Come gestire l'argomento studio e aspettative

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
Jana

Messaggio da Jana » lun feb 15, 2010 12:57 pm

agata74 ha scritto:Ma cosa vuol dire farla soffrire?
Farla sentire una fallita? Mai lo farei
Spronarla ad amarsi anche prendendosi cura del proprio cervello e non scegliere strade più facili per pigrizia o mancanza di stimoli? Questo farò (Onassis o no).
ti quoto.... :ok:


Gwen

Messaggio da Gwen » lun feb 15, 2010 12:59 pm

agata74 ha scritto:Ma cosa vuol dire farla soffrire?
Farla sentire una fallita? Mai lo farei
Spronarla ad amarsi anche prendendosi cura del proprio cervello e non scegliere strade più facili per pigrizia o mancanza di stimoli? Questo farò (Onassis o no).
Ma non è questione di farla sentire una fallita. Se la figlia non vuole laurearsi, perchè non le piace studiare oltre, non ha nessunissimo interesse personale, ma vuole fare altro (dipingere, suonare uno strumento, viaggiare, leggere) nel momento in cui fai pressione perchè faccia diversamente da quel che vuole puoi indurla a sensi di colpa, a fare qualcosa controvoglia, ed è QUESTO che la farebbe soffrire.
E come figlia di Onassis sarebbe davvero una sofferenza a vuoto.
Lo sprone in una direzione si deve fermare se non è quella la direzione che il figlio vuole.
agata74

Messaggio da agata74 » lun feb 15, 2010 1:22 pm

Gwen ha scritto:Ma non è questione di farla sentire una fallita. Se la figlia non vuole laurearsi, perchè non le piace studiare oltre, non ha nessunissimo interesse personale, ma vuole fare altro (dipingere, suonare uno strumento, viaggiare, leggere) nel momento in cui fai pressione perchè faccia diversamente da quel che vuole puoi indurla a sensi di colpa, a fare qualcosa controvoglia, ed è QUESTO che la farebbe soffrire.
E come figlia di Onassis sarebbe davvero una sofferenza a vuoto.
Lo sprone in una direzione si deve fermare se non è quella la direzione che il figlio vuole.
Allora: le piace disegnare / suonare o altre attività artistiche? Ci sono fior fiore di scuole, gliele pago senza batter ciglio (e anche noi stiamo mettendo via soldi per quando Sofia sarà grande, eh)
Le piace viaggiare? Che scelga una professione legata a questo, guida turistica, o altra cosa attinente. Se i soldi non ci sono, la passione per i viaggi non si può coltivare.
Le piace leggere? Bene, che scelga una professione attinente.
Lo sprone in una direzione ci deve sempre essere, e dev'essere nella direzione che il figlio sceglie.
Che sia ricco o no.
Io se fossi ricca avrei già tre lauree minimo.
Perchè ripeto per me l'amore per se stessi passa dalla formazione.
E se il figlio non ha particolari inclinazioni, sta al genitore indicargli la strada.
E che cavolo, mica siamo qui solo per cambiare loro i pannolini :ok:
Gwen

Messaggio da Gwen » lun feb 15, 2010 1:33 pm

agata74 ha scritto:Allora: le piace disegnare / suonare o altre attività artistiche? Ci sono fior fiore di scuole, gliele pago senza batter ciglio (e anche noi stiamo mettendo via soldi per quando Sofia sarà grande, eh)
Le piace viaggiare? Che scelga una professione legata a questo, guida turistica, o altra cosa attinente. Se i soldi non ci sono, la passione per i viaggi non si può coltivare.
Le piace leggere? Bene, che scelga una professione attinente.
Lo sprone in una direzione ci deve sempre essere, e dev'essere nella direzione che il figlio sceglie.
Che sia ricco o no.
Io se fossi ricca avrei già tre lauree minimo.
Perchè ripeto per me l'amore per se stessi passa dalla formazione.
E se il figlio non ha particolari inclinazioni, sta al genitore indicargli la strada.
E che cavolo, mica siamo qui solo per cambiare loro i pannolini :ok:
Ma vedi, a te piace studiare.
A me piace viaggiare (e pure tante altre cose), se fossi figlia di Onassis avrei detto "Oh papi se credi dammi pure qualcosa da gestire, oppure dimmi se posso vivere di rendita, che per il resto io viaggio"

passerei la vita a fare la cosa che più amo.
E che mi renderebbe felice.

Se sono figlia di Onassis non è detto che voglia lavorare.
La vita è una sola, se si potesse fare solo quello che ci rende felici sarebbe il massimo.

Che poi, magari per te è assurdo pensare di sentirsi realizzati non lavorando.
Magari altri adorerebbero viaggiare, leggere, conoscere, e questa sarebbe la loro realizzazione.
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Messaggio da Rie » lun feb 15, 2010 2:14 pm

agata74 ha scritto: Perchè ripeto per me l'amore per se stessi passa dalla formazione.
Su questo non riesco ad essere tanto d'accordo.
L'amore per se stessi, o quanto a questo la felicità, è anche altro.
Se ipotizzo un figlio con ZERO voglia di studiare, non vedrei troppo il senso del torturarlo per la formazione. E a che pro? Che passi una gioventù orrenda e vada in un call center perché non è motivato? Lo preferirei facchino ma soddisfatto e senza tortura scolastica.
Lavoro in un ambiente dove conosco tantissime persone che fanno lavori manuali, valide, soddisfatte di se stesse, e alcune persino colte, a loro modo, con una formazione che non è passata dai canali scolastici.
E' chiaro: maggior formazione significa, se non sei figlio di Onassis, maggiori probabilità di realizzazione professionale.
Ma è qualcosa a cui non mi sento, almeno adesso, di sacrificare le inclinazioni di un figlio non-studioso.

Preciso, ovviamente, che anche con questa impostazione l'attenta indagine sugli interessi del bambino/ragazzo per aiutarlo a trovare una strada che implichi anche un percorso formativo, nonché la presenza in casa di stimoli tali da suscitarne uno, non mancano.
Soltanto... fino a un certo punto.
Oltre, non credo che me la sentirei.
Gwen

Messaggio da Gwen » mar feb 16, 2010 9:39 am

Rie ha scritto:Su questo non riesco ad essere tanto d'accordo.
L'amore per se stessi, o quanto a questo la felicità, è anche altro.
Se ipotizzo un figlio con ZERO voglia di studiare, non vedrei troppo il senso del torturarlo per la formazione. E a che pro? Che passi una gioventù orrenda e vada in un call center perché non è motivato? Lo preferirei facchino ma soddisfatto e senza tortura scolastica.
Lavoro in un ambiente dove conosco tantissime persone che fanno lavori manuali, valide, soddisfatte di se stesse, e alcune persino colte, a loro modo, con una formazione che non è passata dai canali scolastici.
E' chiaro: maggior formazione significa, se non sei figlio di Onassis, maggiori probabilità di realizzazione professionale.
Ma è qualcosa a cui non mi sento, almeno adesso, di sacrificare le inclinazioni di un figlio non-studioso.

Preciso, ovviamente, che anche con questa impostazione l'attenta indagine sugli interessi del bambino/ragazzo per aiutarlo a trovare una strada che implichi anche un percorso formativo, nonché la presenza in casa di stimoli tali da suscitarne uno, non mancano.
Soltanto... fino a un certo punto.
Oltre, non credo che me la sentirei.
Rie sono la tua fotocopia in questo :ok:
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