la lettura: articolo della Repubblica

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
Teresa
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la lettura: articolo della Repubblica

Messaggio da Teresa » lun gen 21, 2008 6:01 pm

LONDRA - Il verbo leggere, ammonisce Daniel Pennac in Come un romanzo, il suo celebre saggio sul rapporto tra noi e i libri, non sopporta l'imperativo. Un'avversione che condivide con altri verbi: non si può ordinare a nessuno di leggere, amare, sognare, aspettandosi di essere obbediti. Eppure l'idea di un canone letterario, ossia di un patrimonio di opere da trasmettere alle nuove generazioni, è comunemente accettata come valida. Harold Bloom, il più influente critico letterario americano, ha descritto i confini del canone letterario occidentale. Italo Calvino ne ha tracciato un elenco sommario nella raccolta dei suoi interventi critici, Perché leggere i classici. Alberto Asor Rosa ha spiegato i criteri per entrare nel canone italiano. Adesso un grande giornale britannico, il Daily Telegraph, prova a compilare un canone per l'infanzia e l'adolescenza: "I 100 libri che ogni bambino dovrebbe leggere".

Le storie che garantiscono di accendere l'amore per la lettera tura nei piccoli lettori, promette il quotidiano londinese, nella speranza che diventino lettori abituali e appassionati da grandi. Senza bisogno di ordinarglielo, visto che comunque non servirebbe, come ci ricorda Pennac. "Mio figlio non ama leggere", è la preoccupazione costante di molti genitori odierni. O mio figlio non legge abbastanza. O legge soltanto fumetti e sciocchezze. Che la lettura sia in declino, lo confermano le statistiche: un recente sondaggio condotto in Gran Bretagna indica che solo il 20 per cento dei ragazzi frai 5 e i 16 anni d'età legge un libro tutti i giorni; e la maggioranza, il 53 per cento, legge appena una volta alla settimana.

Le cifre rivelano una tendenza si mile nella maggior parte dei paesi europei e in America. Negli ultimi tempi spuntano come funghi siti Internet che suggeriscono come istigare l'amore per la lettura nei bambini: ma il paradosso è che proprio Internet, insieme a televisione e videogiochi, fa concorrenza alla lettura, ed è sempre più spesso il web a vincere la sfida. Dunque cosa dovrebbero leggere, i nostri figli, perché sbocci e cresca in loro l'amore per i libri? Per aiutare insegnanti e genitori a scegliere, il Telegraph offre la sua lista: i "magnifici cento" della letteratura consigliata ai minori di sedici anni.

Scorriamone qualche titolo. Per la prima infanzia: La storia di Peter coniglio di Beatrix Potter, Il gatto e il cappello matto di Dr. Seuss, Winnie Pooh di Alan Alexander Milne. Per gli anni di mezzo: Le favole dei fratelli Grimm, Peter Pan di James Matthew Barrie, Pippi calzelunghe di Astrid Lindgren. Per la prima e seconda adolescenza: Il richiamo della foresta di Jack London, Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll, L'isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain. E ancora: Oliver Twist di Charles Dickens, Kim di Rudyard Kipling, Piccole donne di Louisa May Alcott. E per concludere Il diario di Anna Frank.

Qualche assenza è sorprendente: mancano dall'elenco, per esempio, Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, I tre moschettieri di Alexandre Dumas, Lord Jim di Joseph Conrad, Robinson Crusoe di Danidel Defoe, I ragazzi della via Paal di Ferenc Molnar. Un selezionatore italiano avrebbe probabilmente inserito Pinocchio, Cuore e Il corsaro nero. Ma per il resto, benché sia prepara ta da educatori inglesi, la lista rispecchia un canone universale di "classici" per bambini.

Il problema è come incoraggiare bambini e adolescenti a leggerli, questi classici. E il dubbio è se una lista del genere possa davvero in stillare l'amore per la lettura. Nick Hornby, il cui ultimo romanzo, Slam, uscito da poco nel Regno Unito, è rivolto per la prima volta ai lettori più giovani, e che ha scritto molto sul come e perché leggere, non è convinto. "Fare una lista dei libri che un ragazzo dovrebbe leggere per imparare ad amare la lettura è il sistema migliore per scoraggiare l'amore della lettura", dice l'autore di Alta fedeltà, Febbre a 90 e altri best-seller. "Pretendere che i bambini e i ragazzi di oggi s'innamorino degli stessi libri di cui ci siamo innamorati noi, loro genito ri, quarant'anni fa, è altrettanto assurdo. Che leggano quello che vogliono. L'importante è che ricevano stimoli sufficienti per farlo, in famiglia e a scuola, scegliendo liberamente, senza un cammino predeterminato, per giunta predeterminato da adulti che del loro mondo, ormai, conoscono sempre meno".

