Prime esplorazioni, libertà e "capricci"

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
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Bobulina
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Prime esplorazioni, libertà e "capricci"

Messaggio da Bobulina » mer set 28, 2011 4:21 pm

Dario ha da pochissimo iniziato a camminare. O meglio, ancora non è del tutto autonomo ma afferra il mio dito e mi porta in giro e io lo seguo, mi faccio guidare da lui, vado dove lui vuole andare, assecondo la sua voglia di scoprire, la sua curiosità, la sua meraviglia.
Seguire quello che lui mi indica e fidarmi sempre di lui, questo è quello che ho cercato di fare da quando è nato. E ora che inizia le sue prime esplorazioni attraverso il mondo, ora che fa le sue prime scoperte e con esse va incontro anche ai primi pericoli "seri", ora iniziano per me i dubbi e le domande.
Ecco, non sono quel tipo di mamma della serie "qui no", "questa è cacca, non la toccare", "butta via subito", "qua non si può andare" ecc., mi sforzo di limitare i no il più possibile, per fare un esempio, se gioca camminando intorno a un tavolino di vetro, preferisco seguirlo centimentro per centimentro e non mollarlo un istante piuttosto che metter via il tavolino o portare via Dario in un'altra stanza.
Per me il suo gioco è sacro. Voglio che faccia esattamente ciò che ha in mente di fare, non lo voglio limitare nè condizionare, voglio che acquisti fiducia nella sua abilità nel comunicarmi e nel farsi capire da me, non voglio interferenze, non voglio imporgli arbitrariamente la mia volontà senza spiegazioni e siccome mi rendo conto che le spiegazioni logiche e razionali a 13 mesi è un po' dura che le capisca, cerco di evitare certe situazioni, certi luoghi, l'incontro con determinati oggetti..
Ma questo non è sempre possibile purtroppo.
Certe volte lo devo fermare, a malincuore, ma devo interrompere il suo gioco. L'altro giorno, dopo il pisolino pomeridiano, l'ho portato in cucina, io stavo stirando e Dario ha fatto il fatidico incontro con *lui*, il ferro da stiro! Naturalmente è stato amore a prima vista. Mi ha fatto subito capire che lo voleva toccare: il ferro era ancora caldo e non avevo fatto in tempo a metterlo via prima che lo vedesse.. Ho cercato di distrarlo con altri oggetti, portarlo in giro nelle altre stanze ma è iniziato il finimondo fra pianti e urla disumane, il primo forse vero "capriccio" di Dario.
Ecco, premetto che a me la parola capriccio fa abbastanza schifo, la uso proprio malvolentieri. Il suo non era un capriccio ma il desiderio legittimo di esplorare un nuovo oggetto! Ha pianto in maniera inconsolabile per più di un'ora, nemmeno la tetta (da sempre panacea risolutrice di tutti i mali) è riuscita a calmarlo..
E allora mi sale inevitabile la auto-messa in discussione: non è che forse questo mio educarlo in totale libertà farà di lui un bimbo che mal sopporterà di essere contraddetto? Quand'è che è veramente necessaria, indispensabile e perentoria la parola "no"? Sto mettendo in discussione un po' tutte le mie convinzioni :red: ..
Lo so, è un argomento vasto e dispersivo ma ho bisogno di sapere cosa ne pensate... e scusate il papiro...


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Elly70
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Messaggio da Elly70 » mer set 28, 2011 5:20 pm

Io non sono un'esperta ma diciamo che agisco anche io come fai tu...nel senso che lascio il mio cucciolo libero di esplorare e fare le sue scoperte...addirittura gli ho lasciato mangiare la sabbia e bere l'acqua di mare...tanto non c'era verso di fermarlo. Poi una volta capito che non erano un granchè si è fermato.
Se però c'è qualcosa di potenzialmente pericoloso è ovvio che un "no" perentorio ci deve stare. Anche Giulio reagiva/reagisce con urla e pianti alla frustrazione di non poter fare qualcosa. Penso che sia un atteggiamento tutto sommato "sano" anche se un pò difficile da gestire per noi mamme.
Una delle prime cose che Giulio ha imparato è "scotta" insomma per gli oggetti caldi abbiamo un pò iniziato questo gioco...dove io toccavo o facevo finta e poi gli dicevo ahi ahi ahi...scotta!
Ci vuole moltissima pazienza a gestire le loro frustrazioni, ma non credo che essendo meno permissivi e dicendo anche "no" non strettamente necessari la situazione sarebbe diversa. Anzi, dall'alto della mia ignoranza in materia ho l'impressione che più "no" si dicano meno il bimbo possa poi discriminare quando è un no vero o uno tanto per dire...non so se mi sono spiegata.

