quando finisce l'immunita' dell'infanzia?

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laste
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quando finisce l'immunita' dell'infanzia?

Messaggio da laste » gio giu 24, 2010 11:09 pm

E' un dubbio che mi frulla da anni in testa
Bambini di famiglie problematiche, o comunque emotivamente disordinate, li conosciamo tutti nelle realta' della scuola, dei parchi, delle ludoteche
Io ho sempre provato una gran pena per loro
Quando un bambino a 4-5-6 anni e' violento e manesco e non riceve il giusto indirizzo dalla famiglia,anzi percepisco che questa aggressivita probabilmente e' causata dalla famiglia, che pero' non e' abbastanza *grave* da coinvolgere l'assistenza sociale, mi si stringe il cuore
I miei amici d'infanzia cosi' sono cresciuti, chi bene, chi male, chi a 17 anni era gia' in comunita', chi e' un ottimo padre (o madre) di famiglia

Pero' noto che questa pena non e' affatto condivisa
Ormai non di rado sento etichettare da mamme o nonne questo o quel bulletto (ripeto, 4-5 o 6 anni!) come cattivo, cretino
E anche senza rifarsi a questi casi problematici, mi e' capitato ultimamente di sentir etichettata male questa o quella bambina "maestrina" a scuola, figlia di degna madre (per altro a me simpaticissima)
Non mi capacito che degli adulti (per di piu' con figli) possano provare antipatia per dei bambini...fastidio, ce l'ho pure io
Ma almeno per ora non suscita antipatia, piuttosto dispiacere

Quando un bambino smette di essere il frutto delle colpe dei genitori e diventa un soggetto che si assume la responsabilita' delle sue azioni, compresa l'antipatia?

Mah

domanda difficile

Per me non ancora, e' certo, all'eta' dei miei figli


Cielilimpidi
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Messaggio da Cielilimpidi » gio giu 24, 2010 11:24 pm

sai, è un problema che abbiamo anche noi con diversi bambini della ormai ex-classe del mio primogenito (quinta elementare). Parliamo di bambini che conosciamo da sempre. Uno è figlio di una ragazza che in gioventù ha fatto molte "opere buone" nel quartiere (per così dire) e poi ha "messo la testa a posto" con uno sposato, con famiglia. E ci ha fatto due figli. Un equilibrio inesistente, quindi. Zero rispetto per le regole (a 7 anni ha apostrofato la maestra come "puttana"). Un bellissimo bambino intelligente e simpatico. Ma difficile, per i compagni e le maestre. E le mamme come me che si rendono conto che certi suoi atteggiamenti é evidente che non sono colpa sua.

Ce n'è un altro che invece mi risulta alquanto antipatico, sinceramente. Non è altrettanto intelligente anzi, è un po' ottusino. Anche lui senza guida, cresciuto un po' "allo stato brado" senza mai alcun limite o esempio. La disperazione delle maestre. E per attirare l'attenzione picchia, fa il lottatore di wrestilng e fa versacci che dovrebbero incutere terrore in chi gli sta davanti. Anche qui... come prendersela con lui?

Alla fine.. a guardare bene tutti noi siamo il frutto dell'ambiente in cui siamo cresciuti. Nel bene e nel male. L'impronta dei nostri genitori, della nostra famiglia, è evidente e indelebile. Personalmente mi sono resa conto di certi miei aspetti legati al mio vissuto... dopo i 30 anni :sticazzi: Questo però è un cammino diverso dall'assunzione di responsabilità, secondo me. Perchè in età adolescenziale ci si rende perfettamente conto delle cose e si inizia a fare dei piccoli esamini di coscienza. Non credo però che i bimbi piccoli sotto ai 9/10 anni capiscano che i loro atteggiamenti determinano delle reazioni negli altri. secondo me ci arrivano più tardi.
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Messaggio da Enza 52 » gio giu 24, 2010 11:34 pm

credo sia fisiologico provare verso i figli, gli stessi sentimenti che si provano per i genitori.
spesso genitori prepotenti rendono prepotenti i loro figli, ed il rendersi antipatici è uno di quegli atteggiamenti che si ereditano.
questo però vale in un quadro oggettivo, ma talvolta motivi che prescindono da un cattivo comportamento, finiscono per scatenare sentimenti negativi legati ad ostilità verso i genitori, ed in quel caso l'antipatia non è caratteriale quanto originata da fattori scatenanti.
ed in quel caso riversarlo anche sui bambini è un atteggiamento molto sbagliato ma umano.
purtroppo lo sdoganamento dai genitori, credo avvenga quando il bambino avrà un suo mondo dove il rapporto si sviluppa tra coetanei senza l'intromissione degli adulti.
Azur
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Messaggio da Azur » ven giu 25, 2010 9:41 am

laste ha scritto:Non mi capacito che degli adulti (per di piu' con figli) possano provare antipatia per dei bambini...fastidio, ce l'ho pure io
Ma almeno per ora non suscita antipatia, piuttosto dispiacere

