Le regole che dovrebbero essere scontate, e invece......
Le regole che dovrebbero essere scontate, e invece......
In vacanza mi sono fatta una scorpacciata di libri, e tra le mani mi sono capitati pure diversi sull'educazione dei bambini.
In alcuni di essi il denominatore comune era appunto l'importanza delle regole (nella quale peraltro io credo fermamente, sebbene debbano essere poche e comunque imposte in un certo modo).
Il fatto è che questi testi indicavano degli esempi concreti di regole che io riterrei scontatissime, e infatti stavo pure pensando "mamma mia che banalità" tipo:
- a tavola si mangia tutti insieme a televisione spenta e si fa conversazione
- è bene dedicare ai figli dei momenti di gioco insieme, anche una o due serate a settimana di esclusivo gioco per tutta la famiglia
- si devono dare dei limiti sull'orario per vedere la tv e navigare su internet
- si devono mettere i filtri per internet e controllare cosa si vede in tv
- niente internet e tv in camera (la tv non prima dei 14 anni)
- si deve parlare frequentemente con i professori dei figli e collaborare con loro senza vederli come nemici
- si devono rispettare promesse e "minacce" di conseguenze ad azioni sbagliate
e potrei continuare.
Io le ritengo solo regole dettate dal buon senso, mica da altro, e invece diversi scrittori sostengono che queste regole non sono per niente scontate, che molti problemi che poi i figli hanno nascono proprio dalla loro mancanza.
E in un paio di libri erano riportati casi reali di genitori che cadono letteralmente dalle nuvole di fronte a queste indicazioni.
Ma come è possibile???
In alcuni di essi il denominatore comune era appunto l'importanza delle regole (nella quale peraltro io credo fermamente, sebbene debbano essere poche e comunque imposte in un certo modo).
Il fatto è che questi testi indicavano degli esempi concreti di regole che io riterrei scontatissime, e infatti stavo pure pensando "mamma mia che banalità" tipo:
- a tavola si mangia tutti insieme a televisione spenta e si fa conversazione
- è bene dedicare ai figli dei momenti di gioco insieme, anche una o due serate a settimana di esclusivo gioco per tutta la famiglia
- si devono dare dei limiti sull'orario per vedere la tv e navigare su internet
- si devono mettere i filtri per internet e controllare cosa si vede in tv
- niente internet e tv in camera (la tv non prima dei 14 anni)
- si deve parlare frequentemente con i professori dei figli e collaborare con loro senza vederli come nemici
- si devono rispettare promesse e "minacce" di conseguenze ad azioni sbagliate
e potrei continuare.
Io le ritengo solo regole dettate dal buon senso, mica da altro, e invece diversi scrittori sostengono che queste regole non sono per niente scontate, che molti problemi che poi i figli hanno nascono proprio dalla loro mancanza.
E in un paio di libri erano riportati casi reali di genitori che cadono letteralmente dalle nuvole di fronte a queste indicazioni.
Ma come è possibile???
Io invece alcune non le ritengo affatto fondamentali, alcune non mi sono state imposte da bambina (e ritengo non abbiano fatto "danno") e alcune non le imporrò nemmeno ad Arianna.
La televisione mi sta benissimo accesa se permette in ogni modo di mangiare (al momento per esempio non possiamo perché Arianna non mangia più se è accesa), per fare conversazione ci sono anche altri momenti e comunque per noi la TV è sempre stata oggetto di conversazione (a casa mia si guardava il TG e si parlava di quello che si vedeva). Guardare la TV non è necessariamente passivo, anzi.
Il momento del gioco "stabilito" mi fa senso. Si gioca assieme quando si può o si ha voglia. Il momento capita sempre, e lo si fa volentieri, non per "imposizione".
I limiti per TV o computer mi hanno sempre dato l'idea di essere più nocivi che altro. Io ho sempre potuto autoregolamentarmi, e avere delle alternative valide per passare il tempo, rendendomi indipendente nelle mie scelte. Ho avuto il mio primo computer a 4 anni, nell'era in cui nessun bambino sapeva cosa fosse. Internet nel 1995.
