l'autostima come fattore di protezione
l'autostima come fattore di protezione
Ho ragionato parecchio sul discorso emerso conalcune noimamme
http://www.noimamme.it/forum/il-peso-di ... 16678.html
riguardo a come poter proteggere i nostri figli da possibili dipendenze dannose per loro stessi, anche in un futuro che oggi ci sembra remoto ma che non tarderà ad arrivare: il periodo della loro adolescenza ed età adulta.
Ad un corso su come affrontare il disagio adolescenziale tenutosi nel 2002 dall'AIED (Associazione Italiana Edicazione Demografica), lo psicologo disse una frase che mi ritorna alla mente ogni volta che ho a che fare con un adolescente a rischio -durante il mio lavoro- o che mi domando che cosa e se sto facendo abbastanza con i miei figli per prevenire in loro una propensione alla dipendenza da sostanza, da cibo, affettiva o relazionale (esistono anche queste e sono distruttive tanto quanto le più famose).
"L'adolescente per affrontare e superare il compito di crescita che si trova innanzi, non utilizzerà preferenzialmente le risorse che gli sono date al momento, ma andrà ad attingere a quelle che ha avuto in tutta la sua vita passata, agli strumenti forniti dai genitori quando era bambino, all'amore ricevuto, alla consapevolezza del proprio valore personale"
Tutto ciò come possiamo chiamarlo? Ci ho pensato a lungo, ed il termine migliore che potesse riassumere tutto è quello relativo al concetto di Autostima o Stima di Sè.
La visione che ciascuno ha di Sè ed il giudizio che ne consegue sono vitali per il proprio benessere psicologico: una valutazione positiva di se stessi consente di affrontare le difficoltà della vita agendo efficacemente per sentirsi bene e per superarle adeguatamente; al contrario, una valutazione negativa di se stessi è causa di motissime sofferenze e della scelta di comportamenti meno efficaci o addirittura dannosi.
Ma come si costruisce una positiva autostima?
Quasi sempre l'essere umano, nello svolgere le proprie attività fin dalla nascita e per tutta la sua vita, cerca di soddisfare i due bisogni fondamentali: sentirsi amato (protetto, accolto, accudito) e sentirsi competente (capace, in grado di fare le cose, abile).
La soddisfazione di questi due bisogni è indispensabile nutrimento della stima di Sè, di una positiva e stabile autostima.
Ecco dunque cosa può fare primariamente un genitore:
Nutrire l'autostima del proprio figlio facendolo sentire amato e competente, a partire dalla nascita e per tutta la vita, perchè l'autostima non è data una volta per tutte ma è oggetto di negoziazione continua e perchè bisogna insegnare ai figli a nutrire autonomamente la propria stima di Sè.
http://www.noimamme.it/forum/il-peso-di ... 16678.html
riguardo a come poter proteggere i nostri figli da possibili dipendenze dannose per loro stessi, anche in un futuro che oggi ci sembra remoto ma che non tarderà ad arrivare: il periodo della loro adolescenza ed età adulta.
Ad un corso su come affrontare il disagio adolescenziale tenutosi nel 2002 dall'AIED (Associazione Italiana Edicazione Demografica), lo psicologo disse una frase che mi ritorna alla mente ogni volta che ho a che fare con un adolescente a rischio -durante il mio lavoro- o che mi domando che cosa e se sto facendo abbastanza con i miei figli per prevenire in loro una propensione alla dipendenza da sostanza, da cibo, affettiva o relazionale (esistono anche queste e sono distruttive tanto quanto le più famose).
"L'adolescente per affrontare e superare il compito di crescita che si trova innanzi, non utilizzerà preferenzialmente le risorse che gli sono date al momento, ma andrà ad attingere a quelle che ha avuto in tutta la sua vita passata, agli strumenti forniti dai genitori quando era bambino, all'amore ricevuto, alla consapevolezza del proprio valore personale"
Tutto ciò come possiamo chiamarlo? Ci ho pensato a lungo, ed il termine migliore che potesse riassumere tutto è quello relativo al concetto di Autostima o Stima di Sè.
La visione che ciascuno ha di Sè ed il giudizio che ne consegue sono vitali per il proprio benessere psicologico: una valutazione positiva di se stessi consente di affrontare le difficoltà della vita agendo efficacemente per sentirsi bene e per superarle adeguatamente; al contrario, una valutazione negativa di se stessi è causa di motissime sofferenze e della scelta di comportamenti meno efficaci o addirittura dannosi.
Ma come si costruisce una positiva autostima?
Quasi sempre l'essere umano, nello svolgere le proprie attività fin dalla nascita e per tutta la sua vita, cerca di soddisfare i due bisogni fondamentali: sentirsi amato (protetto, accolto, accudito) e sentirsi competente (capace, in grado di fare le cose, abile).
La soddisfazione di questi due bisogni è indispensabile nutrimento della stima di Sè, di una positiva e stabile autostima.
Ecco dunque cosa può fare primariamente un genitore:
Nutrire l'autostima del proprio figlio facendolo sentire amato e competente, a partire dalla nascita e per tutta la vita, perchè l'autostima non è data una volta per tutte ma è oggetto di negoziazione continua e perchè bisogna insegnare ai figli a nutrire autonomamente la propria stima di Sè.