Niente canone per l'infanzia, insomma, e men che meno un canone tramandato uguale di generazione in generazione. In ogni caso, aggiunge Michael Morpurgo, popolare scrittore di storie per l'infanzia, il canone stabilito dalla scuola d'oggi è sbagliato. "L'insegnamento scolastico è almeno in parte responsabile del declino della lettura fra i giovani", afferma. "La scuola dà a molti scolari l'impressione che la letteratura non faccia per loro, bensì sia un mondo riservato a una dotta casta di letterati, e il motivo è che leggere viene separato dal gusto del narrare. Molti bambini in cui si era acceso l'amore per i libri, sentendoli leggere dalla mamma o dal papà prima di addormentarsi, lo perdono rapidamente sui banchi di scuola, dove leggere non è più un piacere, ma un dovere. Per innamorarsi della letteratura servono storie affascinanti, e non sempre la scuola è capace di fornirle".

Ma non è mai troppo tardi, sostiene Alain de Bottom, giornalista e scrittore inglese, il cui ultimo libro, How Proust can change your life (Come Proust può cambiarvi la vita), è un'ode alla lettura, fatta però all'età giusta, qualsiasi questa sia: "Il mio primo, vero innamoramento per la letteratura è stato tardivo, a ventun anni, leggendo I dolori del giovane Werther di Goethe. Cominciare presto a leggere con passione può senz'altro aiutare a continuare a farlo da adulti, ma non esclude la possibilità di co minciare più avanti, quando si è raggiunta l'età della ragione. Non è detto che l'amore per i libri debba nascere sui banchi di scuola". La sua tesi è che anche se i nostri figli non impazziscono per Pippi calzelunghe o per L'isola del tesoro, come impazzimmo noi, Proust fa ancora in tempo a cambiargli la vita. Ogni generazione, in fondo, ha le sue "maddalene".


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Paola
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Messaggio da Paola » lun gen 21, 2008 10:31 pm

"Ogni generazione, in fondo, ha le sue "maddalene". "

Al di là di questa frase che mi cruccio non mi sia venuta nel post della tutina arancione, mi piace il passaggio che cita Morpurgo sul canone errato fornito dalla scuola:
"La scuola dà a molti scolari l'impressione che la letteratura non faccia per loro, bensì sia un mondo riservato a una dotta casta di letterati"

Noi si studiava le poesie a memoria, io poi avevo un insegnate che mi faceva studiare anche pezzi di prosa, era fondamentale fare la parafrasi per capire, e si imparavano vocaboli anche in disuso.

Non sono d'accordo laddove si dice che i nostri classici non possono andar bene per i bambini, io trovo che un classico sia un classico perché intramontabile, i geronimi stilton passano e passano anche gli harry potter, le fiabe di calvino invece perdurano.

Altra cosa, un giorno con le mie cugine (19 e 17 anni) ho provato a dir loro dei termini imparati dalle poesie per vedere se ne sapevano il signifato (loro sono della generazione che le poesie non si imparano), ebbene, ignorano cosa vogliano dire Ermo, storna, romita, vermiglio ecc... perché ignorano Leopardi, Pascoli, foscolo e similari.
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Messaggio da nene70 » mar gen 22, 2008 12:51 am

ebbene, ignorano cosa vogliano dire Ermo, storna, romita, vermiglio ecc... perché ignorano Leopardi, Pascoli, foscolo e similari.
oh signore....
meno male che mia figlia ha preso da me,allora :D
il fatto che abbia letto piccole donne mi fa sperare che presto sarà guerra e pace.
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Messaggio da Cosetta » mar gen 22, 2008 7:20 am

Si ma sull'obbligo che dite?
Io non penso che il problema sia quello. Il problema è quello, e lo è sempre stato, dove non c'è di base l'educazione alla lettura, ma in quel caso obbligare a leggere Geronimo Stlton o Gianni Rodari secondo me non cambia molto. Il risultato sarà facilmente insoddisfacente.
Poi chi la fa l'educazione alla lettura? solo i genitori o la scuola può qualcosa?
In classe di Irene hanno iniziato a scegliere un librino in biblioteca coi maestri e portarlo a casa con l'indicazione di leggerglielo per i genitori, uno alla settimana... secondo me è una bella iniziativa ma perchè funzioni conta molto l'atteggiamento dei genitori.
Io in effetti trovo molto sbagliato il verbo "dovere" associato a queste cose (al di là del fatto che poi penso anche io che DOVREBBERO leggere i classici e imparare le poesie), lo trovo sbagliato come atteggiamento quando ci si rivolge a loro. Cerco sempre di evitarlo e mi mordo la lingua, sul leggere come sull'andare a scuola, sul mangiare certe cose... più avanti potrà anche venire ma mi fa idea che alla base il "devi" non sia l'atteggiamento giusto per insegnargli una cosa che dovrebbe venire naturale, e che non dovrebbe nemmeno venire in mente di metterla in discussione.
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Messaggio da Patrizia » mar gen 22, 2008 8:20 am

