agli indiani ( anche la piccolina adesso ha imparato) se lo fai davanti a loro ti prendono per matta, e questo a me rincresce molto, la vedo triste, bloccata nell'esprimere i sentimenti, ma una cosa la esprime bene, picchia la nonna e la mamma, da delle sberle, e secondo me è motivo di riflessione!!!!!!mamma valeria ha scritto:da insegnante e mamma rispondo che stimolare, incuriosire, spronare i bimbi è giusto, ma senza forzare oltre il buon senso. mi chiedo: questa famiglia sta agendo pensando al bene della figlia o alla propria gratificazione? conosco bambini con gravi problemi psicologici perché non riescono a soddisfare le aspettative (assurde) dei genitori, e genitori che non vogliono ammettere i problemi dei loro figli perché per loro è umiliante (ricordo il caso di una mamma che rifiutò la proposta dei docenti di far seguire la figlia normodotata ma con problemi di concetrazione e relazione da un insegnante di sostegno). Il confronto con altri bambini volto in positivo, tipo:vedi, lui ci riesce, puoi farcela anche tu, ritengo sia uno stimolo prezioso di crescita, ma è meschino che ai figli degli altri si faccia pesare ciò che ancora non riescono a fare. inoltre "bruciare le tappe" spesso comporta il crescere figli annoiati, che credono di sapere già tutto e non hanno curiosità ed entusiasmo verso nulla. E' importante che il figlio si senta amato per quel che è e per ciò che sa fare, percependo la fiducia in lui di chi crede che potrà fare ancora di più e meglio, ma che anche se non ci riuscisse, sarebbe amato lo stesso. per quanto riguarda bici e alfabeto, a questa età è più importante gettare le BASI cognitive e motorie (tipo:sviluppo del pensiero logico, associativo, l'equilibrio, la coordinazione psicomotoria...) che non le conoscenze e abilità specifiche, che arriveranno poi al momento opportuno (elementari ad esempio) senza difficoltà. Questa è la mia opinione costruita sull'esperienza.
E' giusto forzare le tappe dei figli????
No, non è giusto! Addirittura questi genitori non si limitano a sforzare, addirittura costringono :occhiodibue:barbarab ha scritto:è gisto che i genitori si intromettano nelle tappe della crescita?????
Io eviterei di avere contatti con persone che si comportano in questo modo, non hai niente da condividere con loro!
si infatti ho chiesto e ottenuto che andrea non fosse in classe con questa bambina all'asilo e sono convinta di chiederlo anche per le elementari, non sono d'accordo con la competizione a tutti i costi , soprattutto per i bambini la competizione ci deve essere ma tra di loro e non forzata dai genitori!!!!!!
i miei mi facevano imparare a leggere e scrivere a 4-5 anni a forza di botte. Ero bravissima alle elementari, ma così brava che dopo aver capito che gli altri dovevano ancora imparare a leggere e scrivere io mi sono adagiata per recuperare il tempo guadagnato e rimettermi in pari con gli altri, mica volevo essere un genio!quindi hanno sprecato le botte per niente, avrei imparato a scuola con calma.
per la bici idem, mi menava mio padre per insegnarmi, ma avrei imparato lo stesos visto che mi piaceva un sacco.
Il nuoto uguale, mi lanciava nell'acqua e se rischiavo di affogare mi menava, ma io ho sempre adorato l'acqua quindi avrei imparato comunque.
Non ha senso forzare, se uno ama una cosa prima o poi impara a farla
per la bici idem, mi menava mio padre per insegnarmi, ma avrei imparato lo stesos visto che mi piaceva un sacco.
Il nuoto uguale, mi lanciava nell'acqua e se rischiavo di affogare mi menava, ma io ho sempre adorato l'acqua quindi avrei imparato comunque.
Non ha senso forzare, se uno ama una cosa prima o poi impara a farla
- martina v.
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