E' sacrosanto! Ne sono talmente convinta che sto facendo di Eva un mostro ahaha
Nel senso che al momento, la sua autostima è talmente alta, che quando andiamo in giro va dicendo a tutti quant'è bella, quant'è intelligente e quant'è brava :ahahaha:
Spero di riuscire a continuare ad infondergli sicurezza anche negli anni a venire, che saranno sicuramente i più difficili sotto questo punto di vista.
Nel senso che al momento, la sua autostima è talmente alta, che quando andiamo in giro va dicendo a tutti quant'è bella, quant'è intelligente e quant'è brava :ahahaha:
Spero di riuscire a continuare ad infondergli sicurezza anche negli anni a venire, che saranno sicuramente i più difficili sotto questo punto di vista.
Re: l'autostima come fattore di protezione
senza avere particolari competenze, sia io che Nicola ci siamo sempre posti questo come obiettivi, e ne siamo ancora più convinti osservando alcune famiglie di amici in cui abbiamo notato purtroppo una tendenza a rimarcare nei figli le cose che non vanno, piuttosto che i punti di forzachiaretta_1974 ha scritto: Ecco dunque cosa può fare primariamente un genitore:
Nutrire l'autostima del proprio figlio facendolo sentire amato e competente, a partire dalla nascita e per tutta la vita, perchè l'autostima non è data una volta per tutte ma è oggetto di negoziazione continua e perchè bisogna insegnare ai figli a nutrire autonomamente la propria stima di Sè.
io non dico di continuare a lodare i bambini, un sano realismo credo sia importante anche a livello educativo, ma mi sono prefissata di iniziare sempre il dialogo con i miei filgi con posività ed ottimismo
a tutti fa piacere sentire che l'altro apprezza un nostro risultato o anche solo lo sforzo, se il risultato tarda a venire e questo è quello che intendo fare (e credo di star facendo) con i miei bambini
l'autostima è valutarsi per ciò che si è, pregi e difetti e saper riconoscere entrambi.sinanna ha scritto:Molto molto interessante...
ma l eccesso di autostima che effetti può avere?
la vanagloria non è autostima, ma utilizzare un falso Sè per rapportarsi con se stessi e con gli altri perchè non si stima abbastanza quello vero.
comportamenti eccessivi in un senso (manie di grandezza) o nell'altro (i casi di disistimia) denotano una bassa autostima.
io sono sempre stata convinta di avere una stima molto bassa di me
cioe' tendo a valutarmi in base al giudizio che gli altri hanno di me
nel contempo pero' con gli anni mi sono resa conto che in contemporanea tendo anche ad aspettarmi che i miei desideri siano sempre assecondati,e subito
quindi la mia certezza che la mia autostima sia bassa ha vacillato
in ogni caso,tornando a me e i miei figli, io faccio molti errori che li rendono un po' ansiogeni pero' sull'autostima mi pare di fare un buon lavoro,vedo che ruggero non e' insicuro ma nemmeno arrogante
sperem...
cioe' tendo a valutarmi in base al giudizio che gli altri hanno di me
nel contempo pero' con gli anni mi sono resa conto che in contemporanea tendo anche ad aspettarmi che i miei desideri siano sempre assecondati,e subito
quindi la mia certezza che la mia autostima sia bassa ha vacillato
in ogni caso,tornando a me e i miei figli, io faccio molti errori che li rendono un po' ansiogeni pero' sull'autostima mi pare di fare un buon lavoro,vedo che ruggero non e' insicuro ma nemmeno arrogante
sperem...
GRAZIE!chiaretta_1974 ha scritto:l'autostima è valutarsi per ciò che si è, pregi e difetti e saper riconoscere entrambi.sinanna ha scritto:Molto molto interessante...
ma l eccesso di autostima che effetti può avere?
la vanagloria non è autostima, ma utilizzare un falso Sè per rapportarsi con se stessi e con gli altri perchè non si stima abbastanza quello vero.
comportamenti eccessivi in un senso (manie di grandezza) o nell'altro (i casi di disistimia) denotano una bassa autostima.
Me lo chiedevo perche io, proprio secondo quanto hai scritto tu, cerco sempre con mia figlia di valorizzare le cose che fa e non farle pesare mai suoi sbagli.
E quidni vorrei evitare di ricadere esattamente nel caso opposto , cioè nella convinzione di non sbagliare mai, che non mi sembra meglio...
Davvero un bel discorso, che condivido appieno.
Spero, quando saremo genitori, di poter riuscire a seguire questo percorso.
Ritengo che i miei genitori siano stati bravissimi in questo con me, e mi ritengo una persona molto fortunata, e con una forte autostima che non esclude i difetti.
Grazie dei tuoi interventi :bacio:
Spero, quando saremo genitori, di poter riuscire a seguire questo percorso.
Ritengo che i miei genitori siano stati bravissimi in questo con me, e mi ritengo una persona molto fortunata, e con una forte autostima che non esclude i difetti.
Grazie dei tuoi interventi :bacio: