Quando la tetta può essere un limite
Sto cercando di regolarizzare un po' l'accesso alla poppa.. non so se sto facendo bene però..
Oggi al momento di metterci a tavola per pranzo Dario, dopo aver schifato come al solito la pastasciutta, si mette a piangere e ad urlare che vuole la poppa.. Io ho cercato di impormi e di spiegargli che la mamma doveva mangiare e che la poppa l'avrebbe avuta dopo. Ho cercato di farlo con fermezza e dolcezza ma lui piangeva disperato e giuro che stavo per capitolare.. poi dopo 10 minuti che piangeva come un vitello al mattatoio (10 minuti che mi sono sembrati interminabili) si è messo zitto sul seggiolone, a disegnare con il capo chino, triste e imbronciato.. era davvero arrabbiato con me, non mi degnava di uno sguardo, volutamente.. dopo un po' gli ho chiesto "non ci parli più con mamma?", lui mi ha risposto lapidario "no".
Ecco, mi sono sentita una merd.a... non avrei mai voluto negare una cosa al mio bimbo, non ascoltare una sua richiesta, non avrei mai voluto farlo piangere "per il suo bene".. Ora mi chiedo se questo mio comportamento possa aver vanificato mesi di sicurezze e di conferme che gli avevo dato.. ho paura che lui possa aver perso fiducia in me.. Dopo ha poppato, ci siamo riconciliati e tutto sembra essere come prima ma ho il terrore che il peso di questo no si faccia sentire.. è stato bruttissimo vederlo zitto e così "rassegnato".. ecco, rassegnato è una parola che non avrei mai voluto usare per lui..
Oggi al momento di metterci a tavola per pranzo Dario, dopo aver schifato come al solito la pastasciutta, si mette a piangere e ad urlare che vuole la poppa.. Io ho cercato di impormi e di spiegargli che la mamma doveva mangiare e che la poppa l'avrebbe avuta dopo. Ho cercato di farlo con fermezza e dolcezza ma lui piangeva disperato e giuro che stavo per capitolare.. poi dopo 10 minuti che piangeva come un vitello al mattatoio (10 minuti che mi sono sembrati interminabili) si è messo zitto sul seggiolone, a disegnare con il capo chino, triste e imbronciato.. era davvero arrabbiato con me, non mi degnava di uno sguardo, volutamente.. dopo un po' gli ho chiesto "non ci parli più con mamma?", lui mi ha risposto lapidario "no".
Ecco, mi sono sentita una merd.a... non avrei mai voluto negare una cosa al mio bimbo, non ascoltare una sua richiesta, non avrei mai voluto farlo piangere "per il suo bene".. Ora mi chiedo se questo mio comportamento possa aver vanificato mesi di sicurezze e di conferme che gli avevo dato.. ho paura che lui possa aver perso fiducia in me.. Dopo ha poppato, ci siamo riconciliati e tutto sembra essere come prima ma ho il terrore che il peso di questo no si faccia sentire.. è stato bruttissimo vederlo zitto e così "rassegnato".. ecco, rassegnato è una parola che non avrei mai voluto usare per lui..
Sto cercando di regolarizzare un po' l'accesso alla poppa.. non so se sto facendo bene però..
Oggi al momento di metterci a tavola per pranzo Dario, dopo aver schifato come al solito la pastasciutta, si mette a piangere e ad urlare che vuole la poppa.. Io ho cercato di impormi e di spiegargli che la mamma doveva mangiare e che la poppa l'avrebbe avuta dopo. Ho cercato di farlo con fermezza e dolcezza ma lui piangeva disperato e giuro che stavo per capitolare.. poi dopo 10 minuti che piangeva come un vitello al mattatoio (10 minuti che mi sono sembrati interminabili) si è messo zitto sul seggiolone, a disegnare con il capo chino, triste e imbronciato.. era davvero arrabbiato con me, non mi degnava di uno sguardo, volutamente.. dopo un po' gli ho chiesto "non ci parli più con mamma?", lui mi ha risposto lapidario "no".
