metodo scientifico per rimprovero
Inviato: sab giu 05, 2010 3:07 pm
Non so se è mai stato postato....
ma l'ho letto e mi è parso interessante e fattibile, non l'ho ancora prvato ma.... voi che ne dite?
sfuriata scientifica
uno studioso americano ha analizzato il problema e propone ai genitori un metodo preciso per rimproverare i propri figli senza esagerare: la sgridata di un minuto. per andare a segno
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ TITOLO: Sfuriata scientifica Sapete rimproverare i vostri bambini senza esagerare, ma in modo efficace? Uno studioso americano ha analizzato il problema e propone ai genitori un metodo preciso: la sgridata di un minuto - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Avete osservato una madre che gioca "a nascondino" con il figlio neonato? Coprendosi il volto con le mani, esclama: "Cucu' , la mamma e' sparita", suscitando nel bambino una sorta di agitazione, che si trasforma, pero' , in gioia e piacere quando la mamma torna a mostrare il viso. Guidate dall' istinto, le madri preparano i bambini alle situazioni reali di assenza, abituandoli al fatto che, nonostante momenti di lontananza, la mamma torna, sempre: i bimbi, cosi' , imparano a essere fiduciosi. E il gioco mette in movimento una progressione, sia nel bambino sia nella madre, da uno stato di eccitazione e ansia a uno stato di rilassamento e di gioia. Il rimprovero. La medesima tecnica puo' essere usata nei confronti dei bambini in quelle delicate situazioni che sono i rimproveri. Su questo argomento molti genitori hanno grande perplessita' , stretti come sono tra la necessita' di "punire" i figli e il timore di recar loro danno: comprendono che i metodi disciplinari vecchio stile non funzionano piu' ; rammentano le umiliazioni subite nella loro stessa infanzia, vissute sotto forma di paure, sensi di colpa, mancanza di fiducia in se stessi; non vorrebbero riversare sui figli le medesime angosciose esperienze. Uno studioso americano, Gerald E. Nelson, in un saggio dal titolo "Come sgridare i bambini senza farli dubitare del vostro amore" (edito da Mondadori) ci prospetta una soluzione al problema: la sgridata di un minuto. Nelson nota che i genitori tendono spesso a "prolungare" il tempo delle sgridate contro i figli, anche se molti ricordano bene le volte in cui sono stati chiusi nello loro cameretta da mamma o papa' in preda all' ira: "l' amore si era spezzato e solo la rabbia era in agguato da entrambi i lati della porta". "Punire troppo a lungo un bambino non e' un buon metodo" avverte lo studioso: provoca nel bambino uno stato d' ansia e timore che gli impedisce d' apprendere cio' che vorremmo insegnargli proprio tramite quella punizione. La sgridata, allora, deve durare 60 secondi, non di piu' . Ed ecco, in sintesi, le varie fasi del sistema. Prima fase. Dopo una malefatta del bambino, il genitore, toccando o tenendo in braccio il figlio, lo sgrida, non celando disappunto e rabbia. Gli spiega le ragioni della sgridata e prosegue sino a quando il bambino mostra una qualche reazione: una lacrima, un' espressione triste del volto, il labbro tremante. Il rimprovero non deve superare i trenta secondi. Fase di transizione. Il genitore si interrompe, riprende il controllo di se' , riafferma a se stesso l' amore che porta al figlio e poi, di colpo, cambia il suo atteggiamento. Terza fase. All' inizio puo' risultare di difficile attuazione, in quanto il genitore, pur ancora furioso, deve cominciare a rassicurare il bambino e fargli capire che nonostante la marachella, e' degno di tutto l' amore, che non sara' abbandonato, che e' in grado di migliorare e godra' sempre dell' appoggio paterno e materno. Il genitore e' rassicurante, padrone della situazione e illustra al figlio il modo in cui potra' imparare a comportarsi meglio (per esempio: "Voglio essere una buona madre e ti sgridero' ogni volta che picchierai la tua sorellina. Sei cosi' caro che non e' il caso che tu faccia queste cose..."). La sgridata si conclude con un abbraccio, che sottolinea l' intimita' del rapporto genitore figlio e che permette a quest' ultimo di riconoscere nella sfuriata un atto d' amore. Gli effetti. Il nucleo di questa nuova esperienza e' il passaggio repentino dalla rabbia a una rassicurante tenerezza. Puo' apparire, a prima vista, una mossa artificiale, ma in effetti ha come scopo primario quello di impedire ai bambini di mettere in atto le difese con cui sono soliti "tagliar fuori" i genitori dal loro campo visivo o auditivo. La "sgridata di un minuto", insomma, e' tanto breve da non consentire al piccolo di piazzare le sue difese e il bimbo finisce per cogliere il messaggio dei genitori. Quando un genitore esprime in modo maturo anche la sua rabbia, il bambino impara che provare rabbia ed esprimerla e' del tutto normale.