Quando un bambino smette di essere il frutto delle colpe dei genitori e diventa un soggetto che si assume la responsabilita' delle sue azioni, compresa l'antipatia?
forse nell'adolescenza?

non so però eh, perché il mio limite sta crescendo con il crescere di mia figlia (in questa come in molte altre cose), quindi ora sono ai 13-14 anni, ma tra 3 anni forse l'avrò spostato più in là
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Lella
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Messaggio da Lella » ven giu 25, 2010 9:49 am

In teoria dovrebbe finire con il passaggio all'età adulta, che solo per motivi legali è fissata ai 18 anni.
Comunque trovo sia umana l'antipatia che si prova, è il buon senso che non dovrebbe farla esternare.
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Messaggio da CLAUDIA69 » ven giu 25, 2010 9:56 am

sai laste che me la faccio spesso pure io sta domanda?
E non riesco ancora a darmi una risposta perchè quando vedo un bimbo di 4-5-6- anni non mi passa proprio per l'anticamera del cervello di dire "quel bambino è maleducato o mi è antipatico" ma piuttosto ho criticato i genitori e la loro disciplina di educazione, però a volte vedo bambini di 9-10 anni che mi sembrano grandini per capire certi comportamenti e credo abbiano già formato la loro personalità e magari ci si può relazionare con loro e fargli capire certi comportamenti errati o meno e quindi penso che quella più o meno sia l'età del rimprovero da parte mia. Però forse sbaglio, ma fin'ora li ho sempre giustificati e dico sempre che in fondo sono dei ragazzi e allora forse a 18 anni ecco perchè si dice età maggiorenne ad indicare quella fase in cui si perde come dici tu "l'immunità infantile" e si entra in quella degli adulti
Gwen

Messaggio da Gwen » ven giu 25, 2010 10:31 am

In linea di principio per me è assurdo avere delle antipatie nei confronti dei bambini.
Però nella pratica ammetto di aver provato invece questo sentimento.
Il fatto è che alcuni bambini SONO di fatto antipatici.
Che poi siano vittime di un disagio non ci piove, che gli adulti debbano quindi guardare oltre è sacrosanto.
Ma devo ammettere che quando ho avuto a che fare con un figlio di amici che ha ripetutamente e con intenzione e malizia fatto male a mia figlia mi si è scatenata dentro una vera e propria avversione nei confronti di quel bambino.
Capivo benissimo che lui fosse una vittima di chiari errori dei genitori, erano i genitori in primis che non tolleravo, ma sono arrivata a non sopportare proprio lui.
Perchè sono rimasta piuttosto basita di fronte ai suoi modi di farle del male con intenzione e quando credeva di non essere guardato, quindi in maniera furba.
La furbizia, la malizia, non dovrebbero esserci nei bambini, ma in quel caso in qualche modo erano sentimenti presenti, che vi siano stati motivi dietro lo so, ma un bambino furbo a me non piace.
Non posso stargli vicino finchè non sarò abbastanza lucida, e non lo sono ancora quando si tratta di mia figlia che piange e prova dolore a causa di altri che lo fanno intenzionalmente.
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Cosetta
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Messaggio da Cosetta » ven giu 25, 2010 12:18 pm

Io vorrei aggiungere che non sempre a comportamenti antipatici corrisponde una colpa lampante del genitore.
Io conosco due genitori molto bravi a mio parere, molto presenti ma non eccessivamente indulgenti, e il bimbo di 5 anni l'anno scorso ha avuto un brutto comportamento verso Damiano, andandogli dietro e spingendolo dal nulla, solo perché aveva preso un suo gioco da una cesta di giochi.
A me è sembrato un gesto assurdo in relazione all'età, insomma era abbastanza grande per sapere che queste cose non si fanno e da vedere la sproporzione con l'altro, che non aveva nemmeno due anni... non per questo nutro antipatia per lui né ho una cattiva opinione dei genitori.
L'atteggiamento, certo, mi ha fatto una bruttissima impressione, come no mi piacciono certi atteggiamenti di alcuni compagni di Irene, troppo maneschi o smaliziati per i miei gusti e la mia comprensione, ma per i quali non giudico negativamente in toto né il bambino né la famiglia.

A volte è l'indole, unita alle condizioni che si vengono a verificare e all'ambiente che il bimbo si trova a frequentare ma senza che a questo corrisponda una responsabilità precisa dei genitori.
Forse, per carità, talvolta c'è anche una incapacità genitoriale di rendersi conto e di porre freno (o una mancata volontà, perché alcuni nel vedere il figlio prepotentello si beano, pensando che si farà strada nella vita), però ad esempio sono sicura che non è il caso che dicevo prima e questo mi rende più indulgente i generale verso i genitori.
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