Spero di potermi organizzare nella stessa maniera con Arianna. Credo che la base sia dare fiducia e saper far cogliere ai figli che anche loro possono avere fiducia in noi che gliela diamo.
Se adesso mi chiede di guardare la TV quando è stanca anche se non è il solito orario in cui gliela accendo, glielo concedo senza problemi, anche se significa fargliene vedere di più quel giorno. Magari il giorno dopo però usciamo di più.
Per quanto riguarda professori, al momento non commento, non ne ho idea, la scuola è troppo diversa ora da com'era venti o dieci anni fa. Quindi ci penserò a come sarà quando ci andrà.
Concordo invece con promesse e minacce mantenute, ma non fa parte solo dell'educazione dei figli, fa parte della lealtà nei confronti del prossimo.
Credo che ogni famiglia debba trovare le SUE regole in base alle necessità famigliari, dei genitori E dei bambini. Soprattutto in base al loro carattere.
La televisione mi sta benissimo accesa se permette in ogni modo di mangiare (al momento per esempio non possiamo perché Arianna non mangia più se è accesa), per fare conversazione ci sono anche altri momenti e comunque per noi la TV è sempre stata oggetto di conversazione (a casa mia si guardava il TG e si parlava di quello che si vedeva). Guardare la TV non è necessariamente passivo, anzi.
Il momento del gioco "stabilito" mi fa senso. Si gioca assieme quando si può o si ha voglia. Il momento capita sempre, e lo si fa volentieri, non per "imposizione".
I limiti per TV o computer mi hanno sempre dato l'idea di essere più nocivi che altro. Io ho sempre potuto autoregolamentarmi, e avere delle alternative valide per passare il tempo, rendendomi indipendente nelle mie scelte. Ho avuto il mio primo computer a 4 anni, nell'era in cui nessun bambino sapeva cosa fosse. Internet nel 1995.
Spero di potermi organizzare nella stessa maniera con Arianna. Credo che la base sia dare fiducia e saper far cogliere ai figli che anche loro possono avere fiducia in noi che gliela diamo.
Se adesso mi chiede di guardare la TV quando è stanca anche se non è il solito orario in cui gliela accendo, glielo concedo senza problemi, anche se significa fargliene vedere di più quel giorno. Magari il giorno dopo però usciamo di più.
Per quanto riguarda professori, al momento non commento, non ne ho idea, la scuola è troppo diversa ora da com'era venti o dieci anni fa. Quindi ci penserò a come sarà quando ci andrà.
Concordo invece con promesse e minacce mantenute, ma non fa parte solo dell'educazione dei figli, fa parte della lealtà nei confronti del prossimo.
Credo che ogni famiglia debba trovare le SUE regole in base alle necessità famigliari, dei genitori E dei bambini. Soprattutto in base al loro carattere.
tornando all'altra discussione, messa così la trovo davvero aberrante. L'OBBLIGO di fare conversazione... non so i vostri ma Irene racconta le cose quando le va e non certo in un momento prestabilito. Se avessimo solo il pasto, credo che sapei ben poco delle sue giornate.Gwen ha scritto: - a tavola si mangia tutti insieme a televisione spenta e si fa conversazione
guarda da quando Andrea va all'asilo ne ho viste di cotte e di crude, addirittura una sua compagna di classe, quando viene messa in castigo viene portata in bagno perchè alla veneranda età di 5 anni ha già la tv in camera e i genitori si erano accorti che quando la mettevano in castigo in cameretta lei si accendeva la tv, notare hanno una tv per ogni stanza!!!!!!! per me allucinante, noi ne abbiamo solo una in sala e stop, non ne voglio altre, a 5 anni moltissimi compagni di Andrea hanno già il nintendo ds, che io mi chiedo cosa ne fanno a 5 anni!!!!!!!!!!!!! per non parlare dei colloqui con la maestra, ok mi direte sono solo all'asilo, ma mi sembra giusto due volte all'anno informarsi sul comportamento del bambino e sui progressi fatti, su 25 bambini andranno al colloquio forse 8 genitori, tantissimo menefreghismo.
