Cultura cinese
E' vero che hanno un sistema scolastico diverso dal nostro, molto più "intensivo". Ed è innegabile che in certi campi eccellano (come è innegabile che la competitività estrema di cui è permeato abbia spesso ripercussioni gravi, e che il loro sistema incoraggi comunque un certo conformismo, a discapito della creatività).
In realtà, almeno per quanto ho notato io, ognuno tende a preferire "casa sua". I miei fratelli hanno iniziato le scuole in Africa e andavano alla scuola italiana, i figli dei colleghi francesi di mio papà andavano a quella francese... sembrava a tutti la scelta meno "traumatica" in previsione del rientro in patria. Scuole cinesi da noi non ne esistono, per cui forse si rende necessaria una scelta più radicale.
Ma al di là della scuola ci sono davvero tante differenze, tra la nostra cultura e la loro... la nostra espansività, per dire, da loro sarebbe considerata vergognosa. In effetti non deve essere facile nè crescere qui con "codici comportamentali" cinesi nè tantomeno tornare là dopo anni passati in un contesto tanto diverso... da un punto di vista razionale senz'altro è una scelta comprensibile mandarli là. Io però "di pancia" non ce la farei. Ma si ritorna al discorso delle differenze: l'affettività, l'emotività, è una sfera che non deve trapelare, nella loro cultura, dunque credo che nella loro ottica nemmeno si possa permettersi di orientare delle scelte così importanti in base a quella...
In realtà, almeno per quanto ho notato io, ognuno tende a preferire "casa sua". I miei fratelli hanno iniziato le scuole in Africa e andavano alla scuola italiana, i figli dei colleghi francesi di mio papà andavano a quella francese... sembrava a tutti la scelta meno "traumatica" in previsione del rientro in patria. Scuole cinesi da noi non ne esistono, per cui forse si rende necessaria una scelta più radicale.
Ma al di là della scuola ci sono davvero tante differenze, tra la nostra cultura e la loro... la nostra espansività, per dire, da loro sarebbe considerata vergognosa. In effetti non deve essere facile nè crescere qui con "codici comportamentali" cinesi nè tantomeno tornare là dopo anni passati in un contesto tanto diverso... da un punto di vista razionale senz'altro è una scelta comprensibile mandarli là. Io però "di pancia" non ce la farei. Ma si ritorna al discorso delle differenze: l'affettività, l'emotività, è una sfera che non deve trapelare, nella loro cultura, dunque credo che nella loro ottica nemmeno si possa permettersi di orientare delle scelte così importanti in base a quella...
quotoLupina ha scritto:Onestamente mi costerebbe molto farlo.
Ma per capire dovrei provare a vivere lontana migliaia di chilometri dalla mia terra natia, e confrontarmi con una cultura ai miei occhi bizzarra e per certi versi insensata, come può sembrare quella italiana agli occhi di un orientale.
e quotoluciacc ha scritto:Ho imprato a non giudicare perche' non abbiamo gli strumenti per capire altre culture. Abbiamo solo gli strumenti per accettarle.
Le culture orientali sono profondamente diverse dalla nostra,
e non mi stupisce che si desideri che i propri figli crescano *davvero* nella cultura che sentiamo più nostra e più viva...
Come tutte qui, anch'io non ce la farei, credo, a mandarli lontano così piccoli, ma dato che l'origine culturale di chi interviene qui è sostanzialmente omogenea non possiamo essere un campione molto rappresentantivo
Per contro, noi in casa abbiamo due orgini diverse (anche non così diverse tra loro come cinese e italiana). Viviamo nella "mia" cultura, ma se fossimo a situazione invertita noi avrei dubbi a mandare i bambini -in età scolare- a passare tutta l'estate con i nonni in Italia... (quindi per un periodo limitato ma pur sempre lunghetto, e più grandini ma pur sempre piccoli...)
E ugualmente penso di mandarli a passare qualche mese soli con i parenti paterni... (all'età delle medie, per questioni logistico-organizzative)
Se entrambi (genitori) fossimo di uno stesso paese e vivessimo in un paese "estraneo" sono sicura che l'esperienza "vacanza lontani soli" l'avremmo già fatta..
Uff che generalizzazione.Chloe83 ha scritto:Ma si ritorna al discorso delle differenze: l'affettività, l'emotività, è una sfera che non deve trapelare, nella loro cultura, dunque credo che nella loro ottica nemmeno si possa permettersi di orientare delle scelte così importanti in base a quella...
In ogni caso le motivazioni di questa mamma possono essere 1000 e ancora 1000... possiamo capirle o no.... possiamo condividerle o no..... ma e' assolutamente suo diritto far andare le bimbe in Cina .... e io ci tengo che questa liberta le venga lasciata (liberta' totale non solo pratica... cioe' priva di commentucci, critiche e pettegolezzi).
:mumble: ma và, era proprio quello che dicevo io.luciacc ha scritto:Uff che generalizzazione.
In ogni caso le motivazioni di questa mamma possono essere 1000 e ancora 1000... possiamo capirle o no.... possiamo condividerle o no..... ma e' assolutamente suo diritto far andare le bimbe in Cina .... e io ci tengo che questa liberta le venga lasciata (liberta' totale non solo pratica... cioe' priva di commentucci, critiche e pettegolezzi).
E la generalizzazione, che per altro si riferiva a una tendenza appunto generale (non ho scritto "tutti i cinesi sono riservati riguardo l'affettività") intendeva dire che sono convinta che anche per questa mamma la scelta sia sofferta ma che in base alla sua cultura e alle sue valutazioni questa sofferenza venga posta in secondo piano. Il che è anche un segno d'amore, pensa un po', l'ho scritto nel mio primo commento alla vicenda.
Scoccia però, che quel che si scrive venga estrapolato e travisato dandogli un senso opposto.
si c'hai ragione che avevi scritto cosi'. Mi sono fatta prendere, dai! Perdonata?Chloe83 ha scritto: :mumble: ma và, era proprio quello che dicevo io.
E la generalizzazione, che per altro si riferiva a una tendenza appunto generale (non ho scritto "tutti i cinesi sono riservati riguardo l'affettività") intendeva dire che sono convinta che anche per questa mamma la scelta sia sofferta ma che in base alla sua cultura e alle sue valutazioni questa sofferenza venga posta in secondo piano. Il che è anche un segno d'amore, pensa un po', l'ho scritto nel mio primo commento alla vicenda.
Scoccia però, che quel che si scrive venga estrapolato e travisato dandogli un senso opposto.
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è il mio modo di vedere.. mica l'ho imposto!laste ha scritto:ma io non ho capito perchè una decisione giusta PER TE dovrebbe esserlo per altri 6 miliardi di persone
laste, se non la condividi vai avanti. Non voglio essere sgarbata, ma sarò libera di non condividere una cosa del genere? Scusami, eh!
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Mica dico che non sono libere di farlo... ohi!luciacc ha scritto:Uff che generalizzazione.
In ogni caso le motivazioni di questa mamma possono essere 1000 e ancora 1000... possiamo capirle o no.... possiamo condividerle o no..... ma e' assolutamente suo diritto far andare le bimbe in Cina .... e io ci tengo che questa liberta le venga lasciata (liberta' totale non solo pratica... cioe' priva di commentucci, critiche e pettegolezzi).
Sto dicendo che non lo capisco, che non C-I A-R-R-I-V-O, e ditemi pure che sono L-I-M-I-T-A-T-A ... :sticazzi: