matteo e il primo sonno
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matteo e il primo sonno
allora matteo la sera dorme presto perche il pomeriggio nn dorme piu' e la mattina alle 8 lo alzo.
alle 9 e 30 dorme e da un venti giorni buoni verso le 23 mezzanotte si mette ad urlare, a occhi chiusi tira calci pugni chiama forte mamma papa bisogna essere in due a tenerlo fermo sembra davvero agitatissimo poi dopo 5 minti di urla e botte si calma e dorme
tutto questo lo fa ad occhi chiusi e digrignando i denti
la mattina vuoto nn ricorda nulla...
ditemi cosa e' che il marito vuole portarlo a fare esami test e visite varie....
alle 9 e 30 dorme e da un venti giorni buoni verso le 23 mezzanotte si mette ad urlare, a occhi chiusi tira calci pugni chiama forte mamma papa bisogna essere in due a tenerlo fermo sembra davvero agitatissimo poi dopo 5 minti di urla e botte si calma e dorme
tutto questo lo fa ad occhi chiusi e digrignando i denti
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Scusa Betty, non riesco a mettere il link della discussione, per farla breve e imprecisa, una sorta di sonnambulismo che non ha conseguenze se non quella di terrorizzare i genitori!betty matteo ha scritto:e quindi di cosa si tratta?
Aspetta però consigli più esperti, a me è venuto subito in mente questo perchè ero rimasta molto colpita dal racconto di Elisa
Copio da Wikipedia:
pavor nocturnus (in italiano terrore notturno) o terrore nel sonno è un disturbo del sonno che colpisce generalmente i bambini in età prescolare: inizia a manifestarsi intorno ai 2-4 anni e può continuare fino agli 11-12 anni. Più raramente, può colpire l'individuo adulto, in casi di particolare stress psico-emotivo.
Il pavor nocturnus rientra nel gruppo delle parasonnie, insieme al sonnambulismo e alle illusioni ipnagogiche.
Indice [nascondi]
1 Sintomi
2 Cause
3 Rimedi
4 Collegamenti esterni
Sintomi[modifica]L'attacco di pavor nocturnus avviene durante il sonno, in maniera improvvisa ed inaspettata. Nella prima metà della notte, il bambino si solleva dal letto. Piange ed urla in maniera esagerata e non sembra reagire a nessun richiamo dei genitori. Di solito ha gli occhi sbarrati ma non vede chi ha di fronte. Altre volte, può restare con gli occhi chiusi. Se si tenta di "consolarlo", invece di calmarsi reagisce con maggior terrore.
Spesso, il bambino presenta sudorazione eccessiva, tachicardia e rigidità muscolare durante tutta la durata dell'attacco che può durare da pochi minuti ad oltre mezz'ora. Dopo la crisi, il bambino si rilassa e riprende a dormire.
Non è un incubo ed è molto diverso dal sonnambulismo: è una vera e propria crisi di terrore che si verifica nelle fasi 3 e 4 del sonno NREM (non-REM). Il bambino, anche se sembra sveglio, in realtà non lo è e per questo non reagisce agli stimoli ambientali. A volte esso può essere la conseguenza diretta di un incubo particolarmente spaventoso, ma nella maggior parte dei casi, il bambino non ricorda nessun incubo. Ricorda solo il terrore paralizzante. Spesso, la mattina dopo non c'è più memoria dell'accaduto.
Cause[modifica]Le cause possono essere svariate: stimolazioni sonore o luminose durante il sonno, stress, distensione vescicale, ipertrofia adenoidea - vegetazioni adenoidee, fisiologiche (febbre, deficit di sali minerali - a causa del caldo ed eccessiva sudorazione), o genetiche. Sembra essere tipico di chi ha vissuto anche per pochi giorni di vita esperienze di "istituzionalizzazione" spiacevoli o traumatiche, ad esempio in collegio, orfanotrofio, carcere, etc.
Nella maggioranza dei casi, però, le cause restano sconosciute
Rimedi[modifica]Se il disturbo si presenta occasionalmente, non è necessario alcun tipo di intervento medico. I genitori devono evitare di toccare o prendere in braccio il bambino (infatti non farebbero altro che aumentarne il terrore). Spesso, parlare dolcemente al piccolo lo aiuta a calmarsi ed a tornare, lentamente, a dormire.
Risvegliare bruscamente il bambino è sconsigliato: potrebbero insorgere complicazioni psicologiche momentanee che lo porterebbero ad una vera e propria "crisi di panico cosciente", se non addirittura al blocco respiratorio o all'arresto cardiaco
Potrebbe trattarsi di una fobia notturna.
Ecco cosa dice a tal proposito Eduard Estivill nel suo libro "Fate la nanna" (non scagliate le pietre, credo che sui problemi del sonno se ne intenda, anche se i suoi consigli sono troppo duri e troppo incentrati sui bisogni dei genitori):
Si verificano nella prima metà della note, associate al sonno più profondo, e hanno la caratteristica di destare bruscamente il piccolo, che cominci a urlare quasi fosse in preda ad atroci sofferenze. Quando i genitori corrono in suo aiuto si trovano dinanzi un bambino pallido, che suda freddo, terrorizzato e incapace di riprendere contatto con la realtà. Qualunque cosa dicano lui non li riconoscerà e, se la mamma e il papà sono a digiuno sull'argomento delle fobie notturne, credono che stia per morire.
E invece non succede nulla: il bambino non reagisce e non ha la minima coscienza di ciò che succede perché è profondamente addormentato.
Questo 'orrore' dura tra i due e i dieci minuti; se vi capita di assistervi non cercate di svegliare vostro figlio, impresa quasi impossibile tanto profondamente è addormentato. Se poi vi riuscisse non fareste che peggiorare le cose. Al contrario di quanto accade con gli incubi, il giorno dopo non ricorderà niente.
Che fare? Restategli accanto per vigilare che non cada dal letto, e nient'altro. Bisogna solo aspettare che gli passi, cercando di mantenere la calma. Così come gli incubi, le fobie notturne compaiono intorno ai due-tre anni e spariscono spontaneamente con l'inizio dell'adolescenza.
Ecco cosa dice a tal proposito Eduard Estivill nel suo libro "Fate la nanna" (non scagliate le pietre, credo che sui problemi del sonno se ne intenda, anche se i suoi consigli sono troppo duri e troppo incentrati sui bisogni dei genitori):
Si verificano nella prima metà della note, associate al sonno più profondo, e hanno la caratteristica di destare bruscamente il piccolo, che cominci a urlare quasi fosse in preda ad atroci sofferenze. Quando i genitori corrono in suo aiuto si trovano dinanzi un bambino pallido, che suda freddo, terrorizzato e incapace di riprendere contatto con la realtà. Qualunque cosa dicano lui non li riconoscerà e, se la mamma e il papà sono a digiuno sull'argomento delle fobie notturne, credono che stia per morire.
E invece non succede nulla: il bambino non reagisce e non ha la minima coscienza di ciò che succede perché è profondamente addormentato.
Questo 'orrore' dura tra i due e i dieci minuti; se vi capita di assistervi non cercate di svegliare vostro figlio, impresa quasi impossibile tanto profondamente è addormentato. Se poi vi riuscisse non fareste che peggiorare le cose. Al contrario di quanto accade con gli incubi, il giorno dopo non ricorderà niente.
Che fare? Restategli accanto per vigilare che non cada dal letto, e nient'altro. Bisogna solo aspettare che gli passi, cercando di mantenere la calma. Così come gli incubi, le fobie notturne compaiono intorno ai due-tre anni e spariscono spontaneamente con l'inizio dell'adolescenza.
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