boh tipo il nintendo ds ha giochi bellini per bimbi piccini.barbarab ha scritto:guarda da quando Andrea va all'asilo ne ho viste di cotte e di crude, addirittura una sua compagna di classe, quando viene messa in castigo viene portata in bagno perchè alla veneranda età di 5 anni ha già la tv in camera e i genitori si erano accorti che quando la mettevano in castigo in cameretta lei si accendeva la tv, notare hanno una tv per ogni stanza!!!!!!! per me allucinante, noi ne abbiamo solo una in sala e stop, non ne voglio altre, a 5 anni moltissimi compagni di Andrea hanno già il nintendo ds, che io mi chiedo cosa ne fanno a 5 anni!!!!!!!!!!!!! per non parlare dei colloqui con la maestra, ok mi direte sono solo all'asilo, ma mi sembra giusto due volte all'anno informarsi sul comportamento del bambino e sui progressi fatti, su 25 bambini andranno al colloquio forse 8 genitori, tantissimo menefreghismo.
Non vedo grosse differenze dal "sapientino" o dal computerino per bambini.
La televisione a me non piace,ma credo che ognuno possa scegliere i suoi equilibri familiari (in generale sono convinta che la cameretta debba essere luogo di gioia e non di punizione)
Sui colloqui sono d'accordo è importante avere un contatto con chi si occupa di tuo figlio.
Però in generale non esistono secondo me regole buone per tutti ma diverse famiglie con diversi equilibri.
il problema è che ognuno è convinto di avere la verità in tasca
Cos'è che a quattordici anni fa improvvisamente diventare la televisione da strumento del diavolo a strumento accettabile ad esempio?
Il fatto che si suppone che i bimbi non siano più impressionabili?
Questo si potrebbe risolvere non attaccando l'antenna ma lasciando solo DVD e similari prima.
Sui tempi per tv internet e simili credo nella flessibilità ma soprattutto nelle alternative.
E comunque se dicessi a mio figlio "il pc non bisogna usarlo tanto" sarei un ipocrita.
Sta a me evitare che ci stia tanto offrendogli alternative valide, se poi un giorno piove, non si può uscire, e non ha voglia di far altro starà di più al pc o alla televisione e non penso che ne ricaverà danni (come non ne ricavo io)
Chiaro invece che è importante controllare cosa come e dove riguardo internet.
Ma secondo me diventa più importante da adolescenti (quando si controlla poi meno anche perchè si lasciano controllare meno) che da piccini.
Naturalmente non lascerei un bimbo piccino solo su internet senza filtri.
Queste regole universali a me di base non piacciono.
Credo veramente in equilibri che ogni famiglia trova per se su tutto.
E credo che se si rimane nel buonsenso e si evitano gli eccessi saranno solo abitudini diverse ma non una peggio dell'altra
Il fatto che si suppone che i bimbi non siano più impressionabili?
Questo si potrebbe risolvere non attaccando l'antenna ma lasciando solo DVD e similari prima.
Sui tempi per tv internet e simili credo nella flessibilità ma soprattutto nelle alternative.
E comunque se dicessi a mio figlio "il pc non bisogna usarlo tanto" sarei un ipocrita.
Sta a me evitare che ci stia tanto offrendogli alternative valide, se poi un giorno piove, non si può uscire, e non ha voglia di far altro starà di più al pc o alla televisione e non penso che ne ricaverà danni (come non ne ricavo io)
Chiaro invece che è importante controllare cosa come e dove riguardo internet.
Ma secondo me diventa più importante da adolescenti (quando si controlla poi meno anche perchè si lasciano controllare meno) che da piccini.
Naturalmente non lascerei un bimbo piccino solo su internet senza filtri.
Queste regole universali a me di base non piacciono.
Credo veramente in equilibri che ogni famiglia trova per se su tutto.
E credo che se si rimane nel buonsenso e si evitano gli eccessi saranno solo abitudini diverse ma non una peggio dell'altra