Lo Sviluppo Psicomotorio nel primo anno di vita.

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
chiaretta_1974

Lo Sviluppo Psicomotorio nel primo anno di vita.

Messaggio da chiaretta_1974 » gio mag 01, 2008 11:28 am

Il sistema nervoso, nel primo anno di vita, si sviluppa attraverso una serie di fasi che si susseguono in modo caratteristico. Questo sviluppo è regolato da un programma genetico e da processi esterni che interagiscono con il programma genetico.

Nel neonato soltanto alcune strutture del Sistema Nervoso hanno raggiunto la loro completezza (le più arcaiche), mentre la maggior parte (coticali e sottocorticali) sono destinate a svilupparsi durante la vita extrauterina, soprattutto nel primo anno di vita.

Da qui la famosa "plasticità cerebrale" del neonato, che ne rende il cervello modificabile, plasmabile sia ad opera dell'ambiente esterno (costituito principalmente dalla madre e dalle prime figure di riferimento) sia tramite le esperienze personali.

Le tappe del primo anno di vita si susseguono con rapidità, passando dalle attiovità "riflesse" ed "automatiche" a quelle "volontarie" e se è vero che esistono delle tabelle di riferimento delle capacità che un individuo dovrebbe raggiungere ad ogni mese di sviluppo è più corretto valutare l'aderenza a queste tabelle in modo elastico, orientandosi anche con indici generali di normalità.

Esiste effettivamente una grande variabilità nei tempi e nei modi in cui un bambino raggiunge ogni tappa di sviluppo motorio e questa variabilità è determinata da tre fattori in interazione: il sistema nervoso del bambino stesso, il suo apparato muscolo-scheletrico e l'ambiente in cui il bimbo vive, che può stimolarlo e motivarlo in diverse misure.

Ogni individuo possiede modalità individuali ed uniche e i propri tempi di sviluppo ma deve essere visibile una vivace spinta a sperimentare, a provare, a variare gli schemi motori, la velocità, le parti del corpo coinvolte. Dev'essere presente un tentativo di rispondere all'ambiente, agli stimoli esterni, in un modo sempre più competente e variato col progredire dell'età. Si deve poter notare un interesse del bambino per ciò che accade intorno a lui, per le persone, i suoni, i volti.

L'utilizzo di modalità "stereotipate" (sempre uguali e monotone in risposta a stimoli diversi e non modificate nel corso del tempo), a mancanza di curiosità, una generale apatia, possono essere invece segnali di uno sviluppo che in qualche modo è difettivo.

Anche in questo ultimo caso però, sebbene sia d'obbligo andare a fondo al problema e recarsi da uno specialista per un consulto e gli opportuni esami diagnostici, bisognerebbe sempre considerare che il bimbo è in evoluzione e dunque prima si riesce a diagnosticare l'eventuale problema, prima egli può recuperare il ritardo nello sviluppo, anche con un totale successo.

Ciò che infine è indispensabile ricordare è che lo stato emotivo della madre e dell'ambiente in cui il bimbo vive è l'elemento principale che ne favorisce uno sviluppo corretto sia per quanto riguarda gli aspetti emotivi che quelli propriamente neurologici per cui, nell'affrontare eventuali deficit motori gli aspetti terapeutico-sanitari e quelli legati alla cura, al contatto, all'affettività hanno uguale peso e sono entrambi fondamentali ed interrelati.

per saperne di più: Neuropsicopatologia dello sviluppo, Maurizio De Negri, ed Piccin, pagg.17-26


chiaretta_1974

Il primo mese di vita

Messaggio da chiaretta_1974 » mar mag 06, 2008 2:41 pm

Competenze psicomotorie che il bambino acquisisce nel corso del primo mese di vita. (nb i riferimenti temporali sono indicativi)

Alla nascita il bambino presenta alcuni automatismi, ossia azioni non volontarie ma riflesse ed automatiche (vi è una traduzione pressochè immediata dello stimolo esterno in un preciso comportamento) come la prensione delle mani e dei piedi (il bimbo chiude il palmo o la pianta del piede se stimolato) e la suzione.
Queste attività si attenuano progressivamente col passare delle settimane e in concomitanza con lo sviluppo dei comportamenti volontari.

