Cambiare modo di addormentarsi

Per parlare dei più piccoli, da 0 a 5 anni
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Linda Eva
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....quando è il cucciolo a cambiare da sé

Messaggio da Linda Eva » lun mag 09, 2011 6:01 pm

(riprendo un messaggio scritto in un'altra discussione dove, in un secondo momento, mi sono resa conto che non era né d'aiuto né strettamente pertinente)
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Ogni bambino è diverso, ma forse confrontando esperienze diverse, in merito a questa questione, sia quelle risolte che non, potremmo esserci utili, perché non sono sicura che non ne avverranno altri di stravolgimenti: altro che rituali!!!!

Il primo cambiamento circa un mese e mezzo fà è stata la posizione: nonostante lo si metta giù (nel lettino, lettone o altra superficie completamente piana-no passeggino e seggiolino) il Torello di 10 mesi si gira pancia sotto e dorme tutto il tempo così.

Ma il peggio è venuto più recentemente.
Prima bastava aspettare che si addormentasse (al seno, meglio se sdraiati sul lettone, ma anche in braccio), sostituire il seno con il ciuccio e riposizionarlo nel lettino. Tranne i casi in cui durante le poppate notturne mi riaddormentavo prima io (spesso) e quindi dormivamo insieme almeno fino alla poppata successiva.

Da circa 4-5 settimane, invece, all'improvviso è cambiato tutto e questa facilità di addormantamento di cui più o meno godevamo, con lievi differenze, da quando rientrati a casa dopo il parto, è velocemente degenerata in un "terno al lotto", prima, e in una lotta vera e propria subito dopo.
Si accorge sempre quando sto per metterlo nel lettino, anche se dorme da qualche minuto, e si ribella e piange.... quasi sempre, tranne alcune volte, cosa che mi ha spinto a credere che ci fossero cause contingenti e occasionali. Poi, però sono diventate lotte quotidiane (pomeriggio e notte) e non sapevo più che pesci prendere.

E, ripeto, (non lo nego) ho dovuto pure lasciarlo piangere qualche volta perché non voleva stare al seno, non in braccio, non nel letto con me, non nel lettino.......credevo fosse colpa dei denti, della digestione, del naso colante, della coperta troppo pesante e così via. Non sapevo più cosa fare, anche perché, in fondo, si vedeva che voleva dormire perché finito di poppare si allontava dal seno, sempre in braccio a me, sdraiandosi fra le mie braccia e si ciucciava la lingua a occhi chiusi stendendo leggermente la testa all'indietro.
Ma se lo mettevo giù piangeva, se lo tenevo troppo in braccio si buttava indietro e....piangeva!! :mumble:

Ma, almeno, ho avuto mooolto tempo (anche qualche notte quasi intera, anche se a singhiozzo) di osservarlo e a un certo punto ho avuto il sospetto che stesse cercando o cercando di comunicare un nuovo modo per addormentarsi.

Poi, circa 10 giorni fà, l'ho voluto lasciare piangere intenzionalmente nel suo lettino (solo perché eravamo, però, stremati sia io che il papà e perché ero finalmente certa che fosse sfinito dal sonno anche lui!) e l'ho capito veremente, e l'ha capito anche lui, a questo punto:
voleva addormentarsi muovendosi liberamente senza coperta!!!


E ho provato altre volte...ed ha funzionato SEMPRE!! :occhiodibue: !!
Si butta indietro, mi fa capire che vuole essere messo nel lettino, poi appena poggiato, smania leggermente, si gira pancia sotto e il più delle volte si addormenta, mentre a volte smania un po' di più, chiacchiera, fa anche per piangere, ma poi......sviene!

Ora lo so, lo copro dopo, e finché la temperatura lo permetterà continuerò a mettergli il sacco nanna!!!!

?
Ma adesso quello che mi chiedo è:
dal momento che condivido la pedagogia dalla parte del bambino SEMPRE (l'impostazione di Gonzales, per capirci) è davvero sempre necessario evitare di lasciarli piangere? nel mio caso solo così, sono riuscita a capire dove sbagliavo.
Avevo una profonda pena nel cuore e una forte sensazione di fallimento, eppure grazie a quei momenti ho potuto "imparare" ad aiutare il mio bambino a trovare una soluzione a un suo disagio.


Nonostante sia al secondo figlio, mi accorgo che anche in questo (come tante altre situazioni) sono costretta a procedere in maniera empirica e l'esperienza con un alro bambino non riesce a facilitarmi il compito di interpretare i segnali dei cambiamenti.
Come dice il mio pediatra: è il fratello del primo, non lo stesso bambino!!!!

