Ieri siamo stati dalla pediatra: tonsille gonfie con placche (poche, anzi una). Dobbiamo prendere l'antibiotico.
Però è da ieri mattina che Isotta non ha più la febbre (ieri dalla pediatra questo fatto non era ancora chiaro. Pensavamo tutti che, anche se svegliatasi senza febbre, le stesse per risalire). Anche se non sta ancora bene.
Non è che stava guarendo anche senza antibiotico?
Io ho il dubbio che l'antibiotico sia inutile, ma magari mi sbaglio (ah, ovviamente la pediatra è irreperibile fino a lunedì).
A voi l'antibiotico lo danno sempre e comunque se hanno le placche in gola, anche senza febbre o, magari, ormai sfebbrati? Giusto per capire quale è la prassi.
Dubbio
Il mio medico attende 2-3 giorni di febbre prima di far iniziare l'antibiotico in genere, a meno che non si evidenzi qualcosa di particolarmente forte.
Da quanto aveva la febbre? Se l'antibiotico hai già cominciato a darglielo, devi finire la cura in ogni caso (lasciarlo perdere dopo un paio di "applicazioni" peggiora la situazione del corpo).
Da quanto aveva la febbre? Se l'antibiotico hai già cominciato a darglielo, devi finire la cura in ogni caso (lasciarlo perdere dopo un paio di "applicazioni" peggiora la situazione del corpo).
Il primo episodio febbrile lo avuto lunedì mattina (38°C), ma poi le era passato.Sheireh ha scritto:Il mio medico attende 2-3 giorni di febbre prima di far iniziare l'antibiotico in genere, a meno che non si evidenzi qualcosa di particolarmente forte.
Da quanto aveva la febbre? Se l'antibiotico hai già cominciato a darglielo, devi finire la cura in ogni caso (lasciarlo perdere dopo un paio di "applicazioni" peggiora la situazione del corpo).
Martedì senza febbre di giorno, 37.5°C la sera.
Mercoledì senza febbre di giorno, 38°C la sera e la notte.
Giovedì intorno ai 38°C tutto il giorno e 38.8°C la sera (e ho dato tachipirina).
Venerdì mattina sfebbrata, niente febbre tutto il giorno e anche oggi fino ad ora niente.
Ecco... l'antibiotico non ho ancora cominciato a darglielo. Sono veramente dubbiosa, però ho decisamente paura di sbagliare e di farla stare peggio.
