forse perchè non hanno altro modo di dimostrare il loro "valore", ecco perchè anche i bambini risentono della perdita perchè per loro vincere è un modo di dimostrare che valgono che sono capaci che sono bravilenina ha scritto:Si attenuano le reazioni esterne quello sì.
La "sofferenza" interna non so
Però ridiventano più forti in vecchiaia (vai a vedere anziani che giocano a bocce o a carte come litigano)
SAPER PERDERE
Lella ha scritto:I miei due bambini stanno frequentando l'oratorio estivo e sono in due squadre diverse, Jacopo nei rossi, Andrea nei verdi.
Andrea non solo è finito nella squadra "più scarsa" ma suo fratello è nella squadra vincente in testa alla classifica!
(Tenete conto che è un periodo in cui si è riacutizzata di
molto la gelosia e la competizione tra di loro).
Ora la cosa a me fà un pò sorridere però Andrea la sta vivendo malissimo al punto che stamattina non voleva andare all'Oratorio perchè dice che i suoi amici della squadra vincente continuano a pavoneggiarsi e a prenderlo in giro per la sua squadra.
Ieri sera quindi gli ho fatto il solito discorso che è importante divertirsi, stare insieme, che anche affontando queste piccole difficoltà si cresce, che quando queste cose non lo faranno più soffrire vorrà dire che è diventato grande, ecc.
La cosa che mi ha spiazzato è che lui mi ha detto che non lo capisco e non gli dò mai ragione e sembrava quindi soffrire anche perchè incompreso su quello che prova.
Voi come vi comportate quando reagiscono così male davanti alle sconfitte nei giochi e nelle gare? Cosa dite loro?
Poi mi chiedevo se è una caratteristica tipicamente maschile o anche le bambine sono così suscettibili alle sconfitte nelle gare?
Secondo me è molto difficile saper perdere, a tutte le età.
Perché è vero che si gioca per divertirsi ma spessissimo il divertimento va a braccetto coi risultati ottenuti.
E se si guardano gli esempi che vengono dagli "adulti", non c'è da stare allegri, vedi Totti che in raptus di follia dovuto alla sconfitta nella finale di coppa Italia prende a calci Balotelli e chiunque gli capiti a tiro...
Tre cose:
- io Lav e Polly, un unico gordoniano pensiero ah ah.. ho pensato esattamente le stesse cose
- concordo con Lenina che fin troppi adulti vivono male la sconfitta, ma concordo anche col fatto che la maturità aiuta a accettarla meglio MA
- solo se aiuta a dare meno importanza alla competizione in quanto successo A SCAPITO di qualcun altro. (in questo senso molti adulti sono semplicemente immaturi)
Anche ciò che si insegna ai bambini con le varie attività dovrebbe andare in questo senso: la maturità è gioire dei successi propri, non degli insuccessi altrui. Gioire di aver fatto bene, non del fatto che gli altri abbiano fatto peggio. SAembra lo stesso ma sono due punti di vista molto differenti.
Un conto è uno sport di squadra dove impari la correlazione fra impegno e allenamento e risultati, e condividio gioie e sconfitrte coi compagni, un conto è un'attività a squadre miste e casualmente formate, senza una preparazione dietro, dove vincere e perdere è un caso... questo insegna che la competizione è quella del superenalotto, non so se mi spiego.
- io Lav e Polly, un unico gordoniano pensiero ah ah.. ho pensato esattamente le stesse cose
- concordo con Lenina che fin troppi adulti vivono male la sconfitta, ma concordo anche col fatto che la maturità aiuta a accettarla meglio MA
- solo se aiuta a dare meno importanza alla competizione in quanto successo A SCAPITO di qualcun altro. (in questo senso molti adulti sono semplicemente immaturi)
Anche ciò che si insegna ai bambini con le varie attività dovrebbe andare in questo senso: la maturità è gioire dei successi propri, non degli insuccessi altrui. Gioire di aver fatto bene, non del fatto che gli altri abbiano fatto peggio. SAembra lo stesso ma sono due punti di vista molto differenti.
Un conto è uno sport di squadra dove impari la correlazione fra impegno e allenamento e risultati, e condividio gioie e sconfitrte coi compagni, un conto è un'attività a squadre miste e casualmente formate, senza una preparazione dietro, dove vincere e perdere è un caso... questo insegna che la competizione è quella del superenalotto, non so se mi spiego.
Si sono sempre più convinta che proprio crescendo si impara a gestire la sconfitta, in qualsiasi tipo di gara, anche alle carte intendo.
Nel caso di Andrea credo che incida molto anche il fatto che il fratellino è proprio nella squadra vincente.
Ad esempio nell'ultimo campionato di basket la sua squadra ha perso molto ma il fatto che questa sconfitta era divisa con i suoi amici non l'ha fatto star male per nulla!
Nel caso di Andrea credo che incida molto anche il fatto che il fratellino è proprio nella squadra vincente.
Ad esempio nell'ultimo campionato di basket la sua squadra ha perso molto ma il fatto che questa sconfitta era divisa con i suoi amici non l'ha fatto star male per nulla!