Una cosa però mi solleva: mano male che prima o poi sarà in grado di parlarne e spiegare le sue esigenze!


lory76

Messaggio da lory76 » lun mag 09, 2011 6:14 pm

Ma sai che a volte ho l'impressione che i bambini abbiano anche bisogno di sfogar con il pianto, senza per forza essere consolati?
Per scaricare le tensioni, per esternare le loro emozioni ecc.

Non e' il pianto disperato,il pianto da bisogno, da attenzione.
Ma quel pianto che spesso anche noi adulti abbiamo necessita' di lasciar sgorgare.

Quei due/cinque minuti che trovano fine nel riposo del sonno.
beatrix

Messaggio da beatrix » lun mag 09, 2011 6:22 pm

Secondo me c'è una giusta via di mezzo. Nel senso che a volte non è proprio possibile non lasciarli piangere quei 5 minuti, spesso stiamo facendo un'altra cosa, e non siamo immediatamente disponibili per loro.

Quello che contesto è il "lasciarli piangere" come intenzione, come tattica, come metodo educativo. Come scelta. Contesto il "devono piangere per imparare", così come il "se glieel dai tutte vinte non imparerà mai" (che è la cosa più brutta secondo me)

Poi, è vero anche quello che dice Lory, a volte un minimo devonos fogarsi anche loro.
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Messaggio da Linda Eva » lun mag 09, 2011 6:29 pm

beatrix ha scritto:Quello che contesto è il "lasciarli piangere" come intenzione, come tattica, come metodo educativo. Come scelta. Contesto il "devono piangere per imparare", così come il "se glieel dai tutte vinte non imparerà mai" (che è la cosa più brutta secondo me)

Poi, è vero anche quello che dice Lory, a volte un minimo devonos fogarsi anche loro.
Si, penso anch'io che sia così, alla fine.
Avete ragione, entrambe, ed è come, dici tu Bea, il metodo del pianto che contesto anch'io, giusto: mi state aiutando a far chiarezza fra le idee! :ok:
.
Però, lì per lì, mi sono sentita davvero in colpa. Solo dopo ho potuto rendermi conto che era stato un momento utile sia per me che per lu.

Anche se nel nostro caso alla fine non sono stati solo 5 minuti, eh, si è letteralmente sfinito..............finalmente.... pure lui:
perché noi 3 (compreso il fratellino) eravamo già alla frutta!! :red: !!
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Messaggio da lenina » lun mag 09, 2011 6:34 pm

credo anche io che a volte alcuni bimbi abbiano bisogno per dormire di scaricare le energie in eccesso e che possano farlo con il pianto.
Che non è assolutamente come farli piangere volontariamente per ottenere un risultato, è un tentarle tutte e arrendersi di fronte all'evidenza.
A Lorenzo succedeva quando era molto stanco.
L'unica era stargli vicino e magari tenergli la mano finchè non si calmava allora mi abbracciava e si addormentava.
Tenerlo in braccio, accarezzarlo abbracciarlo non serviva a nulla anzi peggiorava la crisi
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Messaggio da Linda Eva » lun mag 09, 2011 6:44 pm

Con lui non c'era mano e carezza che funzionasse.....dovevo uscire dalla stanza o mettermi a letto e basta, però invece da circa due giorni balbetta addirittura qualcosa come "a-nnanna" e fa qualche gridolino di contentezza.
E' come se avesse capito anche lui che, in fondo, gli piace fare la nanna.....sarò visionaria io???!!!?
Qualche volta una cosa che lo facilita un po' è fargli il solletico e, quindi farlo ridere un po', prima di portarlo a letto!
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Messaggio da cohiba » lun mag 09, 2011 6:48 pm

ma sapete che avete proprio ragione?
stavo facendo una considerazione. Da quando ha preso a succhiarsi il pollice e così facendo si addormenta da sola, mi sembra di non capirla più. Piange perchè ha fame o perchè ha sonno? si succhia il dito perchè ha fame o ha sonno?
bè l'ho lasciata fare per un pò...e ora capisco quando vuole la tetta o quando vuole dormire
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Messaggio da Sheireh » lun mag 09, 2011 6:59 pm

Anche Arianna ha fatto un periodo difficile per l'addormentamento, dove l'unica cosa possibile era appunto lasciarla piangere DA SOLA. Ho capito dopo che si doveva sfogare e non riusciva a trovare altro modo, e se io stavo vicina era molto peggio.

Poi in ogni caso il pianto esprime appunto un qualche tipo di disagio, sta a noi capire cosa possa essere (come nel tuo caso la coperta) ma è chiaro che in alcuni casi è una forma di linguaggio che non va repressa per principio, ma tenuta in dovuta considerazione come modo forte di esprimersi.
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