Ecco, mi sono sentita una merd.a... non avrei mai voluto negare una cosa al mio bimbo, non ascoltare una sua richiesta, non avrei mai voluto farlo piangere "per il suo bene".. Ora mi chiedo se questo mio comportamento possa aver vanificato mesi di sicurezze e di conferme che gli avevo dato.. ho paura che lui possa aver perso fiducia in me.. Dopo ha poppato, ci siamo riconciliati e tutto sembra essere come prima ma ho il terrore che il peso di questo no si faccia sentire.. è stato bruttissimo vederlo zitto e così "rassegnato".. ecco, rassegnato è una parola che non avrei mai voluto usare per lui..
Oggi al momento di metterci a tavola per pranzo Dario, dopo aver schifato come al solito la pastasciutta, si mette a piangere e ad urlare che vuole la poppa.. Io ho cercato di impormi e di spiegargli che la mamma doveva mangiare e che la poppa l'avrebbe avuta dopo. Ho cercato di farlo con fermezza e dolcezza ma lui piangeva disperato e giuro che stavo per capitolare.. poi dopo 10 minuti che piangeva come un vitello al mattatoio (10 minuti che mi sono sembrati interminabili) si è messo zitto sul seggiolone, a disegnare con il capo chino, triste e imbronciato.. era davvero arrabbiato con me, non mi degnava di uno sguardo, volutamente.. dopo un po' gli ho chiesto "non ci parli più con mamma?", lui mi ha risposto lapidario "no".
Ecco, mi sono sentita una merd.a... non avrei mai voluto negare una cosa al mio bimbo, non ascoltare una sua richiesta, non avrei mai voluto farlo piangere "per il suo bene".. Ora mi chiedo se questo mio comportamento possa aver vanificato mesi di sicurezze e di conferme che gli avevo dato.. ho paura che lui possa aver perso fiducia in me.. Dopo ha poppato, ci siamo riconciliati e tutto sembra essere come prima ma ho il terrore che il peso di questo no si faccia sentire.. è stato bruttissimo vederlo zitto e così "rassegnato".. ecco, rassegnato è una parola che non avrei mai voluto usare per lui..
Il pianto nei bambini ha un significato diverso da quello che ha per noi adulti.Bobulina ha scritto:Sto cercando di regolarizzare un po' l'accesso alla poppa.. non so se sto facendo bene però..
Oggi al momento di metterci a tavola per pranzo Dario, dopo aver schifato come al solito la pastasciutta, si mette a piangere e ad urlare che vuole la poppa.. Io ho cercato di impormi e di spiegargli che la mamma doveva mangiare e che la poppa l'avrebbe avuta dopo. Ho cercato di farlo con fermezza e dolcezza ma lui piangeva disperato e giuro che stavo per capitolare.. poi dopo 10 minuti che piangeva come un vitello al mattatoio (10 minuti che mi sono sembrati interminabili) si è messo zitto sul seggiolone, a disegnare con il capo chino, triste e imbronciato.. era davvero arrabbiato con me, non mi degnava di uno sguardo, volutamente.. dopo un po' gli ho chiesto "non ci parli più con mamma?", lui mi ha risposto lapidario "no".
Ecco, mi sono sentita una merd.a... non avrei mai voluto negare una cosa al mio bimbo, non ascoltare una sua richiesta, non avrei mai voluto farlo piangere "per il suo bene".. Ora mi chiedo se questo mio comportamento possa aver vanificato mesi di sicurezze e di conferme che gli avevo dato.. ho paura che lui possa aver perso fiducia in me.. Dopo ha poppato, ci siamo riconciliati e tutto sembra essere come prima ma ho il terrore che il peso di questo no si faccia sentire.. è stato bruttissimo vederlo zitto e così "rassegnato".. ecco, rassegnato è una parola che non avrei mai voluto usare per lui..
è paragonabile alla nostra rabbia.
Un no amorevole è motivato, ma soprattutto non seguito da un "abbandono" (quindi mamma c'è ti vuole bene è qui vicino a te puoi chiederle altro ma questo in questo momento no) non mina le loro sicurezze.
