Di ritorno dalla visita dal NPI

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
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CRI80
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Messaggio da CRI80 » mar mar 03, 2009 2:45 pm

la colpa certo non è tua..adesso pensa solo che hanno capito cos à e vedranno cosa fare!


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Messaggio da CRI80 » mar mar 03, 2009 2:46 pm

la colpa certo non è tua..adesso pensa solo che hanno capito cos a e vedranno cosa fare!
chiaretta_1974

Messaggio da chiaretta_1974 » mer mar 04, 2009 1:23 pm

lavinia ha scritto:chiara visto che passi per di qua senza fare una letterona a sos tata ti posso chiedere una curiosita?
ho sempre sentito il mio primogenito e gli altri bambini ripetere le parole dette da noi adulti almeno giuste nelle vocali (magari non complete ma insomma...si riconosceva lo sforzo)
a dario spesso se dici "moto" la ripete iaia,ruspa e-e,insomma canna tutte le vocali e le consonati
tieni conto che pero' almeno una dozzina di paroline le dice "intuibili",e qualcuna anche appresa ultimamente
solo...mi spiazza!

credo che vista l'età ciò si possa attribuire al fatto che dario sta iniziando solo ora a categorizzare il mondo e ad attribuire le etichette verbali (parole a modo suo) agli oggetti che riconosce. La cosa importante è che se tu dici moto lui capisca di cosa parli e risponda (sempre a modo suo) in maniera coerente con il tema. L'acquisizione linguistica verbale corretta segue sempre l'intenzione comunicativa, ossia prima ci dev'essere intenzionalità comunicativa nel bambino, e competenza ad utilizzare un codice (qualsiasi esso sia) con lo scopo di entrare in una relazione in cui si scambiano informazioni e si condivide un pensiero, poi solo dopo si sviluppa il linguaggio verbale, poi ancora dopo quello corretto. E' inoltre assodato che non serve correggere i bambini prima dei 6 anni, mentre è utilissimo parlare loro in modo corretto. Quindi voi continuate a costruire frasi corrette e semplici e pian piano Dario, con la crescita, ci si approssimerà. Non serve far finta di non capire per farlo sforzare, anzi bisogna far capire al bambino che è riuscito a comunicare; se invece non si capisce, mediare con mezzi non verbali, tipo disegni o foto o oggetti, sempre associati al termine (ad esempio mostrare la foto di una moto, indicandola e chiedere "la moto?")La cosa importante da valutare è se vi sono progressi, ad esempio da qui a 6 mesi in almeno qualche aspetto del linguaggio.
posso comunque riportare questo scambio su sos? magari aiuta qualche persona che non frequenta il forum:)
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laste
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Messaggio da laste » mer mar 04, 2009 1:47 pm

certo che puoi,e' interessantissimo
ad esempio non sapevo che il far finta di non capire non si dovesse fare (anche se per pigrizia io non lo uso,cioe',assecondo le richieste gestuali di dario in tutta tranquillita)
chiaretta_1974

Messaggio da chiaretta_1974 » mer mar 04, 2009 6:45 pm

lavinia ha scritto:certo che puoi,e' interessantissimo
ad esempio non sapevo che il far finta di non capire non si dovesse fare (anche se per pigrizia io non lo uso,cioe',assecondo le richieste gestuali di dario in tutta tranquillita)

se l'adulto capisce, (oltre ovviamente al fatto che è anche questione di competenza dell'adulto), il bambino in realtà ha raggiunto il suo scopo comunicativo, per cui non ha molto senso far finta di non capire. Semmai appunto si aiuta un bimbo ad esprimersi sempre meglio parlandogli in modo corretto, adeguato all'età (intendo come tipo di costruzione della frase, ad esempio prima dei 4 anni i bambini non comprendono le frasi incassate l'una nell'altra del tipo "io penso che tizio abbia mal di pancia" ma invece già dall'età di dario è facile che un bimbo capisca una frase del tipo "tizio ha mal di pancia". se poi alla frase si accompagna il gesto della mano che si posa sul pancino, si aiuta certamente a collegare la parola alla cosa).
Ecco nel tuo caso, quando Dario indica o gesticola per ottenere una cosa, potresti chiedergli "vuoi il bicchiere?" aspettando la sua risposta, poi porgendoglielo puoi dirgli "ecco il bicchiere".
tatà73

Messaggio da tatà73 » gio mar 05, 2009 4:38 pm

chiaretta_1974 ha scritto:e per le difficoltà relative alla chiusura relazionale cosa ti ha detto che farete? la neuropsichiatra ritiene che si possa risolvere spontaneamente con l'acquisizione linguistica o che si debba intervenire anche con un altro specialista?
facci sapere, se credi, dopo la diagnosi del day ospital.
sicuramente vi dirò come sarà la valutazione logopedica! Secondo la NPI si farà una terapia che non è logopedica nel vero senso della parola (Luca ha solo 28 mesi e poco collaborativo) ma si farà un tipo di terapia che lo aiuterà a migliorare sia l'interazione con le persone sia l'acquisizione linguistica (no so però i dettagli... vi farò sapere).
Intanto, per chi ne avesse bisogno vi copio alcuni consigli che mi ha dato una logopedista. Non sono esercizi o terapie ma solo consigli e osservazioni per aiutare i bambini un pò pigri nell'acquisizione dl linguaggio che mi sono sembrato molto utili e saggi:

"Viva serenamente ogni attimo che riesce a passare con suo figlio, utilizzando giochi scelti da lui, si cali sui suoi interessi e verbalizzi oggetti e azioni per mezzo di frasi semplici, routinarie e fortemente contestualizzate (il bambino deve associare il messaggio verbale al concreto). Se l'inventario fonetico è ridotto (produce pochi suoni della lingua italiana) si avvalga dell'uso di suoni onomatopeici (es.i versi degli animali nel gioco della fattoria). Riproduca imitando quanto prodotto da suo figlio così da dargli la conferma di essere ascoltato e nel contempo indurlo ad imitare lui stesso quanto prodotto dagli adulti di riferimento. Cerchi di utilizzare sempre le stesse parole per gli stesi oggetti e nelle stesse situazioni (per le prime fasi affinchè possa associare l'etichetta all'oggetto). Cerchi di adottare quanto più le è possibile quello che noi definiamo uno stile comunicativo di tipo tutoriale:
•Ripetizione (l’adulto ripete l’azione e/o l’atto linguistico del b/no con lo scopo di approvare e sostenere il suo comportamento)
•Espansione/Estensione (l’adulto riproduce il precedente enunciato del b/no, a cui aggiungere elementi nuovi in modo da espanderlo e completarlo dal p.d.v. funzionale e grammaticale)
•Riformulazione (l’adulto traduce in parole l’intenzione espressa dal b/no in termini non linguistici)
•Parafrasi (l’adulto riproduce lo stesso significato espresso dal b/no utilizzando una forma diversa di epressione)
•Riferimento ad una esperienza precedente condivisa (l’adulto richiama all’attenzione del b/no un’esperienza passata che richiama un oggetto attuale)
•Riferimento al ruolo di una routine di gioco (l’adulto parole o frasi che marcano il ruolo di una routine di gioco convenzionale)
•Complimento/Incoraggiamento (riconoscimenti verbali e/o non verbali che sottolineano il successo ottenuto dal b/no nella risoluzione di un compito o nella formulazione di un atto linguistico)."
chiaretta_1974

Messaggio da chiaretta_1974 » gio mar 05, 2009 7:05 pm

si le indicazioni sono molto utili, chiare e precise.
ci vuole un po' di pratica per seguirle, ma si riesce a farlo.
Mio figlio Lorenzo ha avuto gravi problemi linguistici (balbuzie) a partire dai 24 mesi, che però con una buona pratica educativa, le indicazioni della logopedista e della psicologa e tanta pazienza si sono progressivamente attenuati sino alla quasi totale scomparsa (adesso ha 7 anni compiuti, e di lavoro in questi 5 anni ne abbiamo fatto tanto, anche a livello di accudimento emotivo).
Quindi abbi fiducia e segui serenamente ciò che ti consiglieranno.
aspettiamo notizie!
maaga

Messaggio da maaga » gio mar 05, 2009 9:07 pm

e quando l'adulto non capisce?
C'è stato un periodo che non riuscivo a capire cosa diceva mia figlia, inutile farle ripetere perchè dopo la seconda volta iniziava ad innervosirsi, si agitava di più e precipitava tutto........dire che parlava benissimo. :cry:
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