Malato terminale
quanto ci penso ogni giorno....uff, non me lo levo mai dalla testa....a volte sorrido pensando a cosa mi diceva, altre volte sono terribilmente triste.
L'altra notte quando elena stava male avevamo in mano la sua foto per pregarlo di farla star bene e lei le dava i bacetti...impazziva per i miei figli...
L'altra notte quando elena stava male avevamo in mano la sua foto per pregarlo di farla star bene e lei le dava i bacetti...impazziva per i miei figli...
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Gentile Marcella,Marcella72 ha scritto:Buongiorno, le scrivo per affrontare un discorso delicato e molto personale. Mio padre ha un tumore in metastasi con nessuna possibilita' di sopravvivenza, i medici hanno parlato di pochi mesi di vita. Ora lui non credo abbia capito la gravita' della cosa, l'oncologo ha preso il discorso molto alla larga con lui, e dall'atteggiamento che ha, sono arrivata alla conclusione che sia convinto di uscire da questa vicenda indenne. Sia l'oncologo che il medico curante mi hanno detto, che spesso i pazienti terminali, sanno cosa li aspetta, ma si creano una specie di mondo tutto loro in cui escludono la morte, non l'accettano psicologicamente e agiscono come se non la riguardi. Ora conosco troppo bene mio padre per pensare che sia cosi per lui, sono dell'idea che invece, come scritto sopra, non si renda conto di quello che sta succedendo. Mi chiedo fino a che punto sia giusto informarlo parlandogliene, oppure se e' il caso di lasciarlo nella sua convinzione. E poi vorrei sapere come vivere piu' serenamente, sempre che sia possibile, questa convinvenza con lui, sia io che mia madre e mio fratello siamo distrutti, e' bruttissimo svegliarsi ogni giorno con questo peso addosso, fingere con se stessi, con lui e con gli altri che chiedono di continuo come sta. Temere che da un giorno all'altro finisca tutto....
informare o no un ammalato circa la gravità del suo stato? Purtroppo non esiste una risposta certa ed assoluta. Ognuno è diverso dall'altro nelle modalità di reagire di fronte a una notizia così grave: c'è chi cade nella più profonda depressione e chi, invece, tira fuori una grinta straordinaria e combatte fino in fondo. Lei sicuramente conosce suo padre come nessun altro: come reagirebbe? Se pensa che faccia parte della categorie delle persone che si abbatterebbero, minimizzi, se viceversa pensa che reagirebbe in modo efficace, lo informi con le dovute cautele. In ogni caso il paziente va responsabilizzato dicendogli che la situazione non va sottovalutata e che deve seguire alla lettera i consigli e le terapie mediche.
Certo, vivere serenamente è impossibile, ma cerchi di "godererselo" in questa ultima fase, passando con lui più tempo, mostrandosi, se possibile, ancora più affettuosa, prendendo da lui il meglio e dandogli il meglio...
E' una dura prova ma sono convinto che potrà farcela...
FDR
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E' da giorni che entro ed esco da questo post, leggo le vostre dolorose testimonianze, immagino la sofferenza che vi ha causato ricordare, rivivere ma mi fa piacere che mi abbiate coinvolto con i vostri racconti facendomi sentire meno sola..Ho letto le vostre storie con le lacrime agli occhi e tanto dolore per voi, i vostri cari. Vi ringrazio nuovamente tutte per esservi aperte con me e per i numerosi messaggi di solidarieta' che mi avete lasciato.
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grazie per la sua gentile risposta e per l'umanita' che esce da queste sue parole: ne faro' tesoro....Dr.DiRienzo ha scritto:Gentile Marcella,
informare o no un ammalato circa la gravità del suo stato? Purtroppo non esiste una risposta certa ed assoluta. Ognuno è diverso dall'altro nelle modalità di reagire di fronte a una notizia così grave: c'è chi cade nella più profonda depressione e chi, invece, tira fuori una grinta straordinaria e combatte fino in fondo. Lei sicuramente conosce suo padre come nessun altro: come reagirebbe? Se pensa che faccia parte della categorie delle persone che si abbatterebbero, minimizzi, se viceversa pensa che reagirebbe in modo efficace, lo informi con le dovute cautele. In ogni caso il paziente va responsabilizzato dicendogli che la situazione non va sottovalutata e che deve seguire alla lettera i consigli e le terapie mediche.
Certo, vivere serenamente è impossibile, ma cerchi di "godererselo" in questa ultima fase, passando con lui più tempo, mostrandosi, se possibile, ancora più affettuosa, prendendo da lui il meglio e dandogli il meglio...
E' una dura prova ma sono convinto che potrà farcela...
FDR
:bacio: :bacio: siamo con te, si viaggia insieme qui no?Marcella72 ha scritto:E' da giorni che entro ed esco da questo post, leggo le vostre dolorose testimonianze, immagino la sofferenza che vi ha causato ricordare, rivivere ma mi fa piacere che mi abbiate coinvolto con i vostri racconti facendomi sentire meno sola..Ho letto le vostre storie con le lacrime agli occhi e tanto dolore per voi, i vostri cari. Vi ringrazio nuovamente tutte per esservi aperte con me e per i numerosi messaggi di solidarieta' che mi avete lasciato.