intolleranza ai cibi - cosa ne pensate?
intolleranza ai cibi - cosa ne pensate?
Buongiorno ragazze...ho letto questo articolo sul corriere della sera...cosa n pensate? Io sonoun pò perplessa...leggete:
http://www.europass.parma.it/page.asp?IDCategoria=553&IDSezione=0&ID=306578
http://www.europass.parma.it/page.asp?IDCategoria=553&IDSezione=0&ID=306578
Penso dipenda molto dagli alimenti.
Che in alcuni casi un contatto precoce con gli allergeni sia utile lo dicono molti medici.
Ma d'altro lato sotto certe età l'eventuale allergia può creare sintomatologie gravissime.
L'esempio che fanno delle noccioline ad esempio può essere reale, ma se un bambino di 7-8 mesi fosse allergico rischia di grosso.
Allora meglio a mio parere ritardarle all'anno e idem molluschi e crostacei (che si consiglia di posticipare anche ai 2-3 anni).
Soprattutto è importante la gradualità nell'introduzione degli alimenti.
Che in alcuni casi un contatto precoce con gli allergeni sia utile lo dicono molti medici.
Ma d'altro lato sotto certe età l'eventuale allergia può creare sintomatologie gravissime.
L'esempio che fanno delle noccioline ad esempio può essere reale, ma se un bambino di 7-8 mesi fosse allergico rischia di grosso.
Allora meglio a mio parere ritardarle all'anno e idem molluschi e crostacei (che si consiglia di posticipare anche ai 2-3 anni).
Soprattutto è importante la gradualità nell'introduzione degli alimenti.
ciao,
sinceram credo alla teoria opposta, cioé che é importante inserire gli alimenti con gradualitá. Non capisco il bisogno di inserire certi cibi molto presto. Credo fermamente che x un bimbo l'alimento quantitativamente e qualitativam + importante almeno per un anno sia il latte (materno o formula).
è anche questione di immaturitá dell'apparato digerente.
la natura ci ha programmate per allattare oltre l'anno, (che poi oggi nella "ricca societá occidentale" per svariati motivi si allatti molto meno é un'altra questione) e quindi un motivo ci sará :bacio:
sinceram credo alla teoria opposta, cioé che é importante inserire gli alimenti con gradualitá. Non capisco il bisogno di inserire certi cibi molto presto. Credo fermamente che x un bimbo l'alimento quantitativamente e qualitativam + importante almeno per un anno sia il latte (materno o formula).
è anche questione di immaturitá dell'apparato digerente.
la natura ci ha programmate per allattare oltre l'anno, (che poi oggi nella "ricca societá occidentale" per svariati motivi si allatti molto meno é un'altra questione) e quindi un motivo ci sará :bacio:
Filippo è allergico alla nocciola e frutta secca in genere, il primo shock anafilattico lo ha avuto a 13 mesi con un cucchiaino di gelato alla nocciola.... se glilo proponevo a 5 mesi ci rimaneva secco sicuro mi hanno detto.
Giulia è allergica all'uovo (per non farci mancare nulla), su consiglio del pediatra a 7 mesi lo abbiamo introdotto lo stesso sottoforma di biscotto (pavesino), abbiamo ottenuto un broncospasmo con conseguente cura cortisonica per 3 giorni.
Adesso sia filippo che giulia non assumono l'alimento incriminato, filippo sicuramente a vita (deve anche portarsi sempre dietro la puntura di adrenalina), giulia forse sarà più fortunata perchè tra 6 mesi inizieremo la desensibilizzazione.
Io viste le mie esperienze sono per la prodenza, tra 4 mesi avrò un altro bimbo e introdurò tutti gli alimenti il più tardi possibile.
Giulia è allergica all'uovo (per non farci mancare nulla), su consiglio del pediatra a 7 mesi lo abbiamo introdotto lo stesso sottoforma di biscotto (pavesino), abbiamo ottenuto un broncospasmo con conseguente cura cortisonica per 3 giorni.
