beve tantissimi succhi di frutta!

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
Rispondi
Avatar utente
CLAUDIA69
Utente Vip
Utente Vip
Messaggi: 1509
Iscritto il: mar feb 09, 2010 1:59 pm

beve tantissimi succhi di frutta!

Messaggio da CLAUDIA69 » ven gen 13, 2012 5:44 pm

Dott.ssa volevo sapere quanti succhi al giorno si possono dare ad un bimbo di 3 anni anche se pesa appena 13,00 kg. però temo per i denti e poi ho paura che gli facciamo male allo stomaco, visto che ne beve 4 anche 5 al giorno e siamo costretti a non comprarli oppure a nasconderli e in caso di crisi da pianto di darglielo ma solo 1.
E' come drogato dai succhi ne chiede sempre altri e poi altri e se non fosse che gli diamo un freno se ne berrebbe a volontà!
Io e mio marito ne siamo preoccupati perchè a volte non sappiamo come gestire la cosa visto che se non lo assecondiamo inizia a piangere ed urlare che ne vuole un altro.
Cosa ci consiglia?
Grazie


Avatar utente
D.ssa Daniela Sannicandro
Utente NM
Utente NM
Messaggi: 80
Iscritto il: lun gen 02, 2012 4:04 pm

Messaggio da D.ssa Daniela Sannicandro » sab gen 14, 2012 9:05 am

Per combinazione, ho appena risposto ad un'altra mamma che aveva problemi di alimentazione con la sua bimba dicendo che i cibi troppo dolci, comprese le bevande già confezionate, gli yogurth alla frutta dolcificati, ecc. si comportavano come delle vere e proprie droghe nell'organismo del bambini e andavano banditi per non creare assuefazione.
Pertanto non resta che smettere di comprare succhi di frutta e altri alimenti già dolcificati sostituendoli con frullati di frutta fresca o, meglio ancora, con semplici spicchi di frutta che il bambino prenderà da solo dal piatto.

Per togliere l'abitudine al piccolo basta non comprare più i succhi: dopo i primi pianti che verranno consolati dando alternative di gusto gradevole ma meno dolci, il bimbo se ne dimenticherà e supererà la crisi di astinenza. Non bisogna lasciarsi commuovere né dai capricci né da queste vere e proprie crisi di astinenza per uno specifico alimento che, evidentemente, se così apparentemente necessario per il piccolo, ha creato una deleteria dipendenza.

Bisogna sempre ricordare che qualsiasi alimento confezionato costituisce per un bambino piccolo, facilmente emozionabile e manipolabile, una irresistibile attrazione non solo per il suo gusto (forma della bottiglia, disegni e colori dell'etichetta e così via...)
Il commercio conosce bene questi subdoli sistemi per far comprare di più e se ne serve in modo indiscriminato! Un frullato di frutta fresca servito in un bicchiere anonimo e senza etichetta, infatti, non ha mai dato dipendenza, così come uno yogurth bianco semplice e non dolcificato servito in una semplice tazzina, ma tutto quanto possa essere riconducibile ad una determinata emozione visiva, a disegni e colori accattivanti, crea nel cervello un cortocircuito di ricordo-emozione-desiderio-dipendenza che rende schiavi e prelude a future, ben peggiori schiavitù (abiti firmati, scarpe, tute e zainetti di un certo tipo nei primi anni, poi I-pod e cellulari di ultima generazione nelle età successive, vedi gli arrembaggi nei mega store e così via..)
Con l'euro in bilico e la recessione che ci aggredisce, non ci possiamo più permettere di educare i nostri figli a questo tipo di valori così omologanti e assassini della fantasìa e al di là dei meccanismi biochimici e psicologici indotti dagli alimenti confezionati in modo accattivante e con linguaggi rivolti soprattutto a coinvolgere la sensibilità dei più piccoli, è ora di far crescere le future generazioni con abitudini mentali rivolte all'apprezzamento di valori di altro genere, valori che preludono alla costruzione di una nuova libertà mentale.

In questo modo i bambini potranno crescere più fantasiosi e più sicuri delle loco potenzialità: questo è realmente quanto a loro servirà per affrontare la nuova realtà che saranno chiamati a vivere fra pochi decenni. E' curioso, ma tutto può anche partire da un succo di frutta non concesso!
Avatar utente
Agnese G. Pupa
Ambasciatore
Ambasciatore
Messaggi: 2014
Iscritto il: mar mar 29, 2011 1:03 am

Messaggio da Agnese G. Pupa » sab gen 14, 2012 2:36 pm

Dottoressa posso chiederle, accodandomi alla domanda di mamma Claudia, cosa ne pensa di quei prodotti fatti per i primi mesi dei bambini che sono GIA' pieni di zucchero?! ovvero molti degli omogeneizzati alla frutta di note marche baby food che evito di citare.
Nel nido dove va mio figlio li danno "perchè al nutrizionista della ASL" va bene così, nessuno si cura di leggere l'etichetta e nessuno pare sapere che siano zeppi di zucchero e AROMI!
Io mi sono opposta e ho chiesto di potergli dare dei vasetti bio oppure di dargli direttamente la frutta fresca.

Tornando ai succhi, anche il mio ha faticato a bere la sola acqua e quindi per diversi mesi per far si che s'idratasse, m'è toccato sporcargliela sempre con un po di succo ma sempre bio e senza zuccheri aggiunti, solo succo d'uva e quelli contenuti nei frutti in natura. Mi sono interrogata spesso se non facesse male anche così, anche perchè non incentivavo l'abitudine all'acqua, comunque sono riuscita da poco a smettere e ora gli do solo acqua e se ne deve fare una ragione e di fatti dopo le prime faccine schifate ora la beve... gli avrà fatto male tutto quel succo, seppur in minime dosi che gli ho dato tra gli 8 e i 12 mesi!?
Avatar utente
D.ssa Daniela Sannicandro
Utente NM
Utente NM
Messaggi: 80
Iscritto il: lun gen 02, 2012 4:04 pm

Messaggio da D.ssa Daniela Sannicandro » mer gen 18, 2012 4:36 pm

ripeto soltanto che non sono d'accordo. Non demonizzo i prodotti per l'infanzia ma vorrei far capire che essi non hanno nulla di più di quanto si può preparare con alimenti freschi. La frutta si può grattare, frullare, omogeneizzare in casa senza aggiungere zuccheri con un'operazione che dura poco più di un minuto quando ci si prende la mano - senza contare il risparmio - le farine lattee dolci possono tranquillamente non essere mai date salvo casi eccezionali e così via... Però, nelle mense di comunità, a volte si fanno discorsi di igiene e di opportunità di fare frullati casalinghi per evitare che la frutta, magari, venga usata senza prima essere accuratamente lavata e soprattutto senza che chi la manipola abbia seguito le corrette norme igieniche o si sia lavato le mani, ecc. Quindi gli alimenti confezionati tolgono dubbi se utilizzati in comunità. Ma in famiglia è un'altra cosa.
Rispondi