Pocca-Toia!!!!
Anch'io sono cresciuta con occhiatacce e sberle a non finire per uno "scemo".
Non potevo dire "che palle", non si poteva neppure dire "ma figurati!".
Però non credo che le occhiatacce e le sberle mi siano servite più di tanto.
Arrivata alle medie, c'è stata un'escalation di parolacce nel mio curriculum che non vi dico. Una sorta di ribellione.
Io sono dell'idea che è bene non sorridere più di tanto, ma neppure insistere più di tanto sull'intransigenza, perchè è un periodo anche questo di scoperta, di imitazione. Poi passerà, con l'educazione e con l'età.
Non potevo dire "che palle", non si poteva neppure dire "ma figurati!".
Però non credo che le occhiatacce e le sberle mi siano servite più di tanto.
Arrivata alle medie, c'è stata un'escalation di parolacce nel mio curriculum che non vi dico. Una sorta di ribellione.
Io sono dell'idea che è bene non sorridere più di tanto, ma neppure insistere più di tanto sull'intransigenza, perchè è un periodo anche questo di scoperta, di imitazione. Poi passerà, con l'educazione e con l'età.
Certo che è difficile rimanere seri eh?!?!??!?!?!?!???!!??!?
Una sera erano a cena da noi Silvia e Checche e Samuele se ne esce con un "ma vaffanculo"......
Sono rimasta di sale.......
E' sempre difficile trovare l'atteggiamento giusto....se si dà troppa importanza alla cosa si rischia che la ripetano all'infinito, se si fa finta di nulla a me sembra di non essere educativa
Una sera erano a cena da noi Silvia e Checche e Samuele se ne esce con un "ma vaffanculo"......
Sono rimasta di sale.......
E' sempre difficile trovare l'atteggiamento giusto....se si dà troppa importanza alla cosa si rischia che la ripetano all'infinito, se si fa finta di nulla a me sembra di non essere educativa
ma no Terry, nessuna polemica e nessuna morale, capisco perfettamente ciòche intendi!!!rufy ha scritto:davvero Kiare' non tiro la morale a nessuno perche' io sono la prima a dirne, solo che sulla teoria la pensavo in un modo, sulla pratica mi sono scoperta diversa.
Cioe' mia zia, per intenderci, quando carla dice ciao caccone con la macchina saluta con lei e io caccio la bile, cosa che a leggerla un anno fa, non avrei mai detto di me stessa.
Invece, sul campo, rosico proprio, perche' mi infastidisce che la sollecitino a dire "ciao caccone con la macchina"
pero' ho il buon senso di rendermi conto dell'eccesso e in genere taccio, poi arrivo a casa e tiro il pippone alla povera carla.
alla prima ho riso,Kiaretta ha scritto:ci ho provato a fare gli occhi brutti, ho provato anche a spiegarle che sono parole che non si dicono ma oramai il danno era fatto, ci aveva visto ridere!!!!!!
Infatti mentre luca le metteva il pigiamino la sentivo:
1 pocca toia
2 pocca toia
3 pocca toia
si contava i ditini dei piedi!!!!!!!!!!!!!
qui sono morta... :ahahaha: :ahahaha:
Alessia mentre gioca con i Lego, ed uno non si "incastra":
"ma come si mette questo qui??? Porca puttana!!!"
:ehhh: :ahahaha: :ehhh: :ahahaha: :ehhh: :ahahaha:
Concordo in pienoRossana ha scritto:Anch'io sono cresciuta con occhiatacce e sberle a non finire per uno "scemo".
Non potevo dire "che palle", non si poteva neppure dire "ma figurati!".
Però non credo che le occhiatacce e le sberle mi siano servite più di tanto.
Arrivata alle medie, c'è stata un'escalation di parolacce nel mio curriculum che non vi dico. Una sorta di ribellione.
Io sono dell'idea che è bene non sorridere più di tanto, ma neppure insistere più di tanto sull'intransigenza, perchè è un periodo anche questo di scoperta, di imitazione. Poi passerà, con l'educazione e con l'età.