Adesso sia filippo che giulia non assumono l'alimento incriminato, filippo sicuramente a vita (deve anche portarsi sempre dietro la puntura di adrenalina), giulia forse sarà più fortunata perchè tra 6 mesi inizieremo la desensibilizzazione.
Io viste le mie esperienze sono per la prodenza, tra 4 mesi avrò un altro bimbo e introdurò tutti gli alimenti il più tardi possibile.
Io sono per la prudenza, e' soltanto uno studio che non mi pare particolarmente determinante.
Inoltre non vedo la necessita' di introdurre certi alimenti prima; pomodori e kiwi, tanto per dire, hanno una loro stagionalita' e quindi rispetterei quanto meno quella se il bambino ha un'eta' adeguata, posto che io addirittura trovo prematuro iniziare lo svezzamento a sei mesi se non in modo complemetare e se il bambino mostra interesse per il cibo. Comunque questo ve lo sapro' dire a tempo debito eheheeh
Inoltre non vedo la necessita' di introdurre certi alimenti prima; pomodori e kiwi, tanto per dire, hanno una loro stagionalita' e quindi rispetterei quanto meno quella se il bambino ha un'eta' adeguata, posto che io addirittura trovo prematuro iniziare lo svezzamento a sei mesi se non in modo complemetare e se il bambino mostra interesse per il cibo. Comunque questo ve lo sapro' dire a tempo debito eheheeh
In realtà non è una cosa nuovissima, avevo già letto che non ci sarebbero prove del fatto che dopo i sei mesi sia necessario ritardare alcuni alimenti.
Il libro di Piermarini (Io mi svezzo da solo) dice proprio questo, cioè che le tabelle così come gli omogeneizzati avevano senso quando lo svezzamento veniva anticipato (sbagliando), ma che se l'introduz di alimenti complementari avviene dopo i sei mesi non è più necessario. A quel punto l'intestino sarebbe maturo. Non per passare all'alimentazione solida eh, ma per introdurre gradualmente i vari alimenti FAMILIARI (e la famiglia deve mangiare in modo sano) sempre in modo complementare al latte, che resta fonte di nutrimento per 2-3 anni.
In effetti se ci pensiamo in natura non c'erano schemini nè divieti e da quando il bimbo cominciava a mostrare interesse (e quando iniziano si vede bene e, non a caso, è difficile resistergli!) gli veniva proposto quel che c'era, opportunamente sminuzzato o premasticato.
Io ero una purista degli schemi di svezzamento e del principio di prudenza eh, ma queste nuove posizioni mi hanno convinta.
L'unica cosa su cui rimango della mia idea è che sia meglio non introdurre troppe cose nuove contemporaneamente.
Il libro di Piermarini (Io mi svezzo da solo) dice proprio questo, cioè che le tabelle così come gli omogeneizzati avevano senso quando lo svezzamento veniva anticipato (sbagliando), ma che se l'introduz di alimenti complementari avviene dopo i sei mesi non è più necessario. A quel punto l'intestino sarebbe maturo. Non per passare all'alimentazione solida eh, ma per introdurre gradualmente i vari alimenti FAMILIARI (e la famiglia deve mangiare in modo sano) sempre in modo complementare al latte, che resta fonte di nutrimento per 2-3 anni.
In effetti se ci pensiamo in natura non c'erano schemini nè divieti e da quando il bimbo cominciava a mostrare interesse (e quando iniziano si vede bene e, non a caso, è difficile resistergli!) gli veniva proposto quel che c'era, opportunamente sminuzzato o premasticato.
Io ero una purista degli schemi di svezzamento e del principio di prudenza eh, ma queste nuove posizioni mi hanno convinta.
L'unica cosa su cui rimango della mia idea è che sia meglio non introdurre troppe cose nuove contemporaneamente.
anche a me le teorie se le basiamo su uno svezzamento naturale convincono.Cos73 ha scritto:In realtà non è una cosa nuovissima, avevo già letto che non ci sarebbero prove del fatto che dopo i sei mesi sia necessario ritardare alcuni alimenti.
