Come un "giramento di testa"
Come un "giramento di testa"
Ieri siamo stati a pranzo da mia suocera, con i miei cognati e la nipotina Linda di 5 settimane.
Mi sto affezionando tanto a loro, sto prestando un sacco di cose e libri, parliamo insieme di bimbi, di idee, di allattamento...
Era la quarta volta che vedevo la bimba, ma è stata la prima volta che l'ho presa in braccio, per permetter loro di finire il pranzo tranquilli (mangiano sempre a turno) e per non lasciare che la nonna la ri-svegliasse ri-mettendola in carrozzina una volta addormentata in braccio a lei ("Eeeh, l'è furbetta, l'è invissià 'sta butina!").
Mi si è sistemata in una posizione un po' fantasiosa sul braccio, affagottata col faccino quasi appoggiato sul seno, con le guanciotte cicciotte schiacciate (sembrava un piccolo bulldog!) e la bocca aperta. Dolcissima.
Ho sentito un colpo al cuore. E non ho rivisto Arianna appoggiata su di me, non ho rivissuto le sensazioni di un anno e qualcosa fa.
No, ho sentito solo una sensazione quasi soffocante di tenerezza, la pancia stringersi, il seno formicolare. Non avrei più voluto staccarmene.
Mia cognata deve essersene accorta, perché dopo aver finito di mangiare, mi si è seduta accanto quasi imbarazzata, le ho detto "Te la ripasso?" e lei mi ha risposto "Fai con calma, solo se vuoi tu". Mi son sentita quasi di troppo, le ho detto "Ma come se voglio io, se vuoi tu! Sei tu la mamma" :red: e gliel'ho rimessa tra le braccia.
Ma non solo mia cognata dev'essersene accorta.
Perché quando qualche ora più tardi siamo andati a fare una passeggiata al parco, e tenevo in braccio Arianna, Marco mi ha detto "Ti fa venire voglia di farne un altro?". Devo averlo guardato stranita. E ha aggiunto "Magari pensi a tutto quello che non sei riuscita a fare e che vorresti provare e ti viene voglia". Ammetto che il senso del discorso era realistico.
L'idea di rimettersi in gioco con una creatura diversa da Arianna, potersi rendere conto delle diversità di approccio con un altro neonato, con un altro allattamento, con un altro carattere, mi è sembrato appassionante, così, tutto d'un tratto. E ho risentito pressante quella tenerezza a guardare quelle labbra socchiuse, con il respiro tranquillo, con la pancina che gorgoglia.
E poi ho immaginato le notti insonni (che con Arianna mi sono state quasi del tutto risparmiate), le gelosie, il tempo dimezzato che già sembra non bastare mai, la casa da reinventare, etc. Anche tutto questo, tutto d'un tratto. Mi sono piombate di fronte tutte le motivazioni che ho sempre trovato per voler far rimanere Arianna figlia unica. Motivazioni in cui ancora razionalmente credo fermamente. E ho rabbrividito.
Ma il colpo al cuore dell'istinto materno e del rimettersi in gioco c'è stato.
E mi ha fatto "paura" a suo modo.
Mi sto affezionando tanto a loro, sto prestando un sacco di cose e libri, parliamo insieme di bimbi, di idee, di allattamento...
Era la quarta volta che vedevo la bimba, ma è stata la prima volta che l'ho presa in braccio, per permetter loro di finire il pranzo tranquilli (mangiano sempre a turno) e per non lasciare che la nonna la ri-svegliasse ri-mettendola in carrozzina una volta addormentata in braccio a lei ("Eeeh, l'è furbetta, l'è invissià 'sta butina!").
Mi si è sistemata in una posizione un po' fantasiosa sul braccio, affagottata col faccino quasi appoggiato sul seno, con le guanciotte cicciotte schiacciate (sembrava un piccolo bulldog!) e la bocca aperta. Dolcissima.
Ho sentito un colpo al cuore. E non ho rivisto Arianna appoggiata su di me, non ho rivissuto le sensazioni di un anno e qualcosa fa.
No, ho sentito solo una sensazione quasi soffocante di tenerezza, la pancia stringersi, il seno formicolare. Non avrei più voluto staccarmene.