Cos73 ha scritto: In classe di Irene hanno iniziato a scegliere un librino in biblioteca coi maestri e portarlo a casa con l'indicazione di leggerglielo per i genitori, uno alla settimana... secondo me è una bella iniziativa ma perchè funzioni conta molto l'atteggiamento dei genitori.
idem anche in classe di Sofia: ogni giovedì va con la sua bella valigetta con dentro il prezioso libro e fa scambio

e non solo: anche al nido di Dodi stanno facendo un esperimento del genere, la cosa è molto più "free", c'è una cesta di libri vicino alla porta e chi vuole può portarne a casa uno da tenere qualche giorno

io sono convinta che gli obblighi non servano e che fondamentale sia l'atteggiamento dei genitori ... noi abbiamo sempre letto con i bimbi, fin da quando avevano mesi, neanche 1 anno ... ed entrambi apprezzano

sono anche convinta che comunque si dia l'esempio e si ami la lettura e la si coltivi ... si arriva ad una età in cui questo meccanismo va in crisi, fosse anche solo per contrapposizione con i genitori .. ma poi si rinsavisce e il seminato, germoglia

detto ciò: a me i libri sono sempre piaciuti, sia da bambina, che da adolescente, che da giovane, che da mamma ... ne ho tantissimi e credo anche che questo sia un esempio
Teresa
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Messaggio da Teresa » mar gen 22, 2008 8:56 am

niente in me vien fuori l'anima dittatoriale in questi contesti, e' piu' forte di me.
L'obbligo puo' aver senso secondo me.
Io ricordo che mi obbligavano a leggere 5 libri durante le estate.
Obbligo della scuola e grazie a quegli obblighi oggi mi porto dentro una ricchezza che altrimenti non avrei
Dal Diario di Anna Frank, al Giovane Holden, al cortigiano, alla storia dei greci e dei romani di Montanelli, a quella palla dei Pattini d'argento, a Pappillon, alle piccole donne, a radici che ne so?
so che se non avessi avuto gli insegnanti che ho avuto oggi sarei meno ricca.
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tati
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Messaggio da tati » mar gen 22, 2008 9:05 am

effettivamente l obbligo ha aiutato tanto anche me.
cè stato un periodo in cui odiavo letteralmente leggere, e proprio quell obbligo che dice teresa, quei 5 libri d estate, mi hanno fatto ritrovare la lettura.
ho iniziato a leggerli ad agosto, svogliata e scazzata.
pensavo ne leggo 1 a settimana, inizia l ascuola e li ho letti.
mi sono ritrovata ad averne letto 15 prima dell inzio della scuola.

purtroppo all asilo di ely non fanno nulla di simile, come invece leggo alla materna di altri bimbi.
però io la porto in biblioteca, due volte al mese.
ha già la sua tessera, e guarda lei i libri che vuole.
uno in stampatello, così tenta di leggere, e uno normale, glielo leggo io.
lei adora i libri.

paolo, dal suo mini punto di vista di duenne, per ora inventa le storie facendo finta dl leggere.
Azur
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Messaggio da Azur » mar gen 22, 2008 9:22 am

io sono convinta che gli obblighi non servano e che fondamentale sia l'atteggiamento dei genitori ... noi abbiamo sempre letto con i bimbi, fin da quando avevano mesi, neanche 1 anno ... ed entrambi apprezzano

sono anche convinta che comunque si dia l'esempio e si ami la lettura e la si coltivi ... si arriva ad una età in cui questo meccanismo va in crisi, fosse anche solo per contrapposizione con i genitori .. ma poi si rinsavisce e il seminato, germoglia
non so, per la mia esperienza è più una questione di indole personale, non so quanto influenzabile dall'esterno..
Io e mio fratello eravamo e siamo su due pianeti diversi per quanto riguarda la lettura (e un po' tutto in generale):
lui odiava leggere da piccolo (e i miei ci hanno provato in TUTTI i modi, obblighi, ricatti, lusinghe, promesse.... nada....); giuso dopo i TRENTA anni ha iniziato a leggere qualcosina, ma si parla di una manciata di libri all'anno...
io l'ho sempre adorato, e resta una delle mie occupazioni preferite...

Ai bimbi abbiamo sempre letto molto, minimo 2/3 storie tutte le sere prima di dormire..
Per ora Sara è innamorata della lettura (all'eccesso opposto, le abbiamo dovuto PROIBIRE di leggere!! perché si svegliava alle 6 di mattina per farlo di nascosto e passava gli intervalli a scuola a leggere invece che a giocare)
Luchi interessato.... chissà....
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