Nelle prime 4 settimane di vita il bambino mantiene una posizione flessa (non distesa) e simmetrca, le mani sono chiuse a pugno ed il capo è ruotato da un lato. Il raddrizzamento della testa avviene rapidamente, nei primo 10-15 giorni di vita. Le capacità di modificare la propria posizione sono molto limitate. Il bambino può succhiarsi il pollice.

Il pianto è variabile ed il ritmo del sonno è ultradiano (periodi di sonno di circa 4 ore intervallati da 2 ore di veglia, ma anche qui vi è grande variabilità) e non circadiano come nelle età successive.

Importanti indici di normalità sono: presenza di movimento di tutte le parti del corpo, capacità di reazione agli stimoli sensoriali provenienti dall'esterno e modificazione delle capacità motorie nel corso delle 4 settimane.

per saperne di più: Neuropsicopatologia dello sviluppo (op. cit.)
chiaretta_1974

secondo e terzo mese di vita.

Messaggio da chiaretta_1974 » gio mag 08, 2008 8:55 pm

Nei due mesi successivi prosegue la distensione del corpo che contemporaneamente risulta essere meno simmetrico. Il bambino inizia a provare a controllare il capo e gradatamente vi riesce: questa competenza è importantissima perchè gli permette tenerlo sollevato, di allinearlo con un oggetto e di seguire l'oggetto stesso se esso si muove.

Una delle tappe più importanti non solo di questo bimestre ma di tutto lo sviluppo del bambino è la comparsa del sorriso relazionale.
Già dalla nascita si possono notare abbozzi o veri e propri sorrisi sul volto del neonato, ma questi primi avvengono in modo riflesso e non hanno correlazioni con ciò che accade intorno, tant'è che spesso si evidenziano durante il sonno o in momenti in cui il bimbo ha poppato ed è quindi più rilassato.
Il sorriso relazionale è invece il primo tentativo riuscito di mettersi in contatto empatico con l'ambiente e più precisamente con il volto materno.
A quest'età le funzioni visive non sono ancora complete e il neonato riesce a distinguere nitidamente un volto che gli si presenti a qualche decina di centimetri e non di più.
Sempre a quest'età che il mondo cambia da bianco e nero e si presenta a olori e tutti queste caratteristiche nella capacità di vedere e di muoversi, insieme allo stretto rapporto che si sta instaurando con la figura materna che gli si presenta più volte al giorno e in sua prossimità per nutrirlo, fanno sì che il volto umano sia la prima configurazione organizzata che egli riconosca e a cui sorrida.
Il sorriso gli permette di stabilire una relazione a doppio senso, perchè risponde egli stesso al sorriso mateno e contemporaneamente lo provoca con il suo, vedendone l'effetto immediato sulla madre.
Questo rispecchiarsi dell'uno nell'altra costituirà una delle basi del futuro riconoscimento delle proprie ed altrui emozioni.
chiaretta_1974

quarto e quinto mese

Messaggio da chiaretta_1974 » gio mag 08, 2008 9:17 pm

La competenza motoria principale che il bambino solitamente acquista in questo periodo è la capacità di sostenere da solo il capo in modo sicuro , di sollevarlo e di allinearlo e disallinearlo con gli oggetti per inseguirne il movimento.
Parallelamente va affinandosi la visione binoculare che gli consentirà, alla fine del periodo, di mettere correttamente a fuoco oggetti e persone in movimento.
Se messo sdraiato supino, è in grado di aprire e chiudere le mani, di portarle al centro del campo visivo e di osservarsele: questa è una capacità molto importante perchè segna l'inizio della coordinazione oculo-manuale e della coordinazione mano-mano.
Se messo disteso a pancia in giù, cerca di sollevarsi sugli avambracci e di tenere il capo sollevato, ruotandolo per esplorare l'ambiente circostante.
Gradualmente il bambino inizia ad afferrare gli oggetti che gli sono offerti e può portarseli alla bocca.
In posizione prona (a pancia in giù) si assiste ai primi tentativi di trasferire il peso su un lato per poter liberare un braccio in modo da afferrare gi oggetti poco distanti.

