6x6 36... giorni
6x6 36... giorni
Sì, è un titolo "scemo". Perché è come mi sto sentendo io in questi giorni.
Praticamente con la ridarola, avete presente?
Comincio a "farmela sotto" e contemporaneamente a non rendermi ancora conto di cosa si sta compiendo DAVVERO qui.
Manca circa un mese.
36 giorni per l'esattezza alla DPP, giorno di luna piena com'è stato per Arianna, nata a 40 tonde con la luna gelida che ci attendeva in cielo.
Oggi ero a letto, a fare un riposino. Facevo le coccole al sedere di Ettore, che intanto mi prendeva a calci il fianco, suo miglior passatempo.
Lo trovavo ridicolo, a modo suo. Quest'esserino così piccolo, tutto fatto su, lì dentro, inconsapevole di tutto ciò che lo aspetta, e che ci aspetta.
E mi sento un po' inconsapevole pure io. Perché nella mia testa c'è tanta "teoria", tante belle parole, ma... ad alcuni dolori delle notti passate, quando ero particolarmente stanca, simili a contrazioni (ma chi vogliamo prendere in giro? lo erano), mi sono "spaventata" e ho pensato la classica frase "Ma chi me l'ha fatto fare?! Dovrò mica partorire DI NUOVO?".
Da un lato so cosa mi aspetta, perché l'ho già vissuto. Dall'altro so che sarà un'esperienza completamente diversa, perché ogni parto è a sé, e ogni situazione è unica.
Sono più consapevole di ciò che succederà, e al tempo stesso mi chiedo ancora di più se proprio per questo riuscirò a lasciarmi andare come sarà necessario fare. Cosa che la volta scorsa non mi è riuscita bene, tutto così in fretta, tutto così diverso da come me l'aspettavo (dolori continui che non avevano niente a che fare con le contrazioni che pensavo ci sarebbero state, i problemi di uscita di Arianna dati dalla sua posizione, l'impotenza di gestire il MIO corpo e l'errata convinzione di dover rimanere vigile con la mia parte razionale).
Ho paura? Sì, eccome se ne ho. Se mi fermo a pensarci sento un groppo allo stomaco non indifferente. E al tempo stesso, mi viene da ridere.
Mi ricorda un po' quella paura che provo quando mi metto in fila a fare il Blue Tornado a Gardaland, qualcosa che DECIDI di fare, in allegria, e nonostante tutto... c'è qualcosa che ti urla di scappar via, oddio oddio ma sei pazza.
Cosa c'è di più pazzo e contemporaneamente naturale che aprire il proprio corpo in modo che un essere vivente di 3 chili (non di più, dai... vero, Ettore?) possa passare da un passaggio così "strano"?
Ma poi, a pensarci bene... il parto è "un attimo".
E poi? E poi sei lì con il tuo bimbo addosso, lo tocchi, lo guardi, gli parli, ci piangi sopra.
Ed è da lì che parte l'avventura più lunga, e quella che quando sei a casa a preparare il corredino, la cameretta, l'ovetto... ha quell'aria di estasi, sia che tu sia al primo figlio o al decimo (immagino).
Forse se non riuscissimo ad estraniarci così dalla pura e semplice vita di ciò che ci aspetta davvero dopo... di figli non ne faremmo mai.
Perché siamo tutte brave a imparare la teoria. A dire di fidarci dei nostri figli. A convincerci - prima - che il neonato ha solo necessità. Ad apprezzare la possibilità che il nostro cucciolo possa essere libero di esprimersi e richiedere ciò di cui ha bisogno, a discapito del nostro tempo, della nostre esigenze, della nostra volontà.
Ma poi, quando abbiamo quell'esserino strampalato tra le mani o appoggiato al seno, siamo in un turbine immenso.
E quando fra un mese, o due, o cinque, verrò qui a chiedervi se è normale che Ettore faccia così, a lamentarmi che io COSI' non ce la posso fare e voglio tornare indietro, a piangere per le tette che fanno male e che fanculo a tutto io ad allattare in questo modo non ero preparata, a sorprendermi per le piccole cose di ogni neonato di questo mondo... voi sorriderete, melanconiche, e ripenserete alla Sheireh che conoscevate, sempre pronta a consigliare con parole dirette, la "cinica empatica" che si perde in un bicchier d'acqua e che non sa più neanche di essere al mondo.
Ci aspettiamo al varco.
Praticamente con la ridarola, avete presente?
Comincio a "farmela sotto" e contemporaneamente a non rendermi ancora conto di cosa si sta compiendo DAVVERO qui.
Manca circa un mese.
36 giorni per l'esattezza alla DPP, giorno di luna piena com'è stato per Arianna, nata a 40 tonde con la luna gelida che ci attendeva in cielo.
