Esci da questo corpo!
ma non stiamo un po' esagerando?Lidia ha scritto:Sai cosa? Va benissimo lasciarla lì a piangere quando fa i capricci, ma piuttosto che dirle che può tornare quando ha finito, la cosa migliore sarebbe andare da lei. Anzi, anche durante il capriccio bisognerebbe tornare da lei e dire con calma (anche se non ci sente perché strilla come un maiale sgozzato) qualcosa tipo "la mamma ti vuole tanto bene, sono qui, lo so che sei arrabbiata, ma se strilli non ottieni niente" e poi andartene. E poi tornare ogni due o tre minuti e ripeterglielo. In quel modo si sentirà compresa e non abbandonata, ma capirà comuqnue che il suo comportamento non la porterà a niente. Poi quando si è calmata vai da lei e abbracciala. Così capirà che le vuoi sempre bene.
sapete che io non sono assolutamente per gli urli, i castighi e le sberle, ho sempre combattuto contro questi metodi, ma non ci trovo davvero niente di sminuente e cattivo, nel lasciar sfogare un capriccio. se è di questo che si parla.
i bisogni sono altra storia.
non la lasci in mezzo alla strada, la lasci nell'altra stanza a sfogare la sua rabbia per ciò che non può ottenere.
del resto un modo per educarli sti bambini, lo dovremo pur trovare.
e sapere che non si può avere tutto nella vita è fondamentale per non crescere degli inetti.
dille che le vuoi bene, che capisci la sua frustrazione, ma che sei stufa di sentirla piangere per ciò che le hai detto mille volte non può avere, le può far male o che so io. che anche le mamme si sfiniscono e si arrabbiano, perchè è umano, ed è importante che i nostri figli lo sappiano.
quando si sarà calmata sarai disponibilissima a riparlarne con lei, a consolarla e a fare la mamma come sempre. ma deve capire che quell'atteggiamento non porta a niente.
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ecco un'altra cosa che mi fa sentire un impiastro... ho sempre paura di catalogare come un capriccio quello che per lei magari è un bisogno... la Lelly ha un anno appena fatto e a comunicazione non è affatto facile...marte71 ha scritto:ma non ci trovo davvero niente di sminuente e cattivo, nel lasciar sfogare un capriccio. se è di questo che si parla.
i bisogni sono altra storia.
ps: mio marito ha fatto la ola quando gli ho letto il tuo intervento
manu devi trovare un equilibrio tra quello che tu pensi sia cattivo e ciò che invece è funzionale. e te lo dice una che ci ha combattuto anni e ancora adesso spesso è nel dubbio.LaManulella ha scritto:ecco un'altra cosa che mi fa sentire un impiastro... ho sempre paura di catalogare come un capriccio quello che per lei magari è un bisogno... la Lelly ha un anno appena fatto e a comunicazione non è affatto facile...
ps: mio marito ha fatto la ola quando gli ho letto il tuo intervento
quello che vede al supermercato e pretende di avere E' UN CAPRICCIO. non può essere un bisogno.
altri esempi? vediamo se riusciamo a fare chiarezza. a trovare una strada
Dal tuo punto di vista. Dal suo no.marte71 ha scritto:quello che vede al supermercato e pretende di avere E' UN CAPRICCIO. non può essere un bisogno.
Lei (faccio un esempio teorico di un bambino abbastanza piccolo al supermercato) non può sapere perché tu continui a prendere un sacco di cose bellissime e colorate dagli scaffali e lei non può. Quindi pretende pure lei di poterlo fare, scegliendo anche a caso pur di poterlo fare anche lei.
Non è un capriccio, è un modo per esprimere la sua voglia di imitazione e la sua necessità di "indipendenza" (decido anch'io che voglio qualcosa).
Spesso al di sotto di un comportamento che ci sembra "stupido" c'è molto di più.
Con questo non voglio dire che si debba accontentarla, ma che è necessario capire cosa sta alla base delle cose per reagire in maniera più efficace.
mai detto sia stupido. ma il bisogno di imitazione si può benissimo soddisfare in un altro modo. mamma ti da ciò che serve (e un bambini di un anno per me è in grado di capire cosa sia il fare la spesa) e tu lo metti nel carrello.Sheireh ha scritto:Dal tuo punto di vista. Dal suo no.
Lei (faccio un esempio teorico di un bambino abbastanza piccolo al supermercato) non può sapere perché tu continui a prendere un sacco di cose bellissime e colorate dagli scaffali e lei non può. Quindi pretende pure lei di poterlo fare, scegliendo anche a caso pur di poterlo fare anche lei.
Non è un capriccio, è un modo per esprimere la sua voglia di imitazione e la sua necessità di "indipendenza" (decido anch'io che voglio qualcosa).
Spesso al di sotto di un comportamento che ci sembra "stupido" c'è molto di più.
Con questo non voglio dire che si debba accontentarla, ma che è necessario capire cosa sta alla base delle cose per reagire in maniera più efficace.
vuoi scegliere una cosa anche tu, va bene, UNA però!
Ma ad esempio in questo caso, un volta capito il motivo del pianto, come si può intervenire? Fosse più grande il bambino si potrebbe farsi aiutare nel prendere le cose, ma ad esempio con un bambino di un anno?Sheireh ha scritto:Dal tuo punto di vista. Dal suo no.
Lei (faccio un esempio teorico di un bambino abbastanza piccolo al supermercato) non può sapere perché tu continui a prendere un sacco di cose bellissime e colorate dagli scaffali e lei non può. Quindi pretende pure lei di poterlo fare, scegliendo anche a caso pur di poterlo fare anche lei.
Non è un capriccio, è un modo per esprimere la sua voglia di imitazione e la sua necessità di "indipendenza" (decido anch'io che voglio qualcosa).
Spesso al di sotto di un comportamento che ci sembra "stupido" c'è molto di più.
Con questo non voglio dire che si debba accontentarla, ma che è necessario capire cosa sta alla base delle cose per reagire in maniera più efficace.
io le davo a gio e lei le metteva nel carrello. durava anche poco perchè poi si stufava per fortuna.ginger ha scritto:Ma ad esempio in questo caso, un volta capito il motivo del pianto, come si può intervenire? Fosse più grande il bambino si potrebbe farsi aiutare nel prendere le cose, ma ad esempio con un bambino di un anno?