I tempi che hai ipotizzato non corrispondono assolutamente a quelli reali:
Un pediatra con 850 scelte deve OBBLIGATORIAMENTE aprire per 4 ore die per cinque giorni a settimana, questo è il mio orario depositato alla asl. Quello effettivo spesso supera le sei ore/die.
a questo bisogna aggiungere le ore che passo al telefonino la mattina per organizzare la giornata e tarnquillizzare i genitori, mediamente 2 ore die ( ho il contratto a ricarica quando mi telefonano e sono 6 anni che non pago il cellulare!), altre due ore le passo al computer per spedire certificati o lettere alla asl o al ministero. Un ora mediamente la passo a riempire scartoffie obbligatorie x la asl, un sabato al mese ho l'aggiornamento obbligatorio, un altro sabato tengo un corso gratuito alle partorienti sui vaccini, mi rimangono, visto che la giornata va dalle 8 alle 22, il tempo di un pranzo al volo, una cena normale e un pisolo di 25 minuti. Spesso ma non sempre riesco a fare due tre domiciliari inderogabili.
Nelle sei ore di ambulatorio vedo 10 controlli periodici e 25-30 piccole medie "urgenze", se le facessi come domiciliari in sei ore ne vedrei al massimo 6-7. Sono ai castelli romani e il territorio è vasto con vie trafficate!
Allora , rispondetemi, soddisfo più e meglio così o se incentivassi le domiciliari a scapito di tutto il resto?
Palli ha scritto:Io credo che le visite domiciliari debbano essere garantite per due motivi:
1. credo che chiunque, bambino o no, quando ha la febbre alta e sta male non muore dalla voglia di uscire di casa e andare per un lasso di tempo indeterminato nella sala d'aspetto del pediatra che pullula di bambini più o meno urlanti, più o meno malaticci. Si fa tanto parlare di rispetto nei confronti dei più piccoli e questo per me non è assolutamente rispettarli.
2. io penso anche che sia materialmente e logisticamente impossibile garantire un servizio efficente quando si hanno 850 piccoli mutuati e si è disponibile a riceverli in ambulatorio 3 ore scarse al giorno dal lunedì al venerdì.
Ovvio che ogni volta in sla d'aspetto ci sia il delirio, con tanto di mamme che litigano sull'ordine di precedenza.
Credo fermamente che se l'orario di ambulatorio è di sole 3 ore giornaliere, il restante tempo lavorativo nel corso della giornata debba essere destinato alle visite domiciliari.
Io non credo sia possibile curare un piccolo paziente per telefono.
O meglio per telefono posso comunicare al mio pediatra che mio figlio ha la febbre ed elencargli con dovizia di particolari eventuali altri sintomi ma, per quanto capace e competente, ho la presunzione di pensare che debba visitarlo per fare una diagnosi corretta e prescrivere la cura opportuna. E credo anche che ci si voglia nasconde dietro un dito quando si dice che in ambulatorio ci sono gli strumenti necessari alla visita quando ho potuto constatare che stetoscopio, strumento per guardare le orecchie, bastoncino per la gola e il tamponcino faringeo sono tranquillamente trasportabili in borsa.
Non sono assolutamente una di quelle mamme che tampina il pediatra. Quando mi sono rivolta a lui, aldilà dei consueti controlli, è sempre stato per necessità oggettiva. Non sempre ho trovato quello che cercavo e che credo debba essere garantito a mio figlio.