Il libro di Piermarini (Io mi svezzo da solo) dice proprio questo, cioè che le tabelle così come gli omogeneizzati avevano senso quando lo svezzamento veniva anticipato (sbagliando), ma che se l'introduz di alimenti complementari avviene dopo i sei mesi non è più necessario. A quel punto l'intestino sarebbe maturo. Non per passare all'alimentazione solida eh, ma per introdurre gradualmente i vari alimenti FAMILIARI (e la famiglia deve mangiare in modo sano) sempre in modo complementare al latte, che resta fonte di nutrimento per 2-3 anni.
In effetti se ci pensiamo in natura non c'erano schemini nè divieti e da quando il bimbo cominciava a mostrare interesse (e quando iniziano si vede bene e, non a caso, è difficile resistergli!) gli veniva proposto quel che c'era, opportunamente sminuzzato o premasticato.
Io ero una purista degli schemi di svezzamento e del principio di prudenza eh, ma queste nuove posizioni mi hanno convinta.
L'unica cosa su cui rimango della mia idea è che sia meglio non introdurre troppe cose nuove contemporaneamente.
Perchè in quel caso conta molto l'istinto del bambino che lo spinge su alimenti adatti.
(sicuramente non mangerebbe per ovvi motivi frutta secca ad esempio)
Ma quanti bambini inizierebbero lo svezzamento a 6 mesi si facesse svezzamento naturale?
Io credo proprio pochi e molti andrebbero all'anno.
Inoltre l'abitudine comune è di fare pastoni che nascondono gli alimenti quindi l'istinto del bambino non ha modo di agire.
Non è lo studio in se che mi lascia perplessa, ma l'applicazione vista la situazione odierna.
Agli schemi (tolti alcuni alimenti) ci credo poco, credo alla gradualità questo lo ripeto da sempre (infatti l'oms non da schemi rigidi) ma ad esempio la frutta secca credo sia realmente meglio rimandarla perchè in uno svezzamento naturale non credo entrerebbe facilmente
Invece a 6 mesi iniziano proprio a allungare le mani e il collo e a mostrare curiosità. Iniziano con assaggi chiaramente, e anche frutta secca in natura, perchè gli avrebbero dato quel che c'è: basta premasticargliela (SICURO lo facevano e confsso che l'ho fatto pure io con Damiano, non per la frutta secca ma per alcune cose che voleva assaggiare).lenina ha scritto: Ma quanti bambini inizierebbero lo svezzamento a 6 mesi si facesse svezzamento naturale?
Io credo proprio pochi e molti andrebbero all'anno.
Inoltre l'abitudine comune è di fare pastoni che nascondono gli alimenti quindi l'istinto del bambino non ha modo di agire.
Non è lo studio in se che mi lascia perplessa, ma l'applicazione vista la situazione odierna.
Agli schemi (tolti alcuni alimenti) ci credo poco, credo alla gradualità questo lo ripeto da sempre (infatti l'oms non da schemi rigidi) ma ad esempio la frutta secca credo sia realmente meglio rimandarla perchè in uno svezzamento naturale non credo entrerebbe facilmente
Niente pastoni secondo questa teoria, ma solo alimenti sani, quelli mangiati da tutta la famiglia.
C'è addirittura un vecchio studio di una pediatra americana che fece su una quindicina di orfani che prese a suo carico, offrendo loro a ogni pasto una rosa di alimenti (carne, legumi, verdure, farine di cereali, frutta, tutto separatamente, mostrato ai bambini e dato loro solo se mostravano interesse e solo quanto ne volevano) e mostrò come in questo modo, nonostante scelte apparentemente assurde, alla fine c'era un buon bilanciamento di tutte le sostanze nutritive necessarie e i bimbi crebbero bene e normopeso.