Importanti indici di normalità di questo periodo sono: capo sollevato, interesse per gli oggetti, interesse per le proprie mani, tonicità corporea e muscolare, reattività nei confronti del volto umano e reattività nei confronti della voce umana con tentativi di inseguimento di volti ed oggetti nello spazio.
chiaretta_1974

Dal sesto all'ottavo mese

Messaggio da chiaretta_1974 » gio mag 08, 2008 10:23 pm

A sei mesi l'obiettivo motorio principale diventa la posizione seduta, che viene di solito raggiunta entro l'ottavo mese attraverso una serie di fasi di approssimazione successiva: dapprima il bambino riesce a stare seduto se appoggiato, con una lieve incurvatura della spina dorsale e sostenuto dall'appoggio delle mani.
In questo modo le mani non sono libere per poter afferrare e raggiungere oggetti e persone, per cui il bimbo è motivato a liberarne dapprima una e poi entrambe. E' necesario che, in ciascuna posizione raggiunta, il bimbo riesca a liberare le mani, che sono lo strumento privilegiato per esplorare l'ambiente: la mano diventa strumento di conoscenza.Il bimbo afferra prima "a rastrello" (senza opposizione del pollice) e poi "a pinza" (con opposizione del pollice) solo verso il 10 mese.
Quando riesce in questo obiettivo, passa lunghi periodi a studiare gli oggetti che manipola, a passarli da una mano all'altra e a scagliarli a terra, lontano da sè per poi desiderarli nuovamente.
Sempre in questo periodo egli impara a distinguere non solo il volto materno ma anche quello paterno e delle persone familiari e cerca di attirare l'attenzione degli adulti con i mezzi a sua disposizione: urla, pianto, primi tentativi di lallazione in risposta alla voce umana.
Un bambino di 8 mesi è tonico, interessato all'ambiente e alle persone, sa porsi in relazione in maniera rudimentale ma continua, reagisce a suoni, voci. In posizione seduta è eretto e manipola gli oggetti.
Dimostra preferenze per alcuni oggetti rispetto ad altri.
beba

Messaggio da beba » gio mag 08, 2008 10:58 pm

grazie chiarra ho letto con interesse.
specie l'ultima parte fase degli otto mesi in cui sono ora con andrea.
chiaretta_1974

Messaggio da chiaretta_1974 » ven mag 09, 2008 8:26 pm

:D
chiaretta_1974

nono e decimo mese di vita

Messaggio da chiaretta_1974 » sab mag 10, 2008 2:35 pm

I tentativi di trasferire il carico da un lato all'altro del corpo agevolano la capacità di muoversi in modo atonomo se posto in terra. Le modalità di spostamento sono le più variegate: alcuni bambini strisciano proni (a pancia in giù), altri da seduti si muovono spostando le gambe e strisciando i glutei a terra, altri rotolano. Ma la posizione più classica di questo periodo è quella quadrupedica: il bimbo "gattona" e si sposta anche molto velocemente nell'ambiente.
Non tutti i bimbi amano gattonare però, alcuni passano dalla posizioine statica seduta a quella statica in piedi, appoggiando gli arti superiori ad un supporto e sollevandosi. Da questa posizione è possibile iniziare a "bordeggiare" ovvero a camminare appoggiando le mani e spostandole progressivamente. Con la posizione quadrupedica ed ancor più con quella eretta si sviluppano le competenze legate all'equilibrio e alla coordinazione nella marcia.
Riuscendosi a spostare e soprattutto con la prospettiva eretta, il bambino cquista una nuova rappresentazione mentale dello spazio che lo circonda e di se stesso nello spazio.

Un altro importante traguardo del periodo è la comparsa della gestualità "semantica" e l'espessione più comune è il "ciao" con la manina. Il bambino utilizza le mani per esprimere un significato e questo è il primo tentativo di comunicazione consapevole e simile al linguaggio verbale.
Rispondi