mamme sotto controllo!

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alce
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mamme sotto controllo!

Messaggio da alce » lun giu 14, 2010 5:07 pm

Ho trovato questo testo.... e dopo quello che ho vissuto.... mi vengono i brividi! Ora non più solo i matti sono potenzilmente pericolosi ma anche le madri! (...il controllo sociale....)



TSO per la depressione post-partum? No grazie
“Trattamento sanitario obbligatorio per le mamme a rischio di depressione post-partum”; sì, avete capito bene, il famoso "TSO" previsto dalla legge 180 per i malati mentali che non possono essere curati in ambulatorio, o nelle residenze assistite, una specie di surrogato transitorio del ricovero in manicomio, necessario quando il malato di mente diventa pericoloso, un provvedimento eccezionale in cui l`autorità sanitaria sospende i diritti della persona e la obbliga a fare cose che non vorrebbe fare.



In questo caso la proposta, secondo i giornali degli ultimi giorni (clicca qui per leggere un articolo dal Corriere della sera), verrebbe da una società scientifica, la "Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia" che lancia l`allarme: da 50 a 75mila casi l`anno di baby blues (la tristezza dopo il parto, non ancora depressione, ma chissà...), che costerebbero alla collettività 500 milioni di euro. Mille fra queste mamme sfortunate sarebbero in condizioni mentali tali da mettere in pericolo la vita del loro bambino.



E allora che fare? Trattamento sanitario obbligatorio! Non in Ospedale, per carità, a casa, con un infermiere che veglierebbe su di loro 24 ore al giorno, una specie di sorvegliante imposto per legge... a fin di bene.



È impressionante come usino i numeri e le statistiche anche gli "scienziati" che delle statistiche dovrebbero fare una professione: diamo per buona la loro stima (questo significa che il baby blues colpisce più di una mamma su 10), come avranno calcolato il costo sociale di questo disturbo che ammonterebbe da 6.600 a 10.000 euro per ciascuna madre? Tutti farmaci? O anche visite mediche? Oppure che?



E poi, come si fa a saper che i neonati a rischio di vita sarebbero un migliaio? Senza TSO e senza particolari provvedimenti gli infanticidi ogni anno si contano sulle dita di una mano!

Ma ammesso che questo allarme sia fondato, come si farebbe ad individuare i soggetti a rischio, cioè quel migliaio di mamme potenzialmente assassine? Facile, sviluppando il progetto "Rebecca" (leggere quì per credere) che, con un mix di screening a cui sarebbero sottoposte tutte le donne gravide e “analisi grafologiche” della personalità, ci porterebbe ad individuare i soggetti a cui destinare l` “aiuto” di operatori esperti e formati alla bisogna.



Immaginate se tutto questo veramente si realizzasse: un immane organizzazione sarebbe sguinzagliata alle calcagna di tutte le donne gravide: non appena una di loro dovesse essere sospettata di probabile gravidanza, ecco lì i solerti operatori intenti nei consultori, negli studi professionali privati, nei laboratori di analisi, forse anche dal parrucchiere (a volte le donne si riuniscono in questi posti, dove si confidano segreti) a somministrare test e questionari, a raccogliere campioni di scrittura, a setacciare e a selezionare fino a scegliere le 1000 potenziali mamme degeneri a cui affibbiare, volenti o nolenti, l`assistenza continuativa indispensabile per scongiurare l`infanticidio: un operatore, a casa loro, 24 ore al giorno.



Lasciamo stare alcuni aspetti comici e concentriamoci su quelli pratici: dove alloggerebbe l`"operatore"? In soggiorno su un divano letto? E se la mamma degenere, approfittando di un attimo in cui l`"operatore" si assopisce agisse, in silenzio, in camera da letto? E anche volendo vedere solo gli aspetti economici, se un periodo di depressioni dura poniamo 6 mesi, per ognuna delle 1000 potenziali assassine bisognerebbe prevedere 18 mesi di attività lavorativa, il che, moltiplicato per 1000, fa 18000 mesi di lavoro che, diviso 12 fa 1500 persone che dovrebbero lavorare a tempo pieno ogni anno per questo progetto, senza contare ferie e malattia. Se ognuno di questi operatori costasse 30000 euro l`anno, tutto questo ambaradam verrebbe a costare 540 milioni di euro!



Ma chi mai può aver partorito una proposta così palesemente assurda? E perché?

Avanziamo un`ipotesi maliziosa: non è che per caso si tratta di uno dei tanti esempi di "disease mongering" (clicca qui per sapere meglio di che si tratta), il commercio delle malattie, per cui si inventa un problema per poter poi vendere la sua soluzione? Che si tratti di farmaci o nuovi servizi "ad hoc" non fa poi troppa differenza. E se è così, perché tanto spazio sui giornali?



Di Vincenzo Calia

Tratto da: "Un pediatra per amico" bimestrale per i genitori scritto e diffuso dai pediatra, http://www.uppa.it


ilfo

Messaggio da ilfo » mar giu 15, 2010 5:26 pm

grazie Ali...è davvero inquietante :occhiodibue:
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Messaggio da lenina » mar giu 15, 2010 5:27 pm

Se ne era parlato ed è arrivato anche a me (sono abbonata uppa)
è una porposta assurda ma per fortuna solo demagogica secondo me.
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alce
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Messaggio da alce » mar giu 15, 2010 10:29 pm

lenina ha scritto:Se ne era parlato ed è arrivato anche a me (sono abbonata uppa)
è una porposta assurda ma per fortuna solo demagogica secondo me.
speriamo... ma non sperarci! in lombardia hanno istituito il tavolo regionale sulla pericolosità sociale... una lunga lista di patologie che secondo loro danno predisposizione a tale pericolosità.... è orribile ma l'hanno già fatto...
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Messaggio da cipolla » mer giu 16, 2010 2:57 pm

...forse basterebbe lasciare alle donne la possibilità di essere madri in serenità pensando a leggi che le tutelino......compreso un servizio di supporto se ne hanno bisogno..... :bacio:
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Yiddishmama
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Messaggio da Yiddishmama » mer giu 16, 2010 3:30 pm

Sono d'accordo con Lenina, e mi pare fortunatamente impraticabile. Meno male, perché se la regola vigesse io in questo momento non potrei scrivere causa camicia di forza.
Gwen

Messaggio da Gwen » mer giu 16, 2010 3:35 pm

avevo sentito questa notizia.
Io non ne capisco nulla di dpp, lo dico prima che si scateni la bufera, quindi sarebbero gradite informazioni maggiori che non ho, ma al di là dei modi pratici magari da aggiustare io non la trovo un'idea brutta, quella di aiutare le mamme in difficoltà in senso psicologico.

Alla fine purtroppo è vero che a certi livelli a seguito di dpp ALCUNE mamme hanno fatto del male al proprio bambino.
Con questo non sto dicendo che sia automatico per chi ha la dpp, quindi non mettetemelo in bocca, dico solo che però è purtroppo vero che a volte è accaduto.
Prevenire fatti del genere per me è prioritario, stiamo sempre a dire che sono mamme abbandonate a loro stesse e ora che si cerca di aiutarle si critica l'iniziativa?

Magari si potrebbe aggiustare il tiro sui modi e sui criteri per individuare i casi a rischio ma l'idea mi sembra buona.
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kia
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Messaggio da kia » mer giu 16, 2010 4:15 pm

Gwen ha scritto:avevo sentito questa notizia.
Io non ne capisco nulla di dpp, lo dico prima che si scateni la bufera, quindi sarebbero gradite informazioni maggiori che non ho, ma al di là dei modi pratici magari da aggiustare io non la trovo un'idea brutta, quella di aiutare le mamme in difficoltà in senso psicologico.

Alla fine purtroppo è vero che a certi livelli a seguito di dpp ALCUNE mamme hanno fatto del male al proprio bambino.
Con questo non sto dicendo che sia automatico per chi ha la dpp, quindi non mettetemelo in bocca, dico solo che però è purtroppo vero che a volte è accaduto.
Prevenire fatti del genere per me è prioritario, stiamo sempre a dire che sono mamme abbandonate a loro stesse e ora che si cerca di aiutarle si critica l'iniziativa?

Magari si potrebbe aggiustare il tiro sui modi e sui criteri per individuare i casi a rischio ma l'idea mi sembra buona.

però gwen qui non si tratta di offrire alle mamme un aiuto ma di obbligarle ad avere in casa un estraneo per poter prevenire un evento - assolutamente terribile, non c'è dubbio - che putroppo non si può prevedere più di tanto, a mio parere.

In base a cosa si stabilisce se una puerpera affetta da depressione post partum sia davvero pericolosa per il proprio figlio? come si scelgono queste 1.000 madri a rischio?

insomma per poter obbligare qualcuno a sottoporsi a dei trattamenti sanitari, fosse anche solo la sorveglianza da parte di un estraneo, ci vogliono criteri più che attendibili, altrimenti diventa una sorta di vigilanza su una persona che soffre di un disturbo che colpisce appunto tantissime mamme, in forme più o meno gravi, ma che sfocia in tragedia (e per fortuna) in un numero molto basso di casi. Che, intendiamoci, per la gravità della cosa, sono anche troppi i casi di infanticidio, e quindi è giusto che la società cerchi di porre rimedio.

Ma non è costringendo le mamme alla vigilanza continua, che poi presupporrebbe l'aver sottoposto tutte le neomamme con sintomi di dpp a perizia psichiatrica anche contro la loro volontà, che si può risolvere il problema.

Occorrerebbe invece OFFRIRE strutture e servizi a cui rivolgersi spontaneamente; occorrerebbe SOSTENERE le famiglie in difficoltà; occorrerebbe FAVORIRE la conciliazione maternità/lavoro; occorrerebbe INFORMARE la gravida e/o la puerpera e le famiglie in maniera adeguata su come riconoscere ed eventualmente curare la dpp.

Non credo che serva costringere, tanto più che davvero è in pratica una soluzione totalmente impraticabile.
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