Chloe83 ha scritto:OT: Sono entrata diverse volte in questo topic, rendendomi ogni volta conto che quello che mi verrebbe da dire "di pancia" non ha in realtà basi diverse dalla mia esperienza immediata, forse perfino contaminata da una serie di luoghi comuni.
Allora mi chiedevo, qualcuna di voi sa consigliarmi qualcosa da leggere per conoscere un po' meglio la cultura rom nelle sue varie manifestazioni?
Chloe io ho trovato questo
Cassazione annulla condanna di donna Rom per "accattonaggio con minore". Sentenza giusta e storica
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Sab, 29/11/2008 - 12:30 autore:
Roberto Malini
Cancellata una sentenza iniqua. Riconosciuto diritto in base a tradizioni di un popolo perseguitato e indigenza secolare
Cassazione annulla la condanna a cinque anni della mamma del bimbo Rom che mendicava a Caserta
Roma, 29 novembre 2008. Come abbiamo già scritto più volte e ripetuto in ogni sede, compresa la Commissione europea, il "mangel", l'attività di questua dei Rom è ormai una tradizione di quel popolo, dopo secoli di segregazione, schiavitù e persecuzione da parte delle nazioni europee. Costretti a vivere ai margini dei margini della civiltà, i Rom hanno fatto proprio un valore che riconoscono tutte le grandi religioni e che si riassume nelle parole di Gesù, tradotte correttamente: "Beati i mendicanti". Con una decisione coraggiosa, la Cassazione ha annullato una sentenza della Corte d'Appello di Napoli che aveva condannato Mia, una madre Rom sorpresa dalle forze dell'ordine a fare accattonaggio con il figlio di quattro anni. In primo grado la donna aveva ricevuto una condanna a 6 anni per riduzione in schiavitù e maltrattamenti in famiglia. In appello la Corte non aveva ravvisato i maltrattamenti, ma confermava la riduzione in schiavitù, riducendo la pena a 5 anni. La Cassazione ha cancellato quella sentenza iniqua, simile a centinaia di altre sentenze discriminatorie a causa delle quali donne e uomini Rom innocenti languiscono in carcere, mentre i servizi sociali hanno sottratto illegittimamente i loro bambini, affidandoli a comunità o famiglie. La Corte di Cassazione ha precisato che Mia non faceva parte "di un'organizzazione volta allo sfruttamento dei minori" ma mendicava per povertà. Inoltre, faceva la questua con il figlio soltanto dalle 9 alle 13, quindi non esiste "quella integrale negazione della libertà e dignità umana del bambino che consente di ritenere che versi in stato di completa servitù," come affermava la sentenza precedente. I giudici della Suprema corte hanno concluso sentenziando che "non si possono criminalizzare condotte che rientrino nella tradizione culturale di un popolo". Centrodestra e centrosinistra, che hanno basato campagne elettorali, propaganda mediatica e operazioni di persecuzione nei confronti delle famiglie Rom proprio sull'assioma "mengel=sfruttamento" sono insorte, riproponendo i loro pregiudizi e la loro ignoranza riguardo alla Storia e alla cultura del popolo Rom. Sbagliano. Sbagliano in malafede, perché la sentenza della Cassazione è una scintilla di civiltà e di verità nell'attuale buio che circonda i diriti delle minoranze etniche. Ripropongo qui di seguito un mio breve articolo di qualche mese fa, quando commentai l'appello dei vescovi italiani rivolto ai sindaci: "non criminalizate i mendicanti". Roberto Malini
I vescovi italiani lanciano un disperato appello: "Sindaci, non combattete l'elemosina!"
Roma, 28 luglio 2008. Le persone che non hanno perso la via dei Diritti Umani devono schierarsi a fianco dei vescovi italiani, che condannano le ordinanze inique, disumane e incivili che proibiscono ai poveri di chiedere l'elemosina. L'elemosina evangelica è l'espressione reale della virtù teologale della carità, un fondamento del cristianesimo, dell'islamismo, dell'ebraismo e di tutte le principali confessioni. Nel Discorso della Montagna, Gesù Cristo afferma la santità di colui che a causa della povertà tende la mano a chi è più fortunato: "Beati i mendicanti nello spirito, perché il Regno dei Cieli appartiene a loro". L'elemosina, nei secoli, ha consentito a coloro che non posseggono nulla di continuare a vivere, anche nelle nazioni in cui i governanti non si prendevano a cuore la piaga della miseria. I provvedimenti che oggi combattono l'accattonaggio non trovano riscontro nella Storia. Hitler proibì la questua solo durante eventi internazionali come le Olimpiadi di Berlino del 1936, ma non varò mai leggi contro l'elemosina, per evitare di inimicarsi i cittadini credenti. L'Italia tocca il fondo della crudeltà sociale, del razzismo e della repressione delle fasce più vulnerabili della popolazione. Punire l'elemosina non significa solo punire i Rom, cui la feroce discriminazione ha lasciato solo tale estrema forma di sopravvivenza, ma vuol dire rendere ancora più rapida ed efferata l'azione di annientamento del popolo "nomade". Non vi è fine all'orrore. Le città che hanno emesso o stanno per emettere ordinanze contro l'elemosina rappresentano un'Italia senza più etica né spirito di umanità, espressione di un Paese caduto nella barbarie, che sarà presto giudicato dall'Europa e dal mondo per la sua ingiustizia, il suo odio razziale, la sua indole persecutoria nei confronti delle minoranze più deboli. "I poveri non sono mai un fastidio e non si può vincere la povertà togliendo i poveri d'attorno," ha scritto Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, giudicando con grande severità gli amministratori che dichiarano guerra agli indigenti, che nel Cristianesimo rappresentano l'immagine del Figlio di Dio nel mondo. R.M.