Ecco...io tendo a dire i NO proprio necessari, a costo di avere il bagno mezzo allagato...(abbiamo passato la fase della passione per l'acqua del bidet) e doverlo cambiare perchè si è bagnato tutto.
Il mio cucciolo è un vero tornado e a volte è davvero faticoso seguirlo, ma in fondo mi fa piacere vederlo così perchè significa che è intelligente e curioso...però lo so...si fa fatica ad affrontare le loro frustrazioni (o capricci che dir si voglia!)

Un bacione secondo me non sbagli una virgola! Ma attendo anche il parere di mamme più esperte per confrontarmi su questo argomento che mi interessa molto.
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Bobulina
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Messaggio da Bobulina » mer set 28, 2011 5:38 pm

Elly grazieeee!!
Anche Dario ha passato la fase della passione smodata per il rubinetto del bidet e io l'ho lasciato fare... e, esattamente come te, cerco di fargli vedere gli effetti delle cose che bruciano, ci ho provato anche l'altro giorno con il famoso ferro da stiro ma mi sa che non sono riuscita a farmi capire tanto..
Anche io credo che in linea di massima si tenda a dire no spesso per pigrizia e così tanto per dire, sminuendo così l'autorità del divieto stesso e di chi lo pronuncia..preferisco pochi no, ma importanti!
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Sheireh
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Messaggio da Sheireh » mer set 28, 2011 7:51 pm

Devi aggiungere una cosa a tutto quello che fai (giustamente): le spiegazioni.
Bobulina ha scritto:L'altro giorno, dopo il pisolino pomeridiano, l'ho portato in cucina, io stavo stirando e Dario ha fatto il fatidico incontro con *lui*, il ferro da stiro! Naturalmente è stato amore a prima vista. Mi ha fatto subito capire che lo voleva toccare: il ferro era ancora caldo e non avevo fatto in tempo a metterlo via prima che lo vedesse.. Ho cercato di distrarlo con altri oggetti, portarlo in giro nelle altre stanze ma è iniziato il finimondo fra pianti e urla disumane, il primo forse vero "capriccio" di Dario.

E allora mi sale inevitabile la auto-messa in discussione: non è che forse questo mio educarlo in totale libertà farà di lui un bimbo che mal sopporterà di essere contraddetto? Quand'è che è veramente necessaria, indispensabile e perentoria la parola "no"? Sto mettendo in discussione un po' tutte le mie convinzioni :red: ..
Quando la cosa che vuole fare è pericolosa (attraversare la strada senza guardare) oppure dà effettivamente fastidio (tirare la sabbia ai vicini di ombrellone).

Dire pochi no fa riconoscere maggiormente quali sono quelli da "eseguire", e fa capire di più le motivazioni (che vanno SEMPRE spiegate).
Chiaro che non ci si può aspettare che un bambino di 1 o 2 anni capisca il perché non si possono fare certe cose, ma ci si deve abituare a spiegare, spiegare, spiegare.
E rassicurare e coccolare quando si innervosiscono, facendo loro capire che capiamo la loro frustrazione.

Il ferro da stiro è un buon esempio. Non dovevi distrarlo a priori. Dovevi dirgli che quello non si può toccare perché ci si fa del male e poi magari proporgli di fare altro, e accettare senza farsi problemi il suo nervosismo dato dalla negazione di ciò che voleva fare.
E' logico che lui non poteva comunque capire il nesso, ma tu intanto ti abitui a spiegare, a fargli da tramite sul perché delle cose. E sono cose che a lungo andare funzionano.
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Messaggio da Bobulina » mer set 28, 2011 7:57 pm

Grazie Sheireh, si.. forse mi sono dimenticata di scriverlo ma con l'episodio del ferro da stiro avevo corredato il tutto con la spiegazione del perchè non si poteva toccare, che faceva male con tanto di simulazione di scena del come poteva far male.
Cerco sempre di spiegare in maniera semplice e immediata.
Grazie infinite, il confronto con voi è davvero preziosissimo!
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