tratto da http://archiviostorico.corriere.it/1994 ... 7168.shtml
ma l'ho letto e mi è parso interessante e fattibile, non l'ho ancora prvato ma.... voi che ne dite?
sfuriata scientifica
uno studioso americano ha analizzato il problema e propone ai genitori un metodo preciso per rimproverare i propri figli senza esagerare: la sgridata di un minuto. per andare a segno
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ TITOLO: Sfuriata scientifica Sapete rimproverare i vostri bambini senza esagerare, ma in modo efficace? Uno studioso americano ha analizzato il problema e propone ai genitori un metodo preciso: la sgridata di un minuto - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Avete osservato una madre che gioca "a nascondino" con il figlio neonato? Coprendosi il volto con le mani, esclama: "Cucu' , la mamma e' sparita", suscitando nel bambino una sorta di agitazione, che si trasforma, pero' , in gioia e piacere quando la mamma torna a mostrare il viso. Guidate dall' istinto, le madri preparano i bambini alle situazioni reali di assenza, abituandoli al fatto che, nonostante momenti di lontananza, la mamma torna, sempre: i bimbi, cosi' , imparano a essere fiduciosi. E il gioco mette in movimento una progressione, sia nel bambino sia nella madre, da uno stato di eccitazione e ansia a uno stato di rilassamento e di gioia. Il rimprovero. La medesima tecnica puo' essere usata nei confronti dei bambini in quelle delicate situazioni che sono i rimproveri. Su questo argomento molti genitori hanno grande perplessita' , stretti come sono tra la necessita' di "punire" i figli e il timore di recar loro danno: comprendono che i metodi disciplinari vecchio stile non funzionano piu' ; rammentano le umiliazioni subite nella loro stessa infanzia, vissute sotto forma di paure, sensi di colpa, mancanza di fiducia in se stessi; non vorrebbero riversare sui figli le medesime angosciose esperienze. Uno studioso americano, Gerald E. Nelson, in un saggio dal titolo "Come sgridare i bambini senza farli dubitare del vostro amore" (edito da Mondadori) ci prospetta una soluzione al problema: la sgridata di un minuto. Nelson nota che i genitori tendono spesso a "prolungare" il tempo delle sgridate contro i figli, anche se molti ricordano bene le volte in cui sono stati chiusi nello loro cameretta da mamma o papa' in preda all' ira: "l' amore si era spezzato e solo la rabbia era in agguato da entrambi i lati della porta". "Punire troppo a lungo un bambino non e' un buon metodo" avverte lo studioso: provoca nel bambino uno stato d' ansia e timore che gli impedisce d' apprendere cio' che vorremmo insegnargli proprio tramite quella punizione. La sgridata, allora, deve durare 60 secondi, non di piu' . Ed ecco, in sintesi, le varie fasi del sistema. Prima fase. Dopo una malefatta del bambino, il genitore, toccando o tenendo in braccio il figlio, lo sgrida, non celando disappunto e rabbia. Gli spiega le ragioni della sgridata e prosegue sino a quando il bambino mostra una qualche reazione: una lacrima, un' espressione triste del volto, il labbro tremante. Il rimprovero non deve superare i trenta secondi. Fase di transizione. Il genitore si interrompe, riprende il controllo di se' , riafferma a se stesso l' amore che porta al figlio e poi, di colpo, cambia il suo atteggiamento. Terza fase. All' inizio puo' risultare di difficile attuazione, in quanto il genitore, pur ancora furioso, deve cominciare a rassicurare il bambino e fargli capire che nonostante la marachella, e' degno di tutto l' amore, che non sara' abbandonato, che e' in grado di migliorare e godra' sempre dell' appoggio paterno e materno. Il genitore e' rassicurante, padrone della situazione e illustra al figlio il modo in cui potra' imparare a comportarsi meglio (per esempio: "Voglio essere una buona madre e ti sgridero' ogni volta che picchierai la tua sorellina. Sei cosi' caro che non e' il caso che tu faccia queste cose..."). La sgridata si conclude con un abbraccio, che sottolinea l' intimita' del rapporto genitore figlio e che permette a quest' ultimo di riconoscere nella sfuriata un atto d' amore. Gli effetti. Il nucleo di questa nuova esperienza e' il passaggio repentino dalla rabbia a una rassicurante tenerezza. Puo' apparire, a prima vista, una mossa artificiale, ma in effetti ha come scopo primario quello di impedire ai bambini di mettere in atto le difese con cui sono soliti "tagliar fuori" i genitori dal loro campo visivo o auditivo. La "sgridata di un minuto", insomma, e' tanto breve da non consentire al piccolo di piazzare le sue difese e il bimbo finisce per cogliere il messaggio dei genitori. Quando un genitore esprime in modo maturo anche la sua rabbia, il bambino impara che provare rabbia ed esprimerla e' del tutto normale.
tratto da http://archiviostorico.corriere.it/1994 ... 7168.shtml