Pam597 ha scritto:Ciao,
grazie della risposta. Quanto alla Margherita so che la struttura è bella e tutto il resto ma ho due amiche che hanno partorito là e tutte e due mi hanno detto di aver sofferto tantissimo e di non essere interessate a ripetere in una seconda gravidanza. C'è anche chi si trova bene, ma basandomi sulle loro esperienze e sul parere del mio ginecologo (che la sconsiglia) ho deciso di non prenderla in considerazione..
Ponte a Niccheri è l'ospedale che ho vicino a casa. Ed è quello che sto valutando con più attenzione, sia per il rooming in che per la sistemazione in camerine piccole, il parto in acqua, ecc. Però è proprio il fatto di non poter sperare in un aiuto medico che mi frena. Parlando con un'ostetrica del Niccheri e chiedendole perchè una scelta così radicale, mi ha fatto un lungo pippone sulla necessità del dolore nella vita, ed a me questo ha saputo molto di invasata....cioè, se c'è già tanto dolore perchè non evitarlo o almeno diminuirlo quando è possibile???? In tutta Europa si va verso parti indolore, perchè da noi deve restare il 'partorirai con dolore' della Bibbia???
Forse mi faccio tante paranoie per niente, ma secondo me una possibilità di scelta va data....
Bhe, non c'è ginecologo che non desidera sconsigliare la Margherita, è un luogo tenuto esclusivamente da ostetriche e a loro questo non va bene, quindi basarsi su questo davvero non mi sembra opportuno.
Per quanto riguarda il partorirai con dolore della Bibbia, mi sembra davvero fuori tempo e fuori luogo da parte di chiunque, io non credo che il dolore debba essere provato ad ogni costo durante un travaglio, solo che il dolore possa essere controllato in un modo che non sia i farmacologico. E' vero che in tutta Europa si sta andando verso parti indolori, ma è anche vero che i paesi che hanno meno medicalizzazione sono quelli in cui il parto spontaneo è in percentuale maggiore, in olanda solo il 15% delle donne si reca in ospedale e sono quelle che hanno un parto medicalizzato, le altre partoriscono a casa con l'ostetrica... Da noi purtroppo l'uso dell'epidurale è altissimo in quei centri che non usano altri mezzi di riduzione del dolore e in quei centri dove la medicalizzazione non permette un parto attivo da parte della donna. Se una donna può travagliare nella posizione che preferisce, se può stare dove vuole, se può stare con le persone che vuole, se può camminare, stare in acqua accucciata ecc la richiesta dell'epidurale cala drasticamente; nei casi in cui a una donna venga messa l'ossitocina per far progredire un parto, oppure le prostaglandine per farlo partire oppure debba stare legata al tracciato in continuo, non si possa muovere o altro, in questi casi l'epidurale è richiestissima dalle donne che altrimentio non riescono a sopportare il parto. Per questo io sono "contraria all'apidurale" (l'ho messa volutamente fra virgolette, perchè non è vero che sono contraria in assoluto), perchè secondo me prima di tutto si deve tornare a far partorire la donna in maniera più naturale possibile e solo dopo, e solo in alcuni casi ben valutati insieme alla mamma, deve essere proposta l'epidurale per far progredire un parto che non si riesce a sbloccare in altro modo.