Sai che io per prima non amo le teorie stile "i no che fanno crescere" non credo assolutamente nel no "calcolato" e "educativo" credo che i no facciano parte della vita di tutti sono frustranti e pian piano si impara a gestire la frustrazione senza bisogno di crearla ad oc come spesso consigliano.
Sapere che mamma può dire no, ma questo non toglie la sua presenza è importante
Mi sembra di vedere Giovanni. Si attacca n-mila volte, e puntualmente inizia ad urlare dal seggiolone e devo allatrlo mentre sto mangiando...mi siedo qua e attendo consigli con te, sono un po' stanchinaBobulina ha scritto:Salve a tutte e grazie.. stamattina parte del'umor nero è un po' passato..
Prima di tutto, Yiddish, è vero, sono una mamma un po' disorientata, il fatto che Dario non mangi è la cosa che più mi destabilizza e mi fa mettere in discussione tutto il resto.. ma non sono per niente stanca di allattare!! Nè di passare le notti nella solita posizione obbligata sul fianco che al mattino mi fa sentire come una che è stata investita da un tir! Per me dare il seno a Dario è una gioia.. è solo che mi sto chiedendo se per lui sia realmente un bene o se è un modo per tenerlo in qualche modo "schiavo", passatemi il termine anche se non è proprio adatto..
Lenina, sto provando a diminuire le poppate per "noia" (che passando le giornate interamente insieme chiusi in casa soli io e lui sono così tante che ormai non le conto più) ma non è facile, Dario diventa arrogante, piange e urla e non c'è verso di distrarlo.. spesso capita proprio quando è sul seggiolone e stiamo mangiando e cerco di fare di tutto per non dargli il seno ma io non sopporto poi vederlo piangere così disperato e alla fine cedo..
Il confronto lo so, è sbagliato ma.. vedere quei bimbi così tranquilli e sereni nonostante niente più poppa o quasi mi ha fatto un po' riflettere.. Poi concordo con Lenina che sicuramente è il suo carattere e questo lo rispetto ma sono perennemente a chiedermi se potrei fare qualcosa per aiutarlo a crescere, a farlo stare meglio..
porca miseria qua diciamo solo "Chi è?" rispondendo al telefono, manco "mamma"!!!!! E anche per questo forse faccio più fatica a comunicare con lui che non a ritenerlo ancora "neonato"Bobulina ha scritto:Linda, Dario chiacchera tantissimo, dice praticamente tutto e si fa capire.. conosce e riconosce tutti i colori, canta le canzoncine, chiama tutti per nome..
Parliamo di un bimbo molto avanti nel parlare marika, e più grande (4 mesi sono un'enormità a questa età)marika ha scritto:porca miseria qua diciamo solo "Chi è?" rispondendo al telefono, manco "mamma"!!!!! E anche per questo forse faccio più fatica a comunicare con lui che non a ritenerlo ancora "neonato"
Lucia ha 18 mesi e non la allatto da 6, eppure per consolarsi-coccolare-addormentarsi, ha la mano perennemente nella mia maglia. La cosa a volte mi infastidisce un pò, altre no, ma è l'unico modo per farla calmare. Anche lei con altri bimbi non è molto aperta...li cerca, li chiama, ma nel bello di giocare insieme vuole che io le stia appiccicata, piange per qualsiasi cosa, chiede il ciuccio e alla fine me la ritrovo in braccio con la mano sulla tetta.
Non fare confronti è difficile, ti capisco bene.
Forse, spero, sono ancora un pò piccoli, sicuramente migliorerà!io la assecondo la maggior parte delle volte, ma altre cerco di distrarla.
Non ti posso dare consigli e resto in ascolto delle supernoimamme, ma ti mando un abbraccio di solidarietà!!
Non fare confronti è difficile, ti capisco bene.
Forse, spero, sono ancora un pò piccoli, sicuramente migliorerà!io la assecondo la maggior parte delle volte, ma altre cerco di distrarla.
Non ti posso dare consigli e resto in ascolto delle supernoimamme, ma ti mando un abbraccio di solidarietà!!