Farmaci e dipendenza

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Dr.DiRienzo
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Messaggio da Dr.DiRienzo » lun mag 31, 2010 12:08 pm

Paola M. ha scritto:Gent.mo dott.re, vorrei che precisasse meglio questo passaggio così da rassicurare alcune le nostre utenti.

Quando parla genericamente di antidepressivi intende solo la categoria dei serotoninici o di tutti? (Il litio ad esempio?)

Per assuefazione da farmaci che non porta a dipendenza intende che non sviluppano tolleranza e quindi si esclude il rischio di instaurazione di una dipendenza, fisica e psichica?

Il fatto che debbano essere sospesi gradatamente è indice di dipendenza o di altro?

La ringrazio per le gentili risposte così da chiarire alcuni dubbi insorti alle nostre utenti che ci sono pervenuti in redazione.

Paola Maffina

Gentile Paola,
Quando si parla di antidepressivi si intende una categoria di farmaci che comprende sia le sostanze che agiscono sulla serotonina, sia quelli che agiscono su serotonina e noradrenalina, sia i cosiddetti triciclici (per citare quelli più usati).
Il litio, pur potendo avere un effetto importante sugli stati depressivi di particolare intensità, è più spesso classificato come “regolatore dell’umore”, per la sua azione positiva sugli stati in cui l’umore è particolarmente esaltato (stati maniacali e ipomaniacali).
Come si sa, la dipendenza psichica, che è la ricerca “a tutti i costi” della sostanza per poterla assumere, è caratteristica delle sostanze stupefacenti, ad es. cocaina, amfetamine, oppiacei, ecc. Ciò che va sottolineato è la velocità di azione della sostanza, tale da determinare un meccanismo di causa-effetto rapido. Chi assume ad es., amfetamina, per migliorare le proprie prestazioni psico-fisiche (memoria, sensazione di affaticamento, ecc.), ottiene quanto desiderato dopo pochi minuti. Tale effetto rapido determina un rinforzo positivo, ossia un “premio”, che spingerà la persona a cercare ripetutamente quella sostanza, inizialmente per ottenere l’effetto psico-fisico voluto (dipendenza psichica), ma ben presto per contrastare i sintomi d’astinenza (grave sensazione di fatica, depressione, irritabilità, ecc.), legati alla dipendenza fisica, con aumento progressivo delle dosi.

Nel caso degli antidepressivi la situazione è notevolmente diversa, in quanto essi non agiscono immediatamente come le sostanze stupefacenti, ma determinano lente modificazioni biochimiche del sistema nervoso, con risultati avvertibili dopo circa 7-14 giorni. Anzi, spesso avviene il contrario, il paziente avverte inizialmente degli effetti collaterali piuttosto fastidiosi (ansia, insonnia, eventuali disturbi gastrici, ecc.), che a volte possono determinare l’abbandono della terapia.
Quindi, è inesistente una dipendenza psichica da antidepressivi.

Riguardo alle dipendenza fisica, può essere teoricamente determinata da ogni sostanza che agisce sul sistema nervoso, ma se il paziente usa gli antidepressivi secondo le indicazioni mediche evitando il “fai da te” (ad es., aumenti di dose ingiustificati) il rischio virtuale è scongiurato.
Quando si decida di interrompere il trattamento, soprattutto dopo terapie protratte e a dosi elevate, il giusto comportamento implica una sana “exit strategy”, che consiste nella sospensione graduale del farmaco, allo scopo di favorire il riadattamento del sistema nervoso. In tal modo sono evitati fenomeni di improvvisa recrudescenza dei sintomi (effetto rebound) collegabili ad una forma dipendenza fisica funzionale, facilmente aggirabile e gestibile con la sospensione graduale.

Ricordo che assai spesso la depressione nasce in conseguenza di fattori vitali ben precisi, quindi l’associazione con una psicoterapia è sempre da consigliare, allo scopo di modificare la risposta cognitiva, emotiva e comportamentale agli eventi negativi, inevitabilmente presenti nella vita di ognuno.
Spero di aver chiarito i dubbi delle lettrici.
Cordialmente
Fernando Di Rienzo


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Messaggio da Daria » lun mag 31, 2010 1:12 pm

Dr.DiRienzo ha scritto: Quindi, è inesistente una dipendenza psichica da antidepressivi.
A me interessava questo tipo di dipendenza in effetti

la sua spiegazioni e' molto chiara e interessante, la ringrazio molto per essere intervenuto nuovamente nel post e aver dato ulteriori informazioni sugli antidepressivi
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Messaggio da Paola » mar giu 01, 2010 7:06 am

La ringrazio tantissimo, sempre preciso ed esauriente.
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Daria
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Messaggio da Daria » gio ago 12, 2010 11:45 am

Ma questo tipo di farmaco necessita' di aumento di dosaggio con il tempo? Sono passati due mesi e mezzo da quando prendo una pastiglia al giorno ma da due settimane a questa parte ho notato che non fa piu' effetto come prima, che stanno tornando i sintomi primordiali (pianto, malinconia)
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Messaggio da kia » ven ago 13, 2010 6:06 pm

simo, ma fai anche psicoterapia o no? onestamente non credo che il farmaco da solo risolva i problemi. In ogni caso perché non ti rivolgi ad uno psichiatra che sappia gestire bene anche il farmaco? magari non è il farmaco giusto per te oppure appunto necessita di un aggiustamento nel dosaggio...

ti abbraccio forte.
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