Mia cognata deve essersene accorta, perché dopo aver finito di mangiare, mi si è seduta accanto quasi imbarazzata, le ho detto "Te la ripasso?" e lei mi ha risposto "Fai con calma, solo se vuoi tu". Mi son sentita quasi di troppo, le ho detto "Ma come se voglio io, se vuoi tu! Sei tu la mamma" :red: e gliel'ho rimessa tra le braccia.
Ma non solo mia cognata dev'essersene accorta.
Perché quando qualche ora più tardi siamo andati a fare una passeggiata al parco, e tenevo in braccio Arianna, Marco mi ha detto "Ti fa venire voglia di farne un altro?". Devo averlo guardato stranita. E ha aggiunto "Magari pensi a tutto quello che non sei riuscita a fare e che vorresti provare e ti viene voglia". Ammetto che il senso del discorso era realistico.
L'idea di rimettersi in gioco con una creatura diversa da Arianna, potersi rendere conto delle diversità di approccio con un altro neonato, con un altro allattamento, con un altro carattere, mi è sembrato appassionante, così, tutto d'un tratto. E ho risentito pressante quella tenerezza a guardare quelle labbra socchiuse, con il respiro tranquillo, con la pancina che gorgoglia.
E poi ho immaginato le notti insonni (che con Arianna mi sono state quasi del tutto risparmiate), le gelosie, il tempo dimezzato che già sembra non bastare mai, la casa da reinventare, etc. Anche tutto questo, tutto d'un tratto. Mi sono piombate di fronte tutte le motivazioni che ho sempre trovato per voler far rimanere Arianna figlia unica. Motivazioni in cui ancora razionalmente credo fermamente. E ho rabbrividito.
Ma il colpo al cuore dell'istinto materno e del rimettersi in gioco c'è stato.
E mi ha fatto "paura" a suo modo.
come ti capisco anch'io adoro i bambini e tutte le volte che li prendo in braccio, soprattutto quando sono piccolissimi, la voglia arriva, ma visto che siamo già a quota due, mi fermo qui, per tutti i motivi che hai accennato tu, notti insonni ,gelosie, dentini , malanni vari.... ci siamo già passati e ci stiamo passando ancora e manca proprio la voglia di affrontare tutto questo, come dico sempre io farei anche 7 figli se si trattasse solo di gravidanza parto e primi mesi ma per affrontare il resto non ne avrei più le forze.
Ilaria ti mando un grande abbraccio....sono le stesse sensazioni che provavo anche io (e che provo ancora) ogni volta che abbraccio un neonato.
Ti dirò....siamo mamme, dentro... il nostro istinto è quello c'è poco da fare.
Quando pensavamo di avere il secondo, ero come te curiosa, ed entusiasta, e volevo proprio vedere come sarebbe stato con un altro...cosa sarebbe successo, come l'avrei vissuta io...poi però pensavo al lato "pratico"....le spese, le notti in bianco, la gelosia, la logistica casalinga, l'organizzazione...
Ma poi sono rimasta incinta...e piano piano tutti i dubbi sono spariti...nel senso che quando inizi a sentire dentro di te un 'altra vita, tutto quanto svanisce...insomma...
al lato pratico ci si può pensare, un passo per volta.
Quindi ti capisco benissimo, parola per parola.
ps= Arianna che guarda te e Linda è splendida
Ti dirò....siamo mamme, dentro... il nostro istinto è quello c'è poco da fare.
Quando pensavamo di avere il secondo, ero come te curiosa, ed entusiasta, e volevo proprio vedere come sarebbe stato con un altro...cosa sarebbe successo, come l'avrei vissuta io...poi però pensavo al lato "pratico"....le spese, le notti in bianco, la gelosia, la logistica casalinga, l'organizzazione...
Ma poi sono rimasta incinta...e piano piano tutti i dubbi sono spariti...nel senso che quando inizi a sentire dentro di te un 'altra vita, tutto quanto svanisce...insomma...
al lato pratico ci si può pensare, un passo per volta.
Quindi ti capisco benissimo, parola per parola.
ps= Arianna che guarda te e Linda è splendida