Oggi ero a letto, a fare un riposino. Facevo le coccole al sedere di Ettore, che intanto mi prendeva a calci il fianco, suo miglior passatempo.
Lo trovavo ridicolo, a modo suo. Quest'esserino così piccolo, tutto fatto su, lì dentro, inconsapevole di tutto ciò che lo aspetta, e che ci aspetta.
E mi sento un po' inconsapevole pure io. Perché nella mia testa c'è tanta "teoria", tante belle parole, ma... ad alcuni dolori delle notti passate, quando ero particolarmente stanca, simili a contrazioni (ma chi vogliamo prendere in giro? lo erano), mi sono "spaventata" e ho pensato la classica frase "Ma chi me l'ha fatto fare?! Dovrò mica partorire DI NUOVO?".
Da un lato so cosa mi aspetta, perché l'ho già vissuto. Dall'altro so che sarà un'esperienza completamente diversa, perché ogni parto è a sé, e ogni situazione è unica.
Sono più consapevole di ciò che succederà, e al tempo stesso mi chiedo ancora di più se proprio per questo riuscirò a lasciarmi andare come sarà necessario fare. Cosa che la volta scorsa non mi è riuscita bene, tutto così in fretta, tutto così diverso da come me l'aspettavo (dolori continui che non avevano niente a che fare con le contrazioni che pensavo ci sarebbero state, i problemi di uscita di Arianna dati dalla sua posizione, l'impotenza di gestire il MIO corpo e l'errata convinzione di dover rimanere vigile con la mia parte razionale).
Ho paura? Sì, eccome se ne ho. Se mi fermo a pensarci sento un groppo allo stomaco non indifferente. E al tempo stesso, mi viene da ridere.
Mi ricorda un po' quella paura che provo quando mi metto in fila a fare il Blue Tornado a Gardaland, qualcosa che DECIDI di fare, in allegria, e nonostante tutto... c'è qualcosa che ti urla di scappar via, oddio oddio ma sei pazza.
Cosa c'è di più pazzo e contemporaneamente naturale che aprire il proprio corpo in modo che un essere vivente di 3 chili (non di più, dai... vero, Ettore?) possa passare da un passaggio così "strano"?
Ma poi, a pensarci bene... il parto è "un attimo".
E poi? E poi sei lì con il tuo bimbo addosso, lo tocchi, lo guardi, gli parli, ci piangi sopra.
Ed è da lì che parte l'avventura più lunga, e quella che quando sei a casa a preparare il corredino, la cameretta, l'ovetto... ha quell'aria di estasi, sia che tu sia al primo figlio o al decimo (immagino).
Forse se non riuscissimo ad estraniarci così dalla pura e semplice vita di ciò che ci aspetta davvero dopo... di figli non ne faremmo mai.
Perché siamo tutte brave a imparare la teoria. A dire di fidarci dei nostri figli. A convincerci - prima - che il neonato ha solo necessità. Ad apprezzare la possibilità che il nostro cucciolo possa essere libero di esprimersi e richiedere ciò di cui ha bisogno, a discapito del nostro tempo, della nostre esigenze, della nostra volontà.
Ma poi, quando abbiamo quell'esserino strampalato tra le mani o appoggiato al seno, siamo in un turbine immenso.
E quando fra un mese, o due, o cinque, verrò qui a chiedervi se è normale che Ettore faccia così, a lamentarmi che io COSI' non ce la posso fare e voglio tornare indietro, a piangere per le tette che fanno male e che fanculo a tutto io ad allattare in questo modo non ero preparata, a sorprendermi per le piccole cose di ogni neonato di questo mondo... voi sorriderete, melanconiche, e ripenserete alla Sheireh che conoscevate, sempre pronta a consigliare con parole dirette, la "cinica empatica" che si perde in un bicchier d'acqua e che non sa più neanche di essere al mondo.
Ci aspettiamo al varco.
She ti abbraccio forte anche se tu gli abbracci non li ami (almeno cosi mi sembra di aver letto qua). :grsm:
Noi saremo qua a braccia aperte se avrai bisogno di noi. Mi sento inutile e piccola di fronte i tuoi consigli e le tue conoscenze ma se la She neo bis mamma avrà bisogno di qualcuna che le dirà "tranquilla, è una fase che passerà" noi ci saremo!
Posso farti una domanda?
Noi saremo qua a braccia aperte se avrai bisogno di noi. Mi sento inutile e piccola di fronte i tuoi consigli e le tue conoscenze ma se la She neo bis mamma avrà bisogno di qualcuna che le dirà "tranquilla, è una fase che passerà" noi ci saremo!
Posso farti una domanda?
- acqualimpida
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- Iscritto il: mar